A seguito dei gravi accadimenti riportati di seguito la Camera Penale di Matera dichiara lo “stato di agitazione”. Di seguito la nota integrale inviata dal Presidente della Camera penale di Matera Michele Porcari al Presidente del Tribunale di Matera, Giorgio Pica, al Presidente della Sezione Penale Tribunale di Matera, Gaetano Catalani, al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Matera, Pietro Argentino, al Presidente dell’Unione Camere penali italiane, Gian Domenico Caiazza, al Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Matera, Ferdinando Izzo e al Presidente della Sez. A.I.G.A. di Matera, Pierferdinando Panetta.
Purtroppo siamo costretti a prendere atto che in un momento cosi’ difficile e delicato per il nostro Paese non si riesca a lavorare, Avvocati, Giudici ed Operatori giudiziari, in un clima di collaborazione necessaria per evitare da un lato che il sistema giustizia si blocchi, con ripercussioni assai gravi per i cittadini, e dall’altro che si operi in condizioni di sicurezza tali da evitare inutili rischi per la salute di tutti coloro che sono costretti, per il loro lavoro o per doveri civici ( i testimoni), a frequentare le aule di udienza del nostro Tribunale.
Quotidianamente si verificano situazioni che rendono obiettivamente difficile mantenere sereni rapporti di collaborazione.
L’ultimo episodio si è verificato nella giornata di martedì 27/10/2020, quando un collega ci ha riferito di aver presentato una istanza di rinvio per motivi di salute, essendo stato posto in isolamento fiduciario a causa di un contatto verificatosi durante una udienza in Tribunale con un altro operatore giudiziario, risultato successivamente positivo al COVID. Tale istanza sembra sia stata rigettata anche perché’ vi erano presenti dei testi in aula. A questo punto il collega è stato costretto, per non abbandonare la difesa, a violare l’obbligo di restrizione ed a precipitarsi presso il Tribunale con la conseguenza di compiere scientemente e per la tutela dei propri assistiti, un atto di violazione dell’attuale normativa anti COVID. Ovviamente, giunto presso il Tribunale non gli è stato consentito, a causa dell’isolamento fiduciario cui era sottoposto, di accedere al Palazzo di Giustizia, e solo a questo punto si è deciso di rinviare il processo ad altra data. Inutile evidenziare che il rinvio del processo non avrebbe comportato nessun disservizio per il funzionamento della giustizia, atteso che tali rinvii sono sottoposti alla sospensione della prescrizione, che l’impedimento del collega era temporalmente collegato al tempo strettamente necessario per l’espletamento delle analisi con il tampone per verificare la positività o meno al virus, ed infine che il processo era per fatti recentissimi. Ora si comprende lo zelo del Magistrato che vuole celebrare il processo, anche in assenza del difensore di fiducia nominato dall’imputato in base ad un rapporto fiduciario, ma deve evidenziarsi che così operando viene svilita la professionalità e la funzione del difensore che non potrà svolgere in pieno il suo mandato nel corretto esercizio del diritto di difesa del cittadino. Inoltre è risaputo che, se la medesima situazione si fosse verificata per un Magistrato, come pure è accaduto altre volte, non solo sarebbe stato rinviato il singolo processo, ma l’intera udienza, con buona pace di tutti i testimoni presenti in aula e venuti, magari da fuori regione.
Non possiamo accettare lo svilimento della funzione difensiva in questo modo supino. Soprattutto ora che la situazione emergenziale invita tutti a collaborare per evitare il lockdown, applicando regole di comprensione e buon senso. Sembra, inoltre, che analoghe istanze di altri colleghi siano state accolte da altri Magistrati presso lo stesso Tribunale, venendosi così a creare una situazione di confusione e di disomogeneità che non facilita ne’ il lavoro in udienza, ne’ il clima dei rapporti tra Avvocati e Giudici, chiamati a collaborare per un efficiente svolgimento dell’attività giudiziaria.
