Sono 21.679.314 le ore di cassa integrazione erogate in Basilicata tra gennaio e settembre 2020. Di queste, 16.617.672 riguardano la provincia di Potenza e 5.061.642 la provincia di Matera. È quanto emerge da uno studio effettuato dal centro studi Ires Cgil di Basilicata.
Nel potentino le ore di cassa integrazione sono così distribuite: 14.019.322 sono cassa integrazione ordinaria, 612.250 cassa integrazione straordinaria e 1.986.100 cassa integrazione in deroga. Nel materano 3.275.480 sono ore di cassa integrazione ordinaria, 371.593 cassa integrazione straordinaria e 1.414.569 cassa integrazione in deroga. Nello stesso periodo del 2019 le ore di cassa integrazione in deroga in entrambe le province erano pari a zero. In provincia di Potenza il settore maggiormente coinvolto è quello della fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi, seguito dalle costruzioni, dalla fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) e dai trasporti. In provincia di Matera la cassa integrazione ha riguardato principalmente il settore delle costruzioni, la fabbricazione di mobili, il commercio insieme agli alberghi e ai ristoranti.
“Dai dati Ires Cgil – afferma il segretario generale Cgil Basilicata, Angelo Summa – emerge con evidenza quanto la pandemia abbia condizionato il mondo del lavoro e come purtroppo continuerà a condizionarlo visti gli ultimi sviluppi del contagio e i provvedimenti del governo che ne conseguiranno. Il blocco dei licenziamenti, la cassa integrazione e le indennità a favore delle lavoratrici e dei lavoratori hanno avuto un ruolo fondamentale nel non far precipitare il sistema in un baratro da cui sarebbe stato veramente difficile risollevarsi. Il perdurare della pandemia necessita una ulteriore proroga degli ammortizzatori sociali per accompagnare la ripresa e salvaguardare i posti di lavoro e contestualmente definire un percorso per il quale la Regione deve fare fino in fondo la sua parte, non limitandosi agli aiuti a imprese e a categorie sociali.
È necessario prorogare il blocco dei licenziamenti fino a marzo per evitare effetti drammatici sul lavoro. Occorre continuare a velocizzare l’erogazione del sostegno al reddito a tutti quei lavoratori che ne faranno richiesta – conclude Summa – per evitare di incorrere in una crisi sociale oltre che economica. Su questo fronte, è necessario anche accelerare l’accesso al credito per le tantissime aziende che hanno bisogno di liquidità per continuare a sopravvivere e permettere il mantenimento dei posti di lavoro”.