La Torre del Capone che ospiterà il TAM (Tower Art Museum) e Il Museo immersivo della Bruna: sono i siti aperti a Matera per il secondo weekend dedicato alle Giornate Fai d’Autunno 2020.
Di seguito la scheda della Torre del Capone che ospiterà il nuovo Tam (Tower Art Museum)
Nel 1973 Camilla Motta acquistò da privati la Torre del Capone, bastione che fa parte della cerchia muraria sorta dopo il popolamento del Sasso Caveoso.
Il nome di Capone può essere una deformazione di Carbone, come scrive il canonico Nicolò Domenico Nelli nella sua “cronaca” come testimoniato in una pergamena del 1382.
La torre è stata soggetta e testimone di innumerevoli modifiche e di una costante stratificazione, fino al suo completo riempimento avvenuto verosimilmente nel XIX secolo, che ne rende molto complessa la lettura storica; ad oggi è quasi impossibile svuotarla dai detriti.
Torre del Capone fa parte della cerchia muraria sorta dopo il popolamento del Sasso Caveoso e integra le difese esterne del Castiglione, sorto per iniziativa dei Normanni fra il IX e il X secolo. La cerchia muraria partiva dalla piazza Grande, poi divenuta piazza del Sedile, e seguiva in discesa via Pennino. Sulla sinistra della torre del Capone vi era una porta di arroccamento con una ripida rampa per il rapido raggiungimento del Castel Vecchio in caso di pericolo, porta che ancora esiste ma non più visibile perché in parte occlusa.
La torre del Capone è sottostante ad un’altra torre trapezoidale, difesa avanzata del Castel Vecchio, unica rimasta del castello normanno, che nel 1500, per debiti, il conte Orsini vendette ai maggiorenti dell’epoca, i quali, demolite le strutture del maniero, utilizzarono il materiale per costruire i propri palazzi (Santoro, Firrao ed altri).
All’inizio del ‘900 la torre del Capone era abitata dal canonico don Samuele Turi che la cedette al nipote.
Gli spazi attorno alla torre, di proprietà privata, sono stati abbandonati per molti anni fino a che, nel 2017, é cominciato il disboscamento del verde selvatico e il successivo restauro e risanamento conservativo con l’obiettivo di trasformare quegli spazi nella sede del TAM–TowerArtMuseum, un museo di arte contemporanea che porterà nuove produzioni artistiche all’interno di un contesto storico e unico. Il nome TAM altro non é che il ribaltamento di MAT: l’obiettivo di questo contenitore culturale è ribaltare la concezione della città, andando oltre la retorica della vergogna e di un passato che appartiene solo come habitus alle nuove generazioni.
Il percorso di trasformazione degli spazi attorno laTorre del Capone in un museo è documentato nel progetto “Volevo solo aprire un museo”, a cura di Mauro Acito, Dario Colacicco, Rita Padula, Silvia Parentini, Debora Russo, Alessandro Simili e Chiara Valzer: video e racconti documentano i lavori, le difficoltà e i passaggi principali di questa avventura nel settore culturale in Italia; l’obiettivo è utilizzare i social network,in particolare YouTube e Instagram con i canali di @volevosoloaprireunmuseo, per raccontare un processo che è dato spesso per scontato e mostrare tutto quello che ruota dietro l’apertura di un museo d’arte contemporanea privato che presenti nuovi contenuti e che sia economicamente sostenibile nel lungo periodo; il percorso di “Volevo solo aprire un museo” vuole anche mostrare come, tra mille difficoltà e lungaggini burocratiche, si possa fare impresa, giovanile, culturale e al Sud sfruttando le occasioni che si presentano volta per volta. L’anno da Capitale Europea della Cultura appena trascorso ha permesso di trovare una fiducia insperata, oltre che l’attenzione su cosa sta succedendo a Matera da parte di giornalisti, artisti e policy maker.Ma l’attuale momento storico ci porta a interrogarci sul futuro e alle nuove sfide che ci si presentano, dovendo immaginare nuove forme di fruizione, interazione e coinvolgimento dei pubblici.
Il TAM / Tower Art Museum produrrà due mostre l’anno: l’obiettivo è portare, nel cuore del Sasso Caveoso, un contenitore culturale che accompagni gli artisti in un percorso di conoscenza e utilizzo dei materiali e delle tecniche tipiche del territorio in modo da produrre mostre uniche e non ripetibili in altri contesti; negli ultimi anni i Sassi di Matera sono stati protetti da una campana di vetro che ne ha permesso un recupero sano e corretto ma che, alla lunga, rischia di trasformare il quartiere in un museo a cielo aperto. Questa “teca” garantisce la conservazione ma non permette all’ossigeno vitale di scorrere: produrre nuovi contenuti e ibridare gli spazi, creando nuovi ed inediti punti di contatto tra produzione artistica contemporanea e contesto storico, è un modo attento e testato per portare nuova vita e creare nuovi innesti.
La prima mostra, già prodotta e in attesa di essere mostrata al pubblico, punterà a dare una nuova visione della città e della sua storia giocando con forme, colori, tradizioni, leggende e storie, attraverso le installazioni prodotte in loco dagli artisti internazionali coinvolti in questo lancio: la crewCanemorto, attiva tra l’Italia e il Belgio, l’artista statunitense MOMO, e StudioAntani, studio di produzione multimediale con base a Matera ma con progetti sviluppati in tutta Europa.
Le visite guidate (con gruppi al massimo di 15 persone) a cura di TAM – TowerArtMuseum si svolgeranno sabato 24 e domenica 25 ottobre ogni 30 minuti dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00.
Per informazioni consultare i seguenti profili instagram @volevosoloaprireunmuseo e profilo Instagram @museotam
I video dedicato alla Torre del Capone (SassiLive Tv)
Ingresso alla Torre del Capone
La Torre del Capone con vista sui Sassi di Matera
https://www.instagram.com/p/CGuTSUXKNIW/
La fotogallery della Torre del Capone che ospiterà il nuovo Tam (Tower Art Museum) (foto www.SassiLive.it)
Museo immersivo della Bruna 24 – 25 ottobre)
Il Museo Immersivo della Bruna è nato nel cuore del Sasso Barisano alla fine del 2019. Grazie a un percorso fatto di luci, suoni e colori, è possibile rivivere i momenti più intensi di una festa che ogni anno attira migliaia di visitatori da tutto il mondo. Vi si raccontano le origini della festa e il visitatore è guidato in un percorso immersivo emozionante e coinvolgente. Il MIB di Matera ospita anche una fedele ricostruzione del Carro Trionfale. A Matera, infatti, la mattina del 2 luglio, ogni anno, da 630 anni, un trionfale carro di cartapesta attraversa la città portando la statua della Madonna della Bruna. In tarda serata, dopo aver compiuto i tre giri in piazza Duomo, simbolo della presa di possesso della città da parte della sua patrona, il carro, circondato da cavalli e cavalieri in costume e tirato da muli, viene assaltato dalla folla e distrutto.
