Sciopero metalmeccanici, sindacati Fim, Fiom, Uilm: “Alta adesione in Basilicata, Confindustria deve rispondere ai lavoratori che chiedono Ccnl, salario e diritti”. Di seguito la nota integrale.
Alta l’adesione allo sciopero di 4 ore dei lavoratori metalmeccanici della Basilicata per il rinnovo del CCNL Federmeccanica-Assistal. Tra l’indotto FCA di Melfi e la logistica, le aziende del potentino, quelle della zona industriale di Tito, di Viggiano e di Matera si è registrata la partecipazione del 90% e in molte aziende persino del 100%, a significare la necessità di rivendicare un giusto riconoscimento dei lavoratori in termini salariali e di diritti.
Durante la conferenza stampa tenutasi davanti ai cancelli dello stabilimento storico TFA ex Firema i segretari regionali confederali CGIL CISL e UIL hanno sostenuto le rivendicazioni dei segretari di categoria di FIM FIOM UILM che unitariamente chiedono il mantenimento di un sistema contrattuale che possa garantire le stesse tutele a tutti i lavoratori metalmeccanici a parità di lavoro, per superare le precarietà utilizzate e il sistema degli appalti che produce deregolamentazione e dumping contrattuale: a un anno esatto dall’inizio della trattativa per il rinnovo del contratto Federmeccanica deve rispondere ai lavoratori. La piattaforma presentata da FIM FIOM UILM tutela il lavoro e garantisce l’occupazione nel nostro paese, mettendo al centro l’industria con investimenti in innovazione con modelli e produzioni eco sostenibili.
Lo sciopero del 5 novembre è una chiara risposta dei metalmeccanici a Federmeccanica che ha la grossa responsabilità di aver interrotto la trattativa contrattuale, con la volontà di cancellare il contratto nazionale per poter aumentare le flessibilità, ridurre i costi e continuare a far pagare ai lavoratori le loro incapacità imprenditoriali: le crisi non le hanno prodotte i lavorator, ma pagano sempre loro le conseguenze.
I metalmeccanici hanno dimostrato una grande determinazione nonostante la pandemia e non si fermeranno sino a quando non avranno riconquistato il contratto nazionale, un giusto aumento salariale, il mantenimento dei livelli occupazionali e i diritti.