L’ambientalista materano Pio Abiusi segnala l’interrogazione inviata dal senatore Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali in cui chiede l’intervento del Ministro Dario Franceschini per fare chiarezza sugli aspetti paesaggistici relativi all’ampliamento della discarica di Guardia Perticara. Di seguito il testo integrale dell’interrogazione.
Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. — Per sapere – premesso che:
Guardia Perticara è uno dei «Borghi più belli d’Italia» riconosciuti in Basilicata e «Bandiera arancione» Touring Club Italiano per i suoi caratteristici vicoli, le stradine strette e ripide, le case in pietra arroccate le une sulle altre, i monumenti, il contesto naturalistico di grande bellezza, che conferiscono al borgo un fascino particolare;
per i suoi paesaggi e il caratteristico borgo dalle case in pietra, Guardia Perticara è stato in più occasioni set cinematografico;
nelle vicinanze di Guardia Perticara sorge una piattaforma per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti speciali gestita da Semataf s.r.l.;
da quanto si apprende Semataf intende ampliare ulteriormente tale piattaforma nonostante negli anni si sia già ingrandita più volte;
il primo lotto della discarica, autorizzato nel 1995, era infatti per soli 50 mila metri cubi. Nel 2009 è stato autorizzato il secondo lotto, che con gli aggiuntivi 100 mila metri cubi, ha portato la volumetria complessiva a 165 mila metri cubi comprendendo il 10 per cento di incremento come modifica non sostanziale a fine esercizio. Con il terzo lotto c’è stata una ulteriore espansione per altri 99 mila metri cubi. Nel 2014 è stato autorizzato ancora un altro lotto per 340 mila metri cubi di rifiuti. Con l’ultima richiesta di un ampliamento si richiedono ulteriori 547mila metri cubi. Dai 50 mila metri cubi iniziali si arriverebbe dunque ad un milione e 200 mila metri cubi finali;
a seguito dell’ultima conferenza di servizi, il comune di Guardia Perticara ha argomentato il proprio parere negativo a quest’ultima richiesta di ampliamento, avanzando più di una puntuale contestazione;
la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio della Basilicata di Potenza si è espressa solo in materia di tutela archeologica, sottolineando la differenza con il parere paesaggistico che non è stato espresso ed evidenziando che la valutazione fatta «non sostituisce altre autorizzazioni»;
a parere dell’interrogante, passare dai 50 mila metri cubi iniziali, fino al milione e 200 mila metri cubi finali di rifiuti in prossimità del Paese, vi è il concreto rischio che l’area dove sorge il borgo di Guardia Perticara si trasformi in una gigantesca discarica a cielo aperto somigliante ad altre tristi realtà del Paese, come ad esempio la nota discarica di Malagrotta nel Lazio con tutti i problemi ambientali del caso;
la mitigazione dell’impatto, con gli alberi e interventi affini così come previsti dalla Semataf nel corso di oltre un decennio, risulta insufficiente a maggior ragione se, per stessa ammissione della società i punti maggiormente sensibili paesaggisticamente sono quelli ubicati all’interno del centro abitato, dai quali la discarica in esercizio ed il previsto ampliamento risultano «abbastanza» visibili;
da quanto si apprende nella discarica di Guardia Perticara finiranno anche i rifiuti petroliferi del Centro Oli «Tempa Rossa» della Total;
a parere dell’interrogante la realizzazione del nuovo lotto di discarica della volumetria netta pari a circa 495 mila metri cubi, per un terzo in scavo e per due terzi fuori terra rappresenta un prezzo paesaggistico troppo grosso da pagare per la comunità –:
di quali ulteriori elementi disponga ministro il Ministro interrogato e se non intenda valutare la possibilità di avviare il procedimento di tutela indiretta sul centro storico di Guardia Perticara ai sensi dell’articolo 45 del decreto legislativo n. 42 del 2004, «Codice dei beni culturali e del paesaggio», nonché, anche a tale fine, la tutela diretta sul Convento benedettino di Guardia Perticara, risalente al 1600, attraverso l’attivazione della verifica dell’interesse culturale ai sensi dell’articolo 12 del citato decreto legislativo al fine di tutelare Guardia Perticara dall’ennesimo ampliamento della discarica citata in premessa.