Le visite guidate (con gruppi al massimo di 15 persone) a cura della Prof. Teresa Paolicelli (Delegata FAI Matera), condotte dagli Apprendisti Ciceroni dell’ITCG “Loperfido-Olivetti”, si svolgeranno sabato 24 e domenica 25 ottobre dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 20.00 secondo i seguenti orari: 10.15, 11.00, 11.45, 12.30, 15.15, 16.00, 16.45, 17.30, 18.15, 19.00.
La fotogallery del Museo immersivo della Bruna (foto www.SassiLive.it)
GIORNATE FAI D’AUTUNNO 2020 – LA PRESENTAZIONE DELLA DELEGAZIONE FAI DI MATERA
Matera 2020 e “il capitale” della cultura
“Non è soltanto un gioco di parole. Trascorso il 2019 che ha visto Matera Capitale Europea della Cultura, capitalizziamo il patrimonio dei nostri beni culturali materiali e immateriali attraverso processi e strategie di valorizzazione sempre più consapevoli e condivisi. Non casualmente, dunque, quest’anno alle storiche collaborazioni istituzionali (Regione Basilicata, Comuni, Direzione Regionale Musei Basilicata, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio Basilicata, Università degli Studi della Basilicata, Circolo La Scaletta) si affianca quella con Confindustria Basilicata per tradurre in proposta e racconto, declinati nello stile del FAI, il binomio inscindibile di economia e cultura e promuovere un impegno nel breve periodo sul rapporto tra Impresa e Cultura, che possa coinvolgere gli imprenditori lucani intorno al tema della valorizzazione del territorio regionale.
Se il capitale è il nucleo principale di un patrimonio, noi andiamo alla genesi del nostro capitale che è la storia della città con le sue radici mediterranee e le attuali proiezioni europee e internazionali che la rendono realmente autentico Ponte tra Culture.
Altra nuova collaborazione a cui diamo rilievo è con gli Ordini professionali degli Architetti, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Matera e con l’ordine degli Ingegneri della Provincia di Matera, che metteranno a disposizione del FAI le competenze di alcuni professionisti in qualità di narratori esperti dei luoghi di visita. Infine ricordiamo la collaborazione con l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Matera per il racconto dei luoghi della sanità a Matera a partire dal Medioevo, un tema di grande attualità a cui il FAI ha voluto dedicare quest’anno un’attenzione speciale.
Come ogni anno diamo valore alla collaborazione con altri soggetti privati che mettono a disposizione del FAI i propri beni”(Rosalba Demetrio, Presidente Regionale FAI Basilicata e Capo Delegazione FAI Matera)
Di seguito la guida completa con la scheda diffusa per le Giornate Fai d’Autunno, tutte le aperture promosse in Basilicata e le modalità di fruizione.
Sabato 24 e domenica 25 ottobre 2020 è in programma il secondo dei due weekend delle Giornate Fai d’Autunno, quest’anno dedicate a Giulia Maria Crespi, scomparsa lo scorso luglio e che si svolgono in 400 città d’Italia. Anche quest’anno promotori e protagonisti sono i Gruppi FAI Giovani, ideali eredi e testimoni dei valori che per tutta la vita hanno guidato la Fondatrice e Presidente Onoraria del FAI – Fondo Ambiente Italiano: l’inesauribile curiosità, la voglia di cambiare il mondo e l’instancabile operosità per un futuro migliore per tutti. Ispirandosi a lei, i giovani del FAI – con la collaborazione delle Delegazioni e degli altri Gruppi di volontari della Fondazione – scenderanno in piazza per“seminare”conoscenza e consapevolezzadel patrimonio di storia, arte e natura italiano e accompagneranno il pubblico, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, alla scoperta diluoghi normalmente inaccessibili, poco noti o poco valorizzati in tutte le regioni: un caleidoscopio di meraviglienella proposta effervescente del FAI e dei suoi delegati che reagiscono con ancor più energia e impegno, positività ed entusiasmo al periodo difficile che l’Italia sta attraversando (I posti sono limitati: al fine di garantire la sicurezza di tutti è consigliata la prenotazione; alcune aperture richiedono la prenotazione obbligatoria. Sul sito giornatefai.it sono indicate tutte le informazioni e le modalità di partecipazione.
Storiche dimore signorili, castelli, giardini, sedi istituzionali, chiese, complessi conventuali etante altre “chicche” comeborghi, collezioni private, parchi, luoghi della produzione e del commercio solitamente riservati agli addetti ai lavori si sveleranno attraverso punti di vista insoliti e racconti che meraviglieranno i visitatori,soddisfacendo e, insieme, accrescendo il loro desiderio di sapere, la loro curiosità. Prendere parte alle Giornate FAI d’Autunno 2020 vuol dire non solo godere della bellezza che pervade ogni angolo del nostro Paese e “toccare con mano” ciò che la Fondazione fa per la sua tutela e valorizzazione; vuol dire soprattutto sostenere la missione del FAI in un momento particolarmente delicato. Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI con una donazionelibera- del valore minimo di 3 € – e potranno ancheiscriversi al FAI onlineoppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati.
In occasione delle Giornate d’Autunno anche i Beni del FAI simostreranno da prospettive inconsuete. Saranno proposte al pubblico visite speciali dedicate in particolare agli interventi per la sostenibilità ambientale dei Beni e,più in generale, al patrimonio di natura, ambiente e paesaggio curato e valorizzato dalla Fondazione.
Le Giornate FAI d’Autunno chiudono la Settimana dedicata dalla Rai ai beni culturali in collaborazione con il FAI. Dal 12 al 18 ottobre, infatti, la Rai racconterà luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del nostro Paese: una maratona televisiva e radiofonica di raccolta fondi a sostegno del FAI, per sensibilizzare sempre più italiani sul valore del nostro straordinario patrimonio artistico e paesaggistico e per promuoverne la partecipazione attiva.
Rai è Main Media Partner del FAI e supporta in particolare le Giornate FAI d’Autunno 2020 anche attraverso la collaborazione di Rai per il Sociale.
L’edizione 2020 delle Giornate FAI d’Autunno è resa possibile grazie al fondamentale contributo di importanti aziende illuminate. Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI e Partner degli eventi istituzionali, presente con il suo Parco Sorgenti di Riardo nella lista dei luoghi visitabili e impegnata insieme alla Fondazione in importanti attività di sensibilizzazione sul corretto riciclo del materiale plastico. FinecoBank, realtà leader nel trading online e nel Private Banking, è il prestigioso Main Sponsor dell’evento perché da sempre sostiene il valore del patrimonio, Rekeep, principale gruppo italiano attivo nel facility management e amico del FAI dal 2018, che conferma il suo sostegno all’evento in qualità di Sponsor.
Grazie anche a Edison, da sempre vicina al FAI per la salvaguardia dei luoghi e delle realtà di interesse culturale, turistico e sociale presenti nel nostro Paese, Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, costituita da Leonardo nel 2018, che nasce per favorire il dialogo con la società civile, promuovere la cultura industriale e d’impresa, diffondere conoscenza e valorizzare il proprio patrimonio culturale e museale, e System Professional, brand di prodotti professionali haircare, per il primo anno accanto alla Fondazione con cui condivide la missione di prendersi cura della bellezza.
Si ringrazia inoltre l’Ippodromo Snai San Siro di Milano per la rinnovata apertura e il prezioso sostegno locale.
Le Giornate FAI d’Autunno si svolgono con il Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, di Regione Basilicata,di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Si ringrazia per la collaborazione la Commissione europea in Italia, da alcuni anni partner delle Giornate FAI attraverso l’Ufficio di Rappresentanza a Milano, con la quale verranno proposte aperture speciali.
Si ringrazia per il sostegno Fondazione Carical.
Grazie a Province, Comuni, Soprintendenze, Università, Enti Religiosi, Istituzioni Pubbliche e Private, ai privati cittadini e a tutte le aziende che hanno voluto appoggiare la Fondazione.
Grazie di cuore alle 128 Delegazioni, ai 101 Gruppi FAIe ai4 Gruppi FAI ponte traculture che hanno collaborato in modo virtuoso con i96 Gruppi FAI Giovani, tanto desiderati dalla Fondatrice Giulia Maria Crespi e storicamente protagonisti delle Giornate FAI d’Autunno, per la realizzazione dell’evento. Nel 2020 la manifestazione vuole essere la festa di tutto il mondo FAI, vitale e attivo più che mai. Ad affiancare volontari giovani e non, ci saranno anche quest’anno gli Apprendisti Ciceroni, studenti della scuola di ogni ordine e grado che hanno scelto, autonomamente o con i loro docenti, di mettersi in gioco in prima persona per raccontare da protagonisti, anche solo per un giorno, le meraviglie del loro territorio.
Un ringraziamento particolare per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione alla Protezione Civile, da 13 anni vicina al FAI con i suoi volontari, che a ottobre promuove la campagna di comunicazione “Io non rischio” per diffondere la cultura della prevenzione dei rischi naturali e antropici presenti nel nostro Paese, e all’Arma dei Carabinieri per il loro contributo alla sicurezza dell’evento. Un sentito ringraziamento anche ai volontari della Croce Rossa Italiana che per la prima volta affiancano il FAI, garantendo un prezioso supporto in questo particolare periodo di emergenza sanitaria. Grazie alla Croce Rossa Italiana anche per aver concesso l’apertura del Parco di Villa Ceriana a Castagneto Po (TO) e del Treno ospedale “Centoporte” a Massa.
GIORNATE FAI D’AUTUNNO – APERTURE 23 E 24 OTTOBRE 2020 NEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI MATERA
GRUPPO FAI DI TRICARICO – DELEGAZIONE DI MATERA
Capogruppo Sabrina Lauria
Il Gruppo FAI di Tricarico già da alcuni anni ha “contaminato” con le sue attività alcuni comuni della Basilicata interna, per questa edizione di Giornate FAI di Autunno 2020, i comuni coinvolti saranno: Aliano, Gorgoglione, San Mauro Forte, Stigliano, Tricarico.
I nuclei di volontari, costituiti in loco,con il coordinamento del GRUPPO, propongono, nelle Giornate FAI, la riscoperta di siti poco conosciuti o dimenticati, quest’anno in maniera “anomala” rispetto alle passate edizioni, in quanto a raccontare i luoghi non saranno i giovani Apprendisti Ciceroni delle scuole, ma eccezionalmente volontari adulti, esperti dei luoghi.
Le visite si svolgeranno di mattina e pomeriggio, per informazioni sugli orari consultare il sito del FAI.
2° week end /24-25 ottobre
SAN MAURO FORTE
San Mauro Forte attraverso un focus su due chiese particolarmente interessanti la storia di un piccolo e antico comune. Le visite saranno a cura dei volontari FAI.
Chiesa Madre. Dedicata a S. Maria Assunta di Episcopia, risale al sec. XVI. La troviamo nei pressi dell’antica torre, infatti l’edificio ingloba e in parte riutilizza le murature del Palazzo Feudale. L’interno si sviluppa su 3 navate con cappelloni laterali ed un’ ampia cupola sull’abside. Al di sotto del piano di calpestio troviamo i locali adibiti a cripta, ristrutturati dopo il sisma del 1980.
Qui è presente un interessante affresco raffigurante S. Mauro Abate.
Chiesa dell’Annunziata. La Chiesa dell’Annunziata parte del grande complesso Francescano istituito nel 1586 è oggi il luogo dove si concentrano alcune tra le più significative testimonianze del patrimonio artistico di San Mauro, quali: Crocifisso ligneo (fine XV secolo), Madonna con il bambino ( scultura lignea 1520- 1530), un Cristo alla colonna ( opera post Bizantina XVI secolo) e i quattro scomparti di un polittico con l’Annunciazione, San Francesco d’Assisi, San Lorenzo e la Trinità( fine 500)
GORGOGLIONE
Una visita, a cura dei volontari FAI, al piccolo comune e al suo territorio ci porta in un luogo inconsueto:
Un antico cimitero racconta. Un luogo silenzioso al centro di Gorgoglione, un piccolo cimitero dismesso nel 1978. Tanti nomi di persone da lungo tempo scomparse che si fondono in un’inestricabile trama di storie. Quelle che legano, ad esempio, in un dialogo che si può cogliere attraverso l’immaginazione, un arciprete morto quasi centenario nel 1934, benemerito promotore dell’alfabetizzazione dei suoi compaesani tra Ottocento e Novecento; uno sconosciuto che sulla sua croce in ferro è designato come “artista”, non si sa più devoto di quale delle sette muse; e un altro che artista rimane ancora nel ricordo degli anziani, un ammirato costruttore di mongolfiere per diletto; e tante altre persone comuni delle cui esistenze, sarà forse possibile raccogliere ancora qualche indimenticato significativo frammento di vita.
Per il GRUPPO FAI DI TRICARICO – DELEGAZIONE DI MATERA
Si ringraziano Diocesi di Tricarico; Direzione regionale dei Musei; Parco Carlo Levi di Aliano; Comune di Aliano, Gorgoglione, San Mauro Forte, Stigliano, Tricarico; parroci delle parrocchie coinvolte.
Le visite si svolgeranno nel rispetto della normativa anticovid e secondo i protocolli stabiliti dalle istituzioni di riferimento.
GRUPPO FAI DI FERRANDINA – Delegazione di Matera
“Dopo circa 2 secoli, il ritrovamento di un fagotto sotto gli stalli della cantoria della Chiesa di Santa Chiara a Ferrandina, la cui trama a prima vista sembrava parte di un saio francescano, dopo un’attenta analisi e un delicato restauro, si è rivelato un dipinto del XVII secolo di autore ignoto, in dotazione al Convento di San Francesco in Ferrandina. Nell’inventario dei beni del convento redatto il 23 Febbraio del 1812 per via della soppressione napoleonica, veniva censito con il nome: Il Padre eterno coll’Immacolata”.
ALIANO
Casa di confino di Levi
Pinacoteca Carlo Levi
Museo della civiltà contadina
TRICARICO
Museo di Palazzo ducale
Museo diocesano MuDiT
STIGLIANO
Il Rione “Chiazza” si racconta
ALIANO
Nel comune luogo di confino di Carlo Levi, grazie alla disponibilità del Parco letterario si potranno visitare i luoghi della memoria leviana, le visite saranno a cura di Donata Latronico e Domenica Villone.
Casa di confino di Carlo Levi.La casa di Levi è un semplice edificio di tre vani con una magnifica terrazza che si apre sui calanchi. La casa si presenta priva di arredi, ma un impianto audiovisivo propone al visitatore immagini, suoni e brani tratti dal “Cristo si è fermato ad Eboli”.
Pinacoteca Carlo Levi.La pinacoteca espone 23 tele di Carlo Levi, una mostra fotografica sulla sua vita, dai tre anni alla morte, e la documentazione sul periodo del confino. Sono raccolte, inoltre, le litografie pubblicate da Levi poco prima di morire e donate al Comune di Aliano in occasione della sua ultima visita nel mese di Novembre 1974.
Museo della civiltà contadina.Il museo espone una tipica stanza contadina, un antico frantoio con le macine in pietra, oltre ad oggetti legati alla coltivazione dei campi, alla mungitura ed alla produzione del formaggio
STIGLIANO
Un tuffo nei ricordi ci permette la visita ad uno dei comuni più interessanti delle nostre aree interne: Il rione “Chiazza” si racconta. Paese tra i più esposti, in Basilicata, al rischio di spopolamento, Stigliano aveva il suo cuore pulsante nel rione “Chiazza”, raccolto intorno alla chiesa madre. Tante case oggi con porte e finestre sprangate che hanno visto nascere e crescere uomini e donne sparsi per il mondo. I pochi che hanno conosciuto un diverso destino si riuniscono per raccontarsi e raccontare le storie della loro infanzia nella “Chiazza”.
TRICARICO
La proposta di visita, per Tricarico, si focalizza sui Musei ubicati nel cuore del centro storico: ilMuseo di Palazzo ducale e il Museo diocesano MuDiT.
Il visitatore potrà conoscere una parte importante del corposo patrimonio storico, artistico, architettonico e archeologico di Tricarico e del territorio. Inoltre, grazie alla disponibilità dell’Amministrazione comunale e della Diocesi di Tricarico, avrà la possibilità di continuare, in maniera libera, il percorso nel centro storico alla scoperta dei principali monumenti della cittadina.
A raccontare i luoghi non ci saranno come di consuetudine i giovani studenti delle scuole, a causa dell’emergenza Covid, ma esperti adulti che, ognuno per la propria competenza, illustreranno i due Musei
Museo di Palazzo ducale. Ad accompagnare i visitatori saranno la Direttrice del Museo dott.ssa Antonella Carbone e le dott. sse Giusy Lavanga e Antonella Troilo che gentilmente si sono rese disponibili.
La visita al Centro Espositivo di Tricarico consentirà di accedere alle sale del Palazzo ducale, mirabile esempio di dimora principesca in Basilicata, è uno degli edifici civili più significativi di Tricarico. É questo il “castello del Principe di Bisignano” che fu per secoli residenza dei Sanseverino, conti di Tricarico e principi di Bisignano. Attualmente è una delle sedi della Direzione regionale dei musei, ospita le testimonianze archeologiche più importanti del Medio Basento dal Neolitico fino al periodo romano, a testimonianza dell’importanza che questa area assunse, sin dall’età arcaica, come punto strategico di comunicazione viaria.
MUDIT – Museo diocesano di Tricarico. Ad accompagnare i visitatori saranno il Direttore del Museo Don Nicola Soldo, oltre alla prof.ssa Carmela Biscaglia, il restauratore Giuseppe Marinelli, il dott. Gianni Garaguso, la prof.ssa Alessandra Pinto, la dott.ssa Sara Loreto, esperti con diverse competenze che metteranno in evidenza i vari aspetti del patrimonio museale.
Il Museo della Diocesi di Tricarico rappresenta il cammino identitario di una comunità e di un territorio che nel Cristianesimo e nella Chiesa hanno trovato, nei secoli, un saldo punto di riferimento. In cinque sezioni espositive, organizzate in senso cronologico dalle origini (metà del X secolo) ai giorni nostri, e con il supporto di pannelli, di didascalie, di virtualizzazioni, la Diocesi è illustrata e raccontata attraverso opere di scultura, pittura, oreficeria, arredi liturgici, paramenti, volumi e documenti d’archivio. Si tratta spesso di veri e propri capolavori, che consentono di apprezzare l’evolversi della Fede nella Storia e sono rappresentativi per capire committenze e cultura artistica nella Diocesi, in collegamento diretto con la capitale del Regno di Napoli.
Le numerose opere esposte permettono di avere un’ampia panoramica sulla storia, sull’arte, sulla religiosità e la fede di un popolo e di un territorio che comprende l’intera diocesi.
GORGOGLIONE
Una visita, a cura dei volontari FAI, al piccolo comune e al suo territorio ci porta in un luogo inconsueto:
Un antico cimitero racconta. Un luogo silenzioso al centro di Gorgoglione, un piccolo cimitero dismesso nel 1978. Tanti nomi di persone da lungo tempo scomparse che si fondono in un’inestricabile trama di storie. Quelle che legano, ad esempio, in un dialogo che si può cogliere attraverso l’immaginazione, un arciprete morto quasi centenario nel 1934, benemerito promotore dell’alfabetizzazione dei suoi compaesani tra Ottocento e Novecento; uno sconosciuto che sulla sua croce in ferro è designato come “artista”, non si sa più devoto di quale delle sette muse; e un altro che artista rimane ancora nel ricordo degli anziani, un ammirato costruttore di mongolfiere per diletto; e tante altre persone comuni delle cui esistenze, sarà forse possibile raccogliere ancora qualche indimenticato significativo frammento di vita.
Si ringraziano Diocesi di Tricarico; Direzione regionale dei Musei; Parco Carlo Levi di Aliano; Comune di Aliano, Gorgoglione, San Mauro Forte, Stigliano, Tricarico; parroci delle parrocchie coinvolte.
Le visite si svolgeranno nel rispetto della normativa anticovid e secondo i protocolli stabiliti dalle istituzioni di riferimento.
GRUPPO FAI DI FERRANDINA – Delegazione di Matera
“Dopo circa 2 secoli, il ritrovamento di un fagotto sotto gli stalli della cantoria della Chiesa di Santa Chiara a Ferrandina, la cui trama a prima vista sembrava parte di un saio francescano, dopo un’attenta analisi e un delicato restauro, si è rivelato un dipinto del XVII secolo di autore ignoto, in dotazione al Convento di San Francesco in Ferrandina. Nell’inventario dei beni del convento redatto il 23 Febbraio del 1812 per via della soppressione napoleonica, veniva censito con il nome: Il Padre eterno coll’Immacolata”.
Per questo, con passione, curiosità e meraviglia, siamo spinti ancora una volta come Gruppo FAI di Ferrandina coadiuvato dai Volontari FAI di Grottole, Miglionico, Pomarico e Salandra, mirabilmente guidati dalla Delegazione FAI di Matera con a capo la Prof.ssa Rosalba Demetrio, Presidente del FAI Basilicata, a sostenere gli obiettivi del FAI – Fondo Ambiente Italiano a prenderci cura di quello che ci circonda, proponendo per le prossime Giornate FAI di Autunno 2020, l’apertura dell’ex Convento di San Francesco – orari di visita 9,30 – 13,00 /15,30.
GIORNATE FAI D’AUTUNNO 2020 – PRESENTAZIONE DELEGAZIONE FAI DELLA COSTA JONICA
La ripartenza è sempre un momento difficile e complesso, ma ci offre comunque una nuova opportunità, è questo lo spirito con cui il FAI – Fondo Ambiente Italiano – si è adoperato per definire un format completamente diverso dal solito per seguire le trasformazioni della società nell’anno del Covid19 ed offrire eventi nella massima sicurezza pur rispondendo ad una esigenza diffusa diritrovarsi, di riscoprire una Italia che ci è mancata, che ci piace ed ancora in tanti tratti troppo poco nota.
Dopo la sperimentazione messa in campo per le Giornate Fai all’aperto di giugno scorso e dati gli ottimi risultati, da subito si è proceduto ad organizzare una nuova edizione delle Giornate FAI di Autunno che si terranno nei due fine settimana del 17 – 18 ottobre e del 24 – 25 ottobre.
Onorati dalle parole del Ministro Franceschini, che prende ad esempio per la ripartenza la linea che il FAI ha indicato: “la scoperta dei luoghi minori d’Italia, la valorizzazione dei luoghi meno conosciuti. Esattamente quello di cui avremo bisogno quando il turismo tornerà in Italia imponente come era prima e ci sarà bisogno di attuare le linee del piano strategico del turismo che abbiamo attuato assieme a molte associazioni e a molte categorie, che ci indica la strada della valorizzazione dell’Italia minore”, parole già suffragate dai primi riscontri sul turismo estivo che hanno visto proprio le mete minori come i maggiori attrattori dei vacanzieri italiani e stranieri, con la Basilicata che ha dato prova della sua competitività.
Pertanto, in questa edizione delle GFA, con la presidenza regionale, abbiamo pensato di raccontare alcuni tra i più interessanti Musei della Basilicata per dare continuità sul piano regionale alla collaborazione con il MiBACT, oltre ad alcuni dei siti più interessanti del patrimonio storico-culturale lucano, ma poco noti anche tra le comunità locali.
La Delegazione della Costa Jonica ha inteso così continuare a promuovere in concreto una cultura di rispetto della natura, dell’arte, della storia e delle tradizioni del territorio metapontino per tutelare un patrimonio che è parte fondamentale delle nostre radici e della nostra identità.