Infine deve evidenziarsi che, nonostante i ripetuti inviti formulati, mentre alcuni Magistrati, in pieno spirito di collaborazione e con l’obiettivo di poter celebrare in sicurezza i processi, pubblicano regolarmente l’orario della chiamata dei procedimenti per evitare l’affollamento di avvocati e testimoni nei corridoi del Tribunale, quando non direttamente in aula, altri, per esigenze organizzative non condivise dalla nostra categoria, espongono ad un inutile rischio di contagio, tutti coloro che devono essere in Tribunale per svolgere i processi.
Per tali motivi, la Camera Penale di Matera indice lo stato di agitazione chiedendo formalmente che vengano attuate una serie di provvedimenti organizzativi delle udienze che consentano di celebrare i processi in sicurezza e nel rispetto delle rispettive funzioni.
In particolare si chiede:
1) di poter fissare un numero congruo di processi ( non piu’ di 20 e comunque che prevedano la presenza di non più di 15 testimoni nell’arco complessivo dell’intera udienza) che consentano di avere uno scaglionamento tale da evitare assembramenti nel Tribunale in osservanza sia dei provvedimenti Nazionali e Regionali, sia degli obiettivi fissati dai Presidenti di Corte d’Appello e del Tribunale per consentire uno svolgimento corretto ed in sicurezza delle udienze, preferibilmente provvedendo ad indicare a verbale l’orario di chiamata del procedimento quando ne viene disposto il rinvio e ciò anche al fine di consentire di indicare, nella citazione dei testi, l’orario di comparizione;
2) di prendere atto che l’attuale normativa Covid impone la quarantena e l’isolamento fiduciario dei soggetti che vengono inseriti nella piattaforma presente presso le locali ASM e finalizzata al tracciamento dei contagi ed all’espletamento dei tamponi, cosi’ come illustrato dai competenti organi sanitari, e che, conseguentemente si deve prendere atto che i certificati medici, o altri documenti che attestino tale situazione, sono da considerarsi equiparati a certificati medici attestanti l’impossibilità di presenziare all’udienza e costituiscono legittimo impedimento del difensore;
3) di consentire l’accesso degli avvocati alle Cancellerie di Tribunale e Procura, così come avviene presso il Tribunale e la Corte Appello di Potenza, limitando il numero ad un solo collega per singolo operatore o per ogni singola stanza di cancelleria, e consentendo l’attesa al di fuori degli Uffici e negli ampi spazi esistenti al di fuori delle vetrate delle Cancellerie ai colleghi in numero non superiore a tre per ciascun settore.
4) Di prevedere la presenza di personale che regolamenti le presenze al di fuori delle aule di udienza al fine di evitare il formarsi di assembramenti;
5) Prevedere una regolare e periodica sanificazione delle aule di udienza;
6) Verificare che anche i Giudici di Pace si adeguino alle regole ed agli accordi assunti per i processi che si celebrano dinanzi al Tribunale.
Per poter continuare a lavorare in serenità, pertanto, la Camera Penale di Matera dichiara lo stato di agitazione invitando tutti i soggetti coinvolti, Magistrati, Avvocati ed Operatori giudiziari, a dialogare per trovare modalità organizzative, che, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, possano consentire un sereno clima di collaborazione e lavoro garantendo lo svolgimento dei processi con tutte le garanzie di sicurezza per la tutela della salute di tutti.
La Camera Penale di Matera, riservandosi di attivare altre e piu’ determinate manifestazioni di protesta, ove le proposte non dovessero essere prese in considerazione, ribadisce, ancora una volta, la disponibilità a trovare soluzioni condivise, che tengano conto del ruolo e della funzione indispensabile di un’ Avvocatura che non sia subalterna agli altri protagonisti del processo, ma che sia libera ed autonoma, nel rispetto delle norme, dei ruoli e delle funzioni assegnate a ciascuno dalla legge, al fine di rendere effettivo il dettato costituzionale dell’art. 24 secondo cui “La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento”.
Così deliberato all’unanimità dall’Assemblea della Camera Penale tenutasi il 30.10.2020 tramite la piattaforma di teams.