Per spiegare nei dettagli le misure previste dall’ Avviso Pubblico finalizzato a sostenere il tessuto imprenditoriale lucano delle micro, piccole e medie imprese e delle professioni lucane, con lo sportello per le domande attivato dal 2 novembre scorso, l’assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo ha partecipato oggi ad una videoconferenza aperta a titolari di imprese e liberi professionisti. Con il metodo “domande e risposte”, al webinar moderato da Gabriella Megale, amministratrice Sviluppo Basilicata, è intervenuta l’ing. Giuseppina Lo Vecchio, responsabile per il Dipartimento della Misura.
Siamo preoccupati – ha detto l’assessore – per gli scenari che si profilano in Italia, per le restrizioni dell’ultimo dpcm di cui stiamo valutando gli effetti diretti ed indiretti sull’imprenditoria e l’economia della nostra regione. Non dobbiamo però perdere la bussola orientata sempre su tutela della salute, dell’impresa e del lavoro. Per questo con l’A.P., che ha a disposizione 10 milioni di euro, vogliamo sostenere il tessuto imprenditoriale delle imprese operanti in settori tradizionali, spesso ‘esclusi’ dal campo di intervento della programmazione comunitaria, finanziando programmi di investimento di tipo più ‘tradizionale’ e non esclusivamente vocati all’innovazione e/o alla ricerca, che abbiamo la finalità – nel rispetto del principio di incentivazione – di promuoverne lo sviluppo, migliorarne i processi ed i prodotti, aumentarne il livello di efficienza e di adattabilità al mercato ed accrescerne la competitività. La pandemia Covid-19, come ben noto, ha colpito il Sistema Paese con importanti ripercussioni sull’intero contesto territoriale determinando una emergenza non solo sanitaria ma anche economica e sociale che, in Basilicata, ha prodotto risvolti negativi per tutti i settori produttivi con rallentamenti nella produzione, nonché interruzioni delle attività e chiusure forzate. Le piccole realtà produttive con meno di 10 addetti, che costituiscono il 90% del tessuto imprenditoriale regionale (50.000 microimprese su 53.000 imprese attive in Basilicata al 01 marzo 2020) a causa dei provvedimenti restrittivi, che hanno imposto la chiusura o i rallentamenti delle attività, registrano rilevanti problemi di ripresa.. L’Avviso Pubblico, pertanto, persegue la finalità di inserire questa imprenditorialità diffusa nelle catene del valore a scala regionale e sovraregionale rafforzandone la competitività attraverso il sostegno ad investimenti in grado di promuoverne lo sviluppo, migliorarne i processi ed i prodotti, aumentarne il livello di efficienza e di adattabilità al mercato ed accrescere la competitività, anche favorendo il ricambio generazionale e le ristrutturazioni aziendali”.
I settori di investimento ammissibili sono i seguenti: – Produzione/Industria; – Artigianato (incluso il settore dell’edilizia); – Commercio; – Turismo; – Servizi; – informatica – trasporti – Attività professionali – Sociale – Servizi alla persona – Intrattenimento e benessere Sono ammissibili i programmi di investimento di importo, da 5 mila a 200 mila da realizzarsi sul territorio della Regione Basilicata.
L’assessore ha colto l’occasione per fare chiarezza sulla situazione delle imprese dei settori cultura, spettacoli, teatro, cinema. Nel sottolineare di non avere la delega assessorile per questi settori che sono attestati alla Presidenza della Giunta, Cupparo ha riferito di aver chiesto agli Uffici regionali competenti i dati per poter realizzare una ricognizione completa, nell’ambito dell’ottica di impresa, delle attività che riguardano anche Film Commission e Fondazione Matera 2019. Non si tratta – ha precisato – solo di controlli formali su spesa e rendicondazione quanto piuttosto di verificare gli effetti sull’occupazione diretta e indotta, sulle ricadute sui territori, sull’efficacia della spesa. Puntiamo a farci un’idea chiara prima di intervenire. Spetterà comunque al Presidente Bardi individuare le soluzioni più idonee coinvolgendo gli operatori e le associazioni di settore. Ho già detto e lo ribadisco: le imprese della cultura, dello spettacolo e dell’arte hanno la stessa dignità delle altre imprese di comparti produttivi, a condizione che non ci siano situazioni di privilegio. Pertanto non c’è da parte mia nessun pregiudizio ma più semplicemente la volontà di fare in modo che con la ripresa di queste attività, sospese in applicazione dei dpcm, e che mi auguro avvenga in tempi rapidi, ci siano condizioni ed opportunità di rafforzamento imprenditoriale ed occupazionale e di reale crescita culturale. Molto dipenderà dalle risposte che il Governo sarà in grado di mettere in campo e come le promesse del Ministro Franceschini si tradurranno in misure finanziarie oltre che per il Recovery Fund. Sinora in verità ho assistito ad una sorta di lotteria su quanti di questi fondi sarebbero destinati al Sud e alla Basilicata.