Riceviamo e pubblichiamo un’altra nota a cura di iscritti ed ex iscritti al Partito Democratico dell’Area cattolico-democratica che fa seguito a quella inviata contro il ricorso al Senatore Carlo Chiurazzi promosso dal Coordinamento cittadino del PD di Matera e alla nota di replica del coordinatore cittadino del PD Luigi Gravela. Di seguito la nota integrale.
Se nel PD di Matera città si fosse prodotto un rinnovamento vero e non solo di facciata, avremmo salutato con simpatia ed entusiasmo la decisione di affidare il coordinamento del Partito a un gruppo di giovani, auspicando una presenza plurale e non solo do parte è consuetudine, dopo una sconfitta e le dimissioni di un segretario, affidare a una gestione unitaria o terza il coordinamento di un circolo. Senza voler sminuire le capacità politiche di Luigi Gravela, meraviglia alquanto la velocità del giovane e neo eletto coordinatore di fare una facile, rapida e lucida analisi del voto, a nostro avviso sommaria, di parte e di inaccettabile partigianeria.
Ma la piccata reazione del neo coordinatore, Luigi Gravela, a cui pur riconosciamo doti personali di serietà e di dedizione, ci conferma che sia il ricorso contro il senatore Chiurazzi che la stessa ultima nota di Luigi Gravela, non sono il frutto di una autonoma riflessione, ma di elaborati sotto dettatura. A Gravela e ai suoi “ispiratori” un monito: non conviene parlare di “benefici e prebende ricevute alle spalle del Partito” perché la storia personale e politica di ciascuno di loro, in una città piccola come Matera, è nota a tutti.
Intendiamo, pertanto, rivolgerci ai veri ispiratori, conduttori occulti, di questa “querelle”, che siano essi ex segretari di partito o consiglieri regionali.
Con il ricorso contro il senatore Chiurazzi si vuole, evidentemente, distogliere l’attenzione dal vero problema che affligge, ormai da troppo tempo, il PD materano, scaricando le proprie responsabilità su altri.
E il vero problema del PD materano è che una visione orientata alla sola “gestione del potere” (la cui direzione politica si è progressivamente chiusa al rinnovamento nei metodi e nelle persone e alla pluralità di pensiero attestandosi su un “pensiero unico” elaborato dai conduttori occulti) ha determinato il susseguirsi di sconfitte elettorali su sconfitte.
L’atteggiamento miope di chiusura, cercato e voluto dai suddetti conduttori occulti ha conseguito l’obiettivo di impedire l’unità delle varie anime del centro sinistra e conseguentemente la sconfitta.
E’ dalle elezioni regionali che i conduttori occulti, i quali fanno parte di una specifica area politica del Pd che fa capo all’on. Orlando, affrontano le competizioni elettorali con il solo intento di perdere ma, nel contempo, di governare le sconfitte; con lo scopo, nella sconfitta, di eleggere, anche se all’opposizione, i loro adepti.
Operazione, purtroppo per loro, che questa volta, alle elezioni del Consiglio comunale di Matera non è riuscita dato che gli eletti della lista PD non solo non provengono dalla loro area politica, ma provengono da appartenenze esterne allo stesso PD.
Invece di avviare una riflessione vera sulle motivazioni della perdita continua di consensi, i suddetti conduttori occulti, sempre stati in postazioni di comando, hanno suggerito –o imposto- di distogliere l’attenzione dalle loro responsabilità storiche, inventando inesistenti colpe di altri.
E’ un rituale ormai consolidato che conosciamo!
Occorreva, invece, una sorta di catarsi, ripiegarsi sulla ragioni della sconfitta elettorale.
Già il 21 settembre, prima ancora del risultato l’On Viti scriveva: “Una sconfitta che viene da lontano: dalla patente inadeguatezza manifestata dal PD non solo nella infelice scomposizione in liste di vaga ispirazione, dalla fragilità del quadro delle alleanze (…) infine dal confuso maneggio che ha regolato il percorso verso la scelta di un candidato civico (…). Sono mancati un chiaro profilo progettuale e politico e la passione che potevano venire solo da un sodalizio vero, gestito con autorevolezza e radicato nella storia e nelle attese della città”.
Un vero atto di accusa nei confronti dei conduttori occulti, ex segretari consiglieri regionali che siano.
Bisognava ripartire da questa analisi per avviare una stagione di pluralismo e condivisione delle scelte e di rinnovamento, di metodi e persone, non solo di facciata.
Questo non è avvenuto affatto, anzi.
Per tali ragioni, dunque, rinnoviamo la richiesta di un intervento degli organismi nazionali del PD e la nomina di un commissario cittadino esterno e super partes che garantisca un rinnovamento vero, senza “pacchetti di tessere”.
Solo così potremo finalmente avere anche a Matera un Partito non fazioso, aperto a tutti, senza padroni e davvero inclusivo.