Un piccolo ma significativo passo avanti verso la nuova fase di concertazione da promuovere in vista del Piano Sanitario Regionale e del Patto con la Salute con tavoli distinti di natura tecnica e politica. E’ il commento della FeNASP Basilicata che lunedì 19 marzo ha tenuto un incontro con il direttore generale del Dipartimento Salute dr. Domenico Tripaldi.
Si è trattato – riferisce Antonia Losacco, presidente FeNASP – di un utile scambio di idee sulla situazione dei vari comparti della sanità che ha registrato la disponibilità del direttore generale Tripaldi di approfondire nei modi e con gli strumenti più adatti le questioni prese in esame da un punto di vista tecnico e con il consecutivo coinvolgimento politico dell’Assessore Martorano.
Molte le questioni affrontate: dalle notevoli criticità che vivono principalmente le strutture di fisioterapia e riabilitazione ai nuovi rapporti contrattuali.
Non si vuole assolutamente evitare l’ingresso di nuove strutture o creare conflitto fra di esse ma – aggiunge la presidente FeNASP – si tratta semplicemente di chiarire il senso di soggetto reso compatibile, autorizzato e accreditato e in quale fase si inserisce il rapporto contrattuale, superando definitivamente il metodo “delle due misure” ed evitando che qualcuno possa pensare che la legge non viene applicata ma interpretata a seconda di chi si ha di fronte.
Nell’incontro, inoltre, si è parlato dell’importanza della programmazione della medicina sul territorio, e dell’importanza dell’integrazione pubblico-privato per evitare il rischio di produrre sprechi. La FeNASP ha quindi sollecitato non solo il prosieguo dei lavori dei Tavoli Tecnici, costituiti da due anni, ma la necessità di approfondimenti monotematici.
La nostra posizione – dice Losacco – è nota da tempo: se un Patto sulla Salute deve essere, perché lo sia davvero, ha bisogno dell’ascolto anche di quanti la Sanità la vivono tutti i giorni sul campo. Il documento che è all’esame di Governo e Regioni e dovranno sottoscrivere entro il 30 aprile, come ha avuto modo di sottolineare l’assessore Martorano, dovrà coniugare il rigore dei tagli imposti dalla manovra estiva del governo precedente con la complessiva riorganizzazione dei servizi. Si tratta pertanto di praticare la strada del percorso del confronto-concertazione con gli operatori della sanità privata lucana che incide appena per il 2% della spesa regionale, percorso peraltro previsto dallo statuto regionale – dice Losacco – su previsioni che potrebbero mettere a dura prova la tenuta del sistema, a partire dai finanziamenti: anche se è necessaria una razionalizzazione, non è detto che questa debba avvenire facendo “pagare” qualcuno – operatori e cittadini e non mettendo seriamente mano a sprechi, evasioni e disservizi.
Abbiamo dunque sollecitato il direttore Tripaldi a svolgere un’iniziativa a tutto campo per chiarire ruoli e funzioni delle strutture di fisioterapia, recupero e rieducazione funzionale esistenti e operanti da tempo sul territorio regionale, in quanto una serie di provvedimenti, di delibere e di leggi, hanno creato una confusione che è dannosa per gli operatori della sanità privata al pari dei cittadini-utenti.
La proposta di legge del consigliere Navazio (Ial) sulle strutture di fisioterapia, a cui riconosciamo la sensibilità sociale per aver accolto la nostra sollecitazione di confronto e di approfondimento di merito, ne è l’esempio e conferma la necessità di un adeguamento-aggiornamento della L.R. 28/2000, delle troppe e confuse delibere, nonché lo snellimento della eccessiva burocratizzazione in sanità.