Emergenza Coronavirus in Basilicata, Cgil, Cisl, Uil: “Se Bardi non è in grado di farlo si faccia aiutare”. Di seguito la nota integrale.
Non è con i videomessaggi che si danno risposte all’emergenza sanitaria che dopo aver superato in Basilicata la soglia dei mille positivi non si può più né sminuire né sottovalutare ulteriormente. Con il risultato opposto a quello voluto perché invece di rassicurare crea ulteriore apprensione.
Cgil, Cisl, Uil esprimono una forte critica innanzitutto perché dopo l’articolo-documento sull’emergenza sanitaria con cui hanno assunto una posizione responsabile e propositiva, si sarebbero aspettati come minimo la più rapida convocazione di un incontro per un confronto.
Il Presidente Bardi continua a scegliere invece la posizione di arroccamento e di autosufficienza che è la stessa della Task Force, sempre più isolata dal resto della società, a cui ha delegato completamente ogni azione.
Per quanto riguarda il Sindacato Confederale lucano non risponde a verità la sua dichiarazione che vorrebbe affermare l’idea di una “interlocuzione quotidiana con tutti gli attori istituzionali”. Non si può confondere il ricorso, istituzionalmente dovuto e non “atto concesso”, a tavoli aperti con le organizzazioni dei lavoratori e delle imprese su vertenze specifiche, spacciandolo per un metodo di concertazione che è invece caratterizzato da episodicità e da un comportamento senza una prospettiva a breve e medio termine, pensando di gestire “alla giornata” la più grave pandemia della storia. I pochi incontri che si sono tenuti fino ad oggi hanno avuto connotazioni generiche tanto da non rappresentare alcun elemento degno di essere riportato in un protocollo d’intesa come sarebbe consuetudine fare nella ordinarietà delle relazioni sindacato/istituzioni, tant’è che ad oggi la Basilicata è l’unica Regione d’Italia dove non sono stati sottoscritti accordi sindacali di programma per la gestione dell’emergenza da Covid 19.
Persino l’affermazione che “i numeri in Basilicata sono ancora sotto controllo” denota una grave sottovalutazione sempre più improntata sulla superficialità.
Anche l’annuncio, in verità solo ripetuto, di incrementare il numero dei tamponi delegando i laboratori privati a superare le inadeguatezze del pubblico, non rispondono ad alcuna idea di affrontare adeguatamente la diffusione del contagio perché, tra l’altro, non è accompagnato da nessuna nuova misura di tracciamento specie sui posti di lavoro. Il Presidente inoltre dovrebbe sapere che tra i medici di famiglia, anche quelli iscritti a sigle confederali, è diffusa la indisponibilità ad effettuare tamponi senza garanzie adeguate per medici e pazienti.
Quanto alle critiche nei confronti del Governo per il dpcm che pone pesanti restrizioni ad una serie di attività importanti per l’economia locale, i consumi e l’occupazione diretta ed indotta, stiamo assistendo all’ennesimo caso di facile “scaricabarile” di responsabilità.
Cgil, Cisl, Uil insistono: è tempo di assumersi responsabilità e se Bardi non è in grado di farlo si faccia aiutare perché le conseguenze della pandemia sulla salute dei lucani come sull’occupazione e le attività produttive si fanno sempre più pesanti. Questo è il tempo della coesione e dell’agire uniti per poter far fronte all’emergenza