La situazione di instabilità legata alla gestione delle aree industriali della provincia di Potenza , sta determinando, come già più volte ormai detto, un quadro assai complicato oltre ad un forte disappunto dei lavoratori legati alla GIUZIO SRL, azienda che gestisce i servizi sulle aree industriali (conduzione impianti di depurazione, gestione reti fognarie, reti acqua industriale, verde e manutenzione strade, impianti di trattamento acqua industriale e potabilizzazione). Per comprendere a pieno la complessità della questione, bisognerebbe ripercorrere ciò che è successo negli anni passati, masiamo stanchi, oltre a credere che ormai sia una storia conosciuta da tutti, riteniamo, dunque più utile sottolinearne soltanto i punti più interessanti. Ricordiamo che i 59 lavoratori, attualmente in forza alla Giuzio Srl, nel 2021 diventeranno 55, a seguito del pensionamento di 4 unità; un organico ormai esiguo per lo svolgimento dei servizi, cui si aggiunge la mancanza di serenità ormai da troppo tempo avvertita e denunciata dai lavoratori, a causa della mancata retribuzione puntuale, ferma al mese di agosto scorso.
Si chiede pertanto, a chi è chiamato ad amministrare “la cosa pubblica” di assolvere con diligenza al ruolo di classe dirigente e si invita la Regione Basilicata ad intervenire con autorità al fine di chiarire una situazione ormai insostenibile.
I lavoratori sono pronti ad un blocco totale dei servizi senza alcun ripensamento.
Le Segreterie di categoria di FIM e UILM hanno deciso di proclamare nuove giornate di sciopero, nei giorni 20 e 27 Novembre e 4 Dicembre, una necessità data dall’ormai ingestibile ma giustificata situazione di malcontento e malessere dei lavoratori coinvolti nella vertenza, che, come più volte ribadito, rischia di non essere più contenibile all’interno di una più generale situazione di tensione sociale che sta creandosi.
Inoltre, sempre nella mattinata odierna è stato chiesto un incontro all’ispettorato del lavoro, affinché la proprietà della Giuzio, possa finalmente rispondere, nella sede più opportuna, dell’altalenante retribuzione cui da troppo tempo ormai sottostanno, non certo per loro volere, i lavoratori. I lavoratori vanno rispettati e non utilizzati.
Più volte insieme ai sindacati di categoria, la Rsu ha incontrato il Consorzio Industriale (ASI) e la Regione per affrontare e risolvere una volta per tutte tali difficoltà ma, ad oggi tutto è fermo e pare che il problema non interessi a nessuno.
Costoro spiegassero definitivamente se i servizi da rendere alle aree industriali sono utili e indispensabili, oppure no.
Continuare a farneticare e non trovare vere soluzioni significa prendere in giro i lavoratori e la loro disperazione e ciò potrebbe creare un gioco assai pericoloso per la pace sociale.