Riportiamo di seguito il contenuto dell’incontro che ha coinvolto le categorie dei sindacati dei pensionati di CGIL CISL e UILP, l’associazione AIEA e l’assessorato alla sanità per quanto attiene la sorveglianza dei lavoratori ex esposti all’amianto della provincia di Potenza e Matera. Di seguito il testo integrale.
Matera, 7 novembre 2020
Oggetto: verbale incontro tra le organizzazion sindacali, AIEA VBA ed il Direttore generale Dipartimento Politiche della Persona.
Partecipanti Ernesto Esposito, Angelo Vaccaro,Vincenzo Zuardi, Carmine Vaccaro, Mario Murgia e Rocco Regina.
Facendo seguito alla richiesta inoltrata alla Regione Basilicata dai rappresentanti di: SPI-CGIL, FNP-CISL, UILP-UIL ed AIEA VBA per le problematiche concernenti la sorveglianza sanitaria per gli ex esposti all’amianto si è tenuto oggi, 30 ottobre 2020,alla presenza del dott. Esposito, l’incontro presso il Dipartimento Sanitario regionale.
Le OO.SS. hanno aperto la discussione sulla criticità del problema sanitario in Basilicata, in merito all’argomento oggetto dell’incontro hanno evidenziato che, dall’inizio della corrente epidemia, l’intervento sanitario a favore degli ex espostipresso l’Ospedale di Matera non è operativo. Nel mese di ottobre sono stati effettuati i controlli per i soli casi ritenuti più urgenti, nr. 53 casi, rispetto ad una routine di 40 visite settimanali suddivise in due giorni, lunedì e mercoledì, necessario per svolgere le attività correlate –registrazione e sorveglianza sanitaria- per la numerosa corte di ex esposti, attività previste dal DGR nr. 527/2006 e dal successivo DGR nr. 1662 del 25/09/2009.
SPI-CGIL, FNP-CISL, UILP-UIL ed AIEA VBA hanno messo in risalto che il servizio di Sorveglianza Sanitaria presso L’Ospedale di Matera “visita medica, TC torace Low Dose, Spirometria e DLCO” al 31 dicembre 2019, ha permesso di:
1. Sorvegliare regolarmente, con cadenza almeno biennale, circa 2.500 lavoratori ex esposti su circa 7.000 dipendenti di Società operanti nei siti industriali del Basso Basento e delle colline materane;
2. Eseguire circa 12.200 visite mediche;
3. Diagnosticare oltre 70 tumori polmonari in fase precoce; la tempestività della diagnosi precoce del CA del polmone, ha fatto sì che i soggetti colpiti da queste patologie oncologiche potessero sopravvivere;
4. Denunciare all’INAIL circa 300 malattie professionali asbesto–correlate.
Questa attività coordinata dalla U.O. di Medicina del Lavoro dell’Ospedale di Matera svolge l’intervento sanitario a favore della più numerosa coorte di lavoratori ex esposti ad amianto sul territorio nazionale.
L’intervento sanitario previsto dal DGR nr. 527/2006 fu indirizzato a favore dei lavoratori ex esposti riconosciuti dall’INAIL, sorveglianza sanitaria attiva con convocazione dal ReNaM COR.
Il DGR nr. 1662/2009 deliberato il 25/09/2009 in estensione del DGR nr. 527/2006 stabilì l’istituzione del registro dei lavoratori ex esposti amianto presso il RENaM COR Basilicata e definì le modalità di accesso dei lavoratori che chiedevano di essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria ai sensi dell’art. 29, comma 4 dell’ex D.Lgs 277/1991, sorveglianza sanitaria passiva.
La Procura di Matera ed il ReNaM COR regionale è puntualmente aggiornata sui casi di malattia professionale e/o delle rendite al superstite nel caso di exitus della vittima.
SPI-CGIL, FNP-CISL, UILP-UIL ed AIEA VBA hanno dato al dott. Esposito ampia documentazione che riportano le azioni svolte a livello territoriale e nazionale a favore degli ex esposti della Basilicata, dando risalto nelle sedi istituzionali ai risultati ottenuti grazie all’intervento sanitario regionale.
E’ stato, altresì, fatto presente che la Regione Basilicata, pur avendo la più numerosa coorte di ex esposti a sorveglianza sanitaria (oltre 12.000 TC low dose effettuate), che ha permesso di salvare tante vite umane, non ha mai prodotto uno studio che rispetti i canoni del metodo scientifico. Ciò è stato più volte sollecitato alle Istituzioni regionali, evidenziandone l’importanza che avrebbe potuto avere per la comunità scientifica nazionale, come la pubblicazione della ricerca “Esposti all’amianto: screening con Tac spirale dimezza la mortalità per cancro al polmone”dell’epidemiologo Fabio Barbone, dell’oncologo Gianpiero Fasola e di altri nove esperti pubblicata il 07/11/2018 sull’International Journal of Epidemiology. Primo risultato a livello mondiale.
Lo studio, avviato oltre 15 anni fa, aveva coinvolto mille persone esposte all’amianto iscritte al “Programma di sorveglianza sulla salute professionale di Monfalcone” e residenti in Friuli Venezia Giulia, ha dimostrato che lo screening con tac spirale identificava un certo numero di tumori polmonari in stadio iniziale, potenzialmente guaribili.
È importante evidenziare che lavoratori ex esposti, affetti da lesioni-asbestosiche, qualora non manifestino alcun peggioramento diagnostico possono essere sottoposti a nuovo controllo dopo un periodo di tempo anche di 2 anni; nel frattempo potrebbe verificarsi un peggioramento imprevisto con l’aggravarsi delle lesioni ed il verificarsi anche del mesotelioma, come accaduto per un lavoratore ex esposto delll’EniChem di Pisticci.
Inoltre, dobbiamo dire che nell’ambito della stessa sorveglianza sanitaria si sono verificati due casi di “falso negativo” con exitus.
La Medicina del Lavoro di Matera ha presentato un progetto chiamato “Progetto BasimiRNA per l’impiego di MicroRNA nel follow up delle lesioni polmonari TAC low-dose documentate in soggetti ex esposti professionalmente ad amianto”.
Questo progetto del 2017, che ha destato interesse nell’Istituto Superiore di Sanità, aveva l’obiettivo di: valutare l’andamento dei miRNA nelle lesioni asbesto-correlate benigne e maligne; identificare in fase precoce tumori polmonari e mesoteliomi pleurici; allungare gli intervalli di screening radiologico e favorire un notevole risparmio sull’attuale spesa sanitaria.Il progetto non ha avuto un seguito per le note vicende della sanità in Basilicata.
Contestualmente, in Sardegna, è stato presentato il progetto A.R.R.D.I.A. (AsbestosRelatedRespiratoryDiseases in Industrial Area). Lo studio ARRDIA propone la ricerca biomolecolare di specifici markers con elevata sensibilità e specificità, associata alle prestazioni comprese nella sorveglianza sanitaria degli ex esposti e uniformate da SPreSAL della Azienda per la tutela della Salute Sardegna (ATS) e dalla Associazione Italiana Esposti all’Amianto (AIEA).
Il progetto di base per la ricerca su marker tumorali precoci (Micro-RNAs) in lavoratori delle aree industriali della Sardegna, a seguito del benestare dal Ministero della Salute è stato sviluppato nel dettaglio. Il progetto definitivo, ottobre 2020, ha superato la valutazione della consulta per la ricerca ed è in fase di approvazione con il voto della Giunta Regionale Sardegna.
Il dott. Esposito prende atto di quanto sopraesposto, esprime il proprio dissenso sull’attuale situazione della sorveglianza sanitaria dell’Ospedale di Matera e si impegna ad approfondirne le ragioni per riprendere le attività dell’intervento sanitario nelle modalità di sicurezza COVID-19 sia per MATERA che per POTENZA.
Si ritiene di ottimizzare comunque il servizio sanitario nella sua complessità anche sulla scorta delle disposizioni di sicurezza attualmente vigenti e sulla opportunità della sorveglianza sanitaria per i soggetti ormai ottantenni che dopo 30 anni dall’ultima esposizione non hanno manifestato lesioni asbesto-correlate.
Inoltre, essendo la platea dei lavoratori ex esposti della provincia di Potenza stimata in circa 3.000 persone, notevolmente più ampia rispetto alla coorte di circa 250 lavoratori sotto controllo sanitario presso l’ospedale S. Carlo, si ritiene necessario:
– verificare se gli esposti riconosciuti dall’INAIL siano stati iscritti d’ufficio nel registro del ReNaM COR (sorveglianza attiva);
– fare una campagna informativa per i lavoratori ex esposti sull’importanza della sorveglianza sanitaria e sulle modalità di accesso, a cura delle parti sociali.
Il dott. Esposito si è reso disponibile a:
–ufficializzare l’istituzione regionale del Registro degli esposti e degli ex esposti;
— rendere ufficiali in modalