Direttivo del Cluster Basilicata Creativa attacca l’assessore regionale Cupparo: “L’inadeguatezza nei ruoli istituzionali non si può più tollerare”. Di seguito la nota integrale.
La vicenda appresa dalla stampa che nelle scorse ore ha visto protagonisti alcuni professionisti delle imprese culturali e dello spettacolo lucane e l’Assessore alle Attività produttive della Regione Basilicata il quale, oltre a non contenere l’ira, ha anche denigrato il comparto culturale e del cinema andando oltre qualsiasi scenario immaginifico.
Non ci sentiamo di sminuire nessun aspetto di quanto accaduto, poiché ad oggi questo è solo l’apice di una serie di dimostrazioni di inadeguatezza al ruolo istituzionale che stanno dimostrando alcuni esponenti della giunta regionale, che non sono più tollerabili.
Oltre alla gravità del comportamento assunto dall’Assessore Cupparo nei confronti dei colleghi e colleghe che si sono presentanti a colloquio 2 giorni fa in Regione, ci preme segnalare che il pregiudizio nei confronti dei settori culturali e creativi lucani da parte dello stesso Assessore fa molto male ai nostri territori e alle quasi 4000 imprese della filiera, che contano oltre 16.000 addetti (senza contare le collaborazioni occasionali) e generano in totale quasi 1 miliardo di fatturato annuo, per non parlare dei settori positivamente influenzati dalle imprese culturali e creative come ad esempio il turismo o il manifatturiero.
L’atteggiamento pregiudiziale dell’Assessore sta provocando inoltre notevoli freni alle strategie di sviluppo di uno dei comparti regionali più strategici per il nostro ecosistema territoriale. Basti ricordare i ritardi accumulati nell’approvazione dei finanziamenti ai progetti innovativi della filiera culturale e turistica lucana, non da meno i bandi relativi alla Smart Specialization Strategy, che hanno pure rischiato di essere tagliati e rinviati alla futura programmazione.
Chi poteva immaginarsi che dopo aver assunto al ruolo di Capitale Europea della Cultura, dopo aver supportato la candidatura di Venosa a Capitale culturale italiana, si scendesse così in basso!
È ovvio che si debbano prendere provvedimenti immediati in tal senso, non solo facendo passaggi di deleghe. Purtroppo non è la prima occasione in cui si palesa l’inadeguatezza di alcuni rappresentanti politici lucani e temiamo che non sarà l’ultima. Ci dispiace che il lavoro qualificato di molti funzionari e di altri rappresentanti politici che operano in Regione Basilicata, venga poi macchiato da tali comportamenti e atteggiamenti poco consoni che non si addicono a rappresentanti delle istituzioni.
Esprimiamo la vicinanza del Cluster Basilicata Creativa alla collega Vania Cauzillo, referente nel nostro Comitato Tecnico Scientifico per i settori delle performing Arts e dello Spettacolo che, a dispetto dell’arrogante pensiero dell’Assessore, raggruppano quasi 100 aziende, senza contare le organizzazioni di Terzo Settore che pur generano occupazione su tutto il territorio regionale, le cui professionalità sono per lo più laureate e altamente specializzate.
Infine è forte e unanime la denuncia sul comportamento inadeguato di un rappresentante istituzionale, che ritiene di poter esercitare il suo mandato attraverso una gestione maschilista, prepotente, pregiudiziale, non incline all’ascolto e assolutamente non politically correct.
Le Linee Guida del PNRRR (Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza – Next Generation EU) ci dicono: “Una attenzione particolare va riservata alla promozione dell’industria culturale e del turismo, vero asset strategico dell’Italia”, per non parlare degli investimenti a cui si sta preparando l’UE per supportare i territori in materia di digitalizzazione, innovazione e resilienza applicata a tutti i settori. L’innovazione nel XXI sec., come sapete, non si traduce solo in acquisto di macchinari o di strumentazioni tecnologiche, ma passa attraverso processi culturali e creativi prima ancora che economici.
Siamo dunque unanimi nel nostro appello: non si può più tollerare, in un momento storico delicato come quello che stiamo vivendo, un approccio alla politica sordo, schivo, arrogante e con visioni inadeguate e anacronistiche in totale opposizione a quanto sta accadendo in Italia e in Europa.
Consigliere regionale Braia (Italia Viva): “Dalla parte della cultura sempre, le istituzioni siano esempio”.
Spero sia frutto di un momento, si chieda scusa alla persona ed al comparto dello spettacolo
“Prendiamo le distanze da comportamenti inadeguati, in generale, delle istituzioni che dovrebbero tutti rappresentare ovunque, soprattutto negli incontri ufficiali. La cultura è un elemento di riscatto della società, dell’intera Basilicata e del mondo che lo rappresenta, compreso quello dello spettacolo e della creatività. Negli anni passati l’importanza che, come regione, abbiamo dato al comparto della cultura, sul quale abbiamo tanto puntato, investendo ingenti risorse e facendo scelte politiche ben precise, ci ha portato a essere con Matera anche Regione Capitale Europea della cultura e a organizzare iniziative anche internazionali che hanno generato un rilancio economico e occupazionale senza precedenti. Ho presentato una interrogazione urgente per conoscere se le competenze legate alla cultura e al turismo siano già passate al Dipartimento Attività Produttive e se, dopo l’episodio in questione, tale condizione sia ancora opportuna e sostenibile.”
Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo di Italia Viva.
“Nella riorganizzazione messa in campo da parte della Giunta Regionale – prosegue Braia – ma non ancora ufficiale perché ad oggi mancante del passaggio in Prima Commissione, è previsto tra le altre, lo spostamento dell’Ufficio Cultura e Turismo nella competenza del Dipartimento Attività Produttive.
Per noi la cultura dovrà continuare a essere centrale nelle politiche di sviluppo per avere una dimensione nazionale e internazionale, a partire dalla qualità e dalla rappresentanza che deve essere rispettata e valorizzata, sempre e comunque.
Stigmatizziamo, pertanto, l’accaduto nella speranza rimanga caso unico e isolato. Esprimiamo vicinanza e solidarietà alla regista Vania Cauzillo in rappresentanza di diverse aziende del comparto cinematografico che in Italia rappresentano in ogni situazione e contesto al meglio la nostra regione.
Tutti i lavoratori, come gli imprenditori, al pari di tutti i cittadini, meritano dignità e attenzione sempre e comunque, da parte di un rappresentante istituzionale, in questo caso della Regione Basilicata. La categoria degli operatori culturali non può essere con tanta approssimazione accusata, in maniera generalista, fuorviante e capziosa, di appropriarsi in maniera indebita di finanziamenti pubblici, mettendo più volte in dubbio che le aziende nell’incontro rappresentate pagassero i contributi.
Al netto dell’episodio sarebbe piuttosto utile far capire ai lucani, Presidente Bardi e Assessore Cupparo, realmente, le azioni che saranno messe in campo per riattivare il settore della creatività e dello spettacolo in Basilicata che da 18 mesi vive, insieme alla regione tutta, un letargo assoluto.
Attraverso quali risorse, oltre che alla luce della paralisi evidente anche attraverso l’inoperosità amministrativa, per mancanza ormai da mesi di governance, della Lucana Film Commission e della Fondazione Matera 2019. Riteniamo, infine – conclude Luca Braia – che l’Assessore Cupparo vada invitato, dal presidente Bardi, a porre le sue scuse a nome dell’istituzione che rappresentiamo – ognuno per il suo ruolo – a Vania Cauzillo e a tutto il comparto dei lavoratori dello spettacolo lucano. Da parte mia, in veste di Consigliere, a nome della Basilicata intera, in ogni caso me ne scuso e, per quanto nelle mie competenze, agirò perché non accadano ancora episodi del genere.”