Dal suo lancio, avvenuto circa 20 giorni fa, SnapPark ha raccolto già diversi input, segnalati all’interno dell’area protetta da parte dei cittadini, visitatori e curiosi. Le segnalazioni, come preannunciato, sono state quindi raggruppate in 9 categorie precise, quali Fauna, Flora, Cisterne, Chiese Rupestri, Resti Archeologici, Masserie, Jazzi, Grotte Naturali e Attività Incongrue.
In queste settimane, l’Ente Parco della Murgia si è immediatamente adoperata per ricercare e geolocalizzare attività incongrue, come la presenza di rifiuti e discariche abusive presenti nel Parco. L’App, dunque, sta fornendo anche un valido contributo al fine di proteggere le meravigliose componenti del Parco dalla presenza di fattori negativi, in una prospettiva di tutela e salvaguardia.
Il Presidente dell’Ente Parco della Murgia, dott. Michele Lamacchia, afferma: “Abbiamo deciso di impiegare l’app per georeferenziare, fotografare e catalogare i rifiuti sparsi nel parco, con l’intento di procedere celermente ad una attività di risanamento ambientale.
La forza di questa applicazione è data anche dal fatto che tutti coloro in possesso di snapPark possono collaborare in un’ ottica di tutela e salvaguardia, come una grande famiglia.
Continueremo dunque a lavorare in questa direzione, dando importanza alle specialità di un territorio ricco di risorse geomorfologiche, naturalistiche ed antropologiche, oltre che storico ed artistiche, che devono necessariamente essere tutelate e protette”.