Per il territorio di Bernalda si è definito un itinerario delle chiese campestri, che per gli amanti del trekking e del cicloturismo si potrà agevolmente percorrere in continuità partendo dalla Chiesetta di San Donato, dove è allocata una croce in pietra pipernina, che per oltre tre secoli con la sua delocalizzazione ha segnato le fasi di sviluppo dell’abitato urbano. Procedendo si incontra la Chiesetta della Madonna degli Angeli che da un piccolo promontorio domina la biforcazione di due valloni che hanno rappresentato la ricchezza della comunità Bernaldese fin dalle sue origini, offrendo sorgenti d’acqua, pascoli e legnatico. L’itinerario può procedere con una sosta rigeneratrice nel Bosco Bufalara, una lecceta larga poche centinaia di metri e lunga 7-8 km. Per molti tratti è così ricco di sottobosco e con pendenze talmente elevate che lo rendono praticamente impenetrabile. Esiste un varco da cui si può accedere ad un sentiero interno alla lecceta che consente di percorrerla agevolmente per almeno un km.Un percorso straordinario in un territorio in cui l’agricoltura intensiva ha trasformato quasi tutte le aree boschive. Questo bosco è una dei pochi angoli da preservare, vicinissimo al centro urbano di Bernalda e quindi fruibile per delle escursioni e dalle famiglie per le uscite fuori porta. Il tratto più lungo dell’itinerario, ma compensato dalla vista di un suggestivo paesaggio, conduce fino alla Chiesetta di San Biagiodella Venella, che come un piccolo scrigno protegge forse il sito archeologico più prezioso dell’arco jonico metapontino. Il complesso non propone strutture particolarmente vistose dal punto di vista architettonico, la causa è da ricercare nella sistematica spoliazione dei resti antichi, operata già nel periodo romano, per utilizzare i materiali in altre costruzioni rurali. Ma se in loco sono modeste le tracce di un santuario dedicato ad Artemis, cui sono annessi altari, saccelli, vasche termali, ricchi depositi votivi, sorgenti e impianti di fattorie greche e romane, bene ci introducono il ricchissimo patrimonio di reperti rinvenuti durante le campagne di scavi, a cui è dedicata una intera sezione nel Museo Archeologico Nazionale di Metaponto, la cui visita completa l’itinerario proposto. Se il sito archeologico di San Biagio è da considerarsi una vera “chicca” per l’eccezionalità dell’apertura, non essendo mai visitabile, nonché per la valenza storico-culturale che rappresenta, l’apertura del Museo Archeologico di Metaponto sarà per questa edizione GFA il fiore all’occhiello, perché la partnership con il Polo Museale e l’Arcidiocesi Matera-Irsina hanno consentito di avviare, anche se in via sperimentale, il progetto “FAI Ponte tra Culture”, cui già diversi Comuni, Parrocchie ed Associazioni sociali vi avevano aderito prima del lockdown. Il nostro progetto denominato #FaiComunità introduce la stretta connessione tra l’idea di valorizzare il concetto di accoglienza, ospitalità e la promozione e rappresentazione dell’identità culturale, anzi multiculturale, del territorio del Metapontino, caratterizzato dal passaggio nella sua storia millenaria di popoli di varia provenienza che l’hanno attraversato, colonizzato, dominato, vissuto, lasciando ognuno, dagli etruri, achei, saraceni, arabi, albanesi, spagnoli e francesi, segni materiali ed immateriali nel patrimonio artistico-culturale ed architettonico, nelle tradizioni e nei costumi, radicando culture e religioni altrettanto diverse.
L’esempio tangibile della convivenza ed omologazione tra queste diverse culture e testimonianze tutt’ora riscontrabili non può che essere un esempio da condividere e diffondere e, che la collaborazione che si sta instaurando tra i volontari della Delegazione Jonica ed una rappresentanza della comunità di stranieri presenti a Metaponto, sta cercando di far rivivere proprio a partire dalle Giornate Fai d’Autunno con l’apertura del Museo di Metaponto il 25 ottobre dalle ore 10,00 alle 13,00, ma che proseguirà negli eventi successivi nelle modalità e tempi che l’emergenza Covid ci detterà, estendendo la prima esperienza a tutto il territorio del Metapontino.
Il programma della Delegazione della Costa Jonica è arricchito anche dalle visite guidate che si terranno al Giardino di Palazzo Margherita, il ResortLuxury del regista Francis Ford Coppola a Bernalda, che si rivela essere sempre un sito di particolare interesse, nonché dalla suggestiva passeggiata per i Rioni Dirupo e Terravecchia a Pisticci, oltre che dalle visite guidate al Museo Archeologico Nazionale della Siritide a Policoro, dove sarà offerto anche uno straordinario percorso storico – archeologico ricreato dalla mostra “Le Tavole di Eraclea. Tra Taranto e Roma”, sulla città di Herakleia e di altri centri magno-greci, al fine di ricostruire la storia della città sia nei suoi rapporti con la madrepatria Taranto, sia nella sua articolazione con il territorio agricolo.
GIORNATE FAI D’AUTUNNO – APERTURE 23 E 24 OTTOBRE 2020 NEI CENTRI DELLA COSTA JONICA
DELEGAZIONE FAI DELLA COSTA JONICA
La ripartenza è sempre un momento difficile e complesso, ma ci offre comunque una nuova opportunità, è questo lo spirito con cui il FAI – Fondo Ambiente Italiano – si è adoperato per definire un format completamente diverso dal solito per seguire le trasformazioni della società nell’anno del Covid19 ed offrire eventi nella massima sicurezza pur rispondendo ad una esigenza diffusa diritrovarsi, di riscoprire una Italia che ci è mancata, che ci piace ed ancora in tanti tratti troppo poco nota.
Dopo la sperimentazione messa in campo per le Giornate Fai all’aperto di giugno scorso e dati gli ottimi risultati, da subito si è proceduto ad organizzare una nuova edizione delle Giornate FAI di Autunno che si terranno nei due fine settimana del 17 – 18 ottobre e del 24 – 25 ottobre.
Onorati dalle parole del Ministro Franceschini, che prende ad esempio per la ripartenza la linea che il FAI ha indicato: “la scoperta dei luoghi minori d’Italia, la valorizzazione dei luoghi meno conosciuti. Esattamente quello di cui avremo bisogno quando il turismo tornerà in Italia imponente come era prima e ci sarà bisogno di attuare le linee del piano strategico del turismo che abbiamo attuato assieme a molte associazioni e a molte categorie, che ci indica la strada della valorizzazione dell’Italia minore”, parole già suffragate dai primi riscontri sul turismo estivo che hanno visto proprio le mete minori come i maggiori attrattori dei vacanzieri italiani e stranieri, con la Basilicata che ha dato prova della sua competitività.
Pertanto, in questa edizione delle GFA, con la presidenza regionale, abbiamo pensato di raccontare alcuni tra i più interessanti Musei della Basilicata per dare continuità sul piano regionale alla collaborazione con il MiBACT, oltre ad alcuni dei siti più interessanti del patrimonio storico-culturale lucano, ma poco noti anche tra le comunità locali.
La Delegazione della Costa Jonica ha inteso così continuare a promuovere in concreto una cultura di rispetto della natura, dell’arte, della storia e delle tradizioni del territorio metapontino per tutelare un patrimonio che è parte fondamentale delle nostre radici e della nostra identità.
Per il territorio di Bernalda si è definito un itinerario delle chiese campestri, che per gli amanti del trekking e del cicloturismo si potrà agevolmente percorrere in continuità partendo dalla Chiesetta di San Donato, dove è allocata una croce in pietra pipernina, che per oltre tre secoli con la sua delocalizzazione ha segnato le fasi di sviluppo dell’abitato urbano. Procedendo si incontra la Chiesetta della Madonna degli Angeli che da un piccolo promontorio domina la biforcazione di due valloni che hanno rappresentato la ricchezza della comunità Bernaldese fin dalle sue origini, offrendo sorgenti d’acqua, pascoli e legnatico. L’itinerario può procedere con una sosta rigeneratrice nel Bosco Bufalara, una lecceta larga poche centinaia di metri e lunga 7-8 km. Per molti tratti è così ricco di sottobosco e con pendenze talmente elevate che lo rendono praticamente impenetrabile. Esiste un varco da cui si può accedere ad un sentiero interno alla lecceta che consente di percorrerla agevolmente per almeno un km.Un percorso straordinario in un territorio in cui l’agricoltura intensiva ha trasformato quasi tutte le aree boschive. Questo bosco è una dei pochi angoli da preservare, vicinissimo al centro urbano di Bernalda e quindi fruibile per delle escursioni e dalle famiglie per le uscite fuori porta. Il tratto più lungo dell’itinerario, ma compensato dalla vista di un suggestivo paesaggio, conduce fino alla Chiesetta di San Biagiodella Venella, che come un piccolo scrigno protegge forse il sito archeologico più prezioso dell’arco jonico metapontino. Il complesso non propone strutture particolarmente vistose dal punto di vista architettonico, la causa è da ricercare nella sistematica spoliazione dei resti antichi, operata già nel periodo romano, per utilizzare i materiali in altre costruzioni rurali. Ma se in loco sono modeste le tracce di un santuario dedicato ad Artemis, cui sono annessi altari, saccelli, vasche termali, ricchi depositi votivi, sorgenti e impianti di fattorie greche e romane, bene ci introducono il ricchissimo patrimonio di reperti rinvenuti durante le campagne di scavi, a cui è dedicata una intera sezione nel Museo Archeologico Nazionale di Metaponto, la cui visita completa l’itinerario proposto. Se il sito archeologico di San Biagio è da considerarsi una vera “chicca” per l’eccezionalità dell’apertura, non essendo mai visitabile, nonché per la valenza storico-culturale che rappresenta, l’apertura del Museo Archeologico di Metaponto sarà per questa edizione GFA il fiore all’occhiello, perché la partnership con il Polo Museale e l’Arcidiocesi Matera-Irsina hanno consentito di avviare, anche se in via sperimentale, il progetto “FAI Ponte tra Culture”, cui già diversi Comuni, Parrocchie ed Associazioni sociali vi avevano aderito prima del lockdown. Il nostro progetto denominato #FAIcomunità introduce la stretta connessione tra l’idea di valorizzare il concetto di accoglienza, ospitalità e la promozione e rappresentazione dell’identità culturale, anzi multiculturale, del territorio del Metapontino, caratterizzato dal passaggio nella sua storia millenaria di popoli di varia provenienza che l’hanno attraversato, colonizzato, dominato, vissuto, lasciando ognuno, dagli etruri, achei, saraceni, arabi, albanesi, spagnoli e francesi, segni materiali ed immateriali nel patrimonio artistico-culturale ed architettonico, nelle tradizioni e nei costumi, radicando culture e religioni altrettanto diverse.
L’esempio tangibile della convivenza ed omologazione tra queste diverse culture e testimonianze tutt’ora riscontrabili non può che essere un esempio da condividere e diffondere e, che la collaborazione che si sta instaurando tra i volontari della Delegazione Jonica ed una rappresentanza della comunità di stranieri presenti a Metaponto, sta cercando di far rivivere proprio a partire dalle Giornate Fai d’Autunno con l’apertura del Museo di Metaponto il 25 ottobre dalle ore 10,00 alle 13,00, ma che proseguirà negli eventi successivi nelle modalità e tempi che l’emergenza Covid ci detterà, estendendo la prima esperienza a tutto il territorio del Metapontino.
Il programma della Delegazione della Costa Jonica è arricchito anche dalle visite guidate che si terranno al Giardino di Palazzo Margherita, il ResortLuxury del regista Francis Ford Coppola a Bernalda, che si rivela essere sempre un sito di particolare interesse, nonché dalla suggestiva passeggiata per i Rioni Dirupo e Terravecchia a Pisticci, oltre che dalle visite guidate al Museo Archeologico Nazionale della Siritide a Policoro, dove sarà offerto anche uno straordinario percorso storico – archeologico ricreato dalla mostra “Le Tavole di Eraclea. Tra Taranto e Roma”, sulla città di Herakleia e di altri centri magno-greci, al fine di ricostruire la storia della città sia nei suoi rapporti con la madrepatria Taranto, sia nella sua articolazione con il territorio agricolo.
ELENCO APERTURE DELLA DELEGAZIONE FAI DELLA COSTA JONICA
BERNALDA
Chiesa di San Donato
Chiesetta della Madonna degli Angeli
Bosco Bufalara
Sito archeologico San Biagio della Venella
Museo archeologico nazionale di Metaponto
I Giardini di Palazzo Margherita
PISTICCI
Per le strade dei Rioni Dirupo e Terravecchia
POLICORO
Museo archeologico nazionale della Siritide
Per concludere, è importante sottolineare che l’organizzazione e realizzazione dell’evento è il frutto dell’instancabile lavoro dei delegati e dei volontari della Delegazione, con la preziosa collaborazione di gruppi e associazioni locali (SCOUT, MASCI, ACI, CEA B&M) che ci coadiuveranno nei siti per agevolare l’accessibilità e fruibilità oltre a garantire tutte le misure di sicurezza anti-covid, per cui un valido supporto sarà dato dalla partecipazione dei volontari della Croce Rossa di Bernalda, a fronte anche del protocollo nazionale siglato per l’occasione tra il FAI e CRI.
Pertanto, oltre a ringraziare tutti i volontari, i gruppi e le associazioni che interverranno, un ringraziamento speciale va ai partners istituzionali: la Soprintendenza Archeologica e la Direzione Regionale dei Musei di Basilicata, con l’apporto diretto della Direzione e dello staff dei Musei di Policoro e Metaponto, l’Arcidiocesi di Matera – Irsina e la collaborazione attiva delle Parrocchie di San Leone di Metaponto e Mater Ecclesiae di Bernalda, la Caritas Diocesana di Matera ed il Comune di Bernalda, nonché la proprietà e direzione del Resort Luxury Palazzo Margherita di Bernalda.
GIORNATE FAI D’AUTUNNO – APERTURE 23 E 24 OTTOBRE 2020 A POTENZA E PROVINCIA
DELEGAZIONE FAI DI POTENZA
Per le aperture del 24-25 ottobre 2020 a Venosa vi sarà un’anteprima FAI: l’eccezionale apertura al pubblico dopo anni di restauro della Chiesa di San Michele Arcangelo (XVI sec.) già Chiesa intitolata a San Giorgio. Non si conoscono le motivazioni del cambio di intitolazione della chiesa, ma è evidente che la comune origine iconografica dei due Santi “soldati di Cristo” che brandiscono l’arma contro il satanasso.
Sempre in questo secondo weekend delle GFA viene proposto il Cammino alle Murge di Sant’Oronzo dal versante di Gallicchio, nella speranza di avvistare rapaci e alla ricerca della grotta del Brigante e viene riproposta l’apertura di Genzano di Lucania e due aperture di Oppido Lucano, la Chiesa rupestre di Sant’Antuono e il Convento di ” S. Maria del Gesù.
A Marsico Nuovo si potrà ammirare il pregevole affresco dell’Ultima Cena attribuita a Girolamo Todisco,del XVI secolo, ritrovatonegli anni ’80 nel Convento di San Francesco, nascosto da una catasta di legna e coperto da un intonaco leggero.
Per prenotarsi, dal 6 ottobre, si consiglia di visitare il sito ufficiale, scegliere il giorno e l’orario preferiti tra quelli disponibili e versare il contributo di 3 euro in favore del FAI.
Durante le visite sarà necessario rispettare tutte le norme di sicurezza contenute nei cartelli informativi posti all’inizio del percorso, a partire dal distanziamento sociale per evitare di creare assembramenti e dall’obbligo di indossare la mascherina.
Per maggiori informazioni:
www.fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/
www.fondoambiente.it
http://www.facebook.com/FAI.DelegazionediPotenza
GALLICCHIO
IN CAMMINO ALLE MURGE DI SANT’ORONZO
Si veda descrizione di San Martino d’Agri (elenco n. 16).
Le giornate FAI si articoleranno su due domeniche. La prima, il 18 ottobre, si andrà alla scoperta del versante di San Martino d’Agri; domenica 25 ottobre, invece, si percorrerà il versante di Gallicchio, nella speranza di avvistare rapaci e alla ricerca della grotta del Brigante.
Orari: domenica: escursione lunga (durata 3 ore) partenza h 10 – escursioni brevi (durata 1 ora), partenze ore 10, 12, 14 e 16.
Gruppi di max 15 persone. Si consiglia equipaggiamento da trekking.
GENZANO DI LUCANIA
CHIESA E MONASTERO DELLA SS. ANNUNZIATA
Riproposizione apertura del primo fine settimana (si rimanda a descrizione n. 5).
Orario: sabato: 10-12; 15:30-16:30 – domenica: 10-12; 15.30-16.30. Visite ogni 60 min.
Gruppi di max 10 persone.
MARSICO NUOVO
L’ULTIMA CENA DI GIROLAMO TODISCO
L’affresco “L’Ultima Cena”, del XVI secolo, è attribuito a Girolamo Todisco. L’opera richiama aspetti locali nelle fattezze dei personaggi e nei cibi raffigurati, appartenenti alla tradizione lucana. La tavola, a forma di C, è imbandita con caciocavallo, pani e uova, inframezzati da ciliege e fiori. I commensali sono disposti armonicamente ai lati della figura del Cristo che regge l’ostia davanti a sé. L’affresco è stato ritrovato negli anni ’80 nel Convento di San Francesco, nascosto da una catasta di legna e coperto da un intonaco leggero. Posto all’attenzione della Sovrintendenza, è stato restaurato a Matera e riportato a Marsico Nuovo, nella attuale sede del Museo D’Arte Sacra, per volontà dell’Amministrazione comunale.
La Chiesa di San Michele, che ospita il Museo, consente di ammirare anche altre opere, quali il portale romanico, opera del mastro Melchiorre da Montalbano, dichiarato monumento nazionale e la pregevole statua lignea della “Madonna Stante”.
Orario: sabato: 15:30-18:30 – domenica: 10:00-13:00; 15-18:30. Visite ogni 30 min.
Gruppi di max 8 persone.
OPPIDO LUCANO
CHIESA RUPESTRE DI SANT’ANTUONO
Riproposizione apertura del primo fine settimana (si rimanda a descrizione n. 12).
Orari: sabato e domenica: 10:00-13:00;15-18:30. Turni di visita ogni mezz’ora. Gruppi di max 10 persone.
OPPIDO LUCANO
CONVENTO DI ” S. MARIA DEL GESÙ”, DETTO DI S. ANTONIO
Riproposizione apertura del primo fine settimana (si rimanda a descrizione n. 13).
Orari: sabato e domenica: 10:00-13:00;15:00-18:30. Turni di visita ogni mezz’ora. Gruppi di max 10 persone.
VENOSA
CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO (XVI SEC.) GIÀ CHIESA INTITOLATA A SAN GIORGIO
I lavori di edificazione della chiesa, con annessa la torre detta di Monsignore, iniziarono presumibilmente nel 1613, quando i fratelli Orazio e Marco Aurelio, della famiglia Giustiniani, patrizi genovesi, originari dell’isola greca di Chio, a seguito della istituzione della nuova commenda di San Giorgio di Chio, dell’Ordine gerosolimitano, volendo rendere la nuova commenda conforme allo schema classico, avrebbero fatto costruire la chiesa di San Giorgio, che sarebbe stata il “capo” della commenda, e una “buona casa che sarà comoda da habitatione per la residenza del Commendatore”. Detta chiesa, già sul finire del XVII secolo cambiava intitolazione in San Michele e la torre di Monsignore veniva adibita a residenza estiva del vescovo. Non si conoscono le motivazioni del cambio di intitolazione della chiesa, ma è evidente che la comune origine iconografica dei due Santi “soldati di Cristo” che brandiscono l’arma contro il satanasso, va comunque presa in considerazione.
Anteprima FAI: eccezionale apertura al pubblico dopo anni di restauro.
Orari: sabato e domenica: 10-13:00; 15:00-18:00. Turni di visita ogni ora. Gruppi di max 10 persone.
Capo Delegazione FAI di Potenza Lidia Pantone
Per prenotarsi, dal 6 ottobre, si consiglia di visitare il sito ufficiale, scegliere il giorno e l’orario preferiti tra quelli disponibili e versare il contributo di 3 euro in favore del FAI.
Durante le visite sarà necessario rispettare tutte le norme di sicurezza contenute nei cartelli informativi posti all’inizio del percorso, a partire dal distanziamento sociale per evitare di creare assembramenti e dall’obbligo di indossare la mascherina.
Per maggiori informazioni:
www.fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/
www.fondoambiente.it
http://www.facebook.com/FAI.DelegazionediPotenza
La fotogallery delle aperture Giornate Fai d’Autunno a Matera (foto www.SassiLive.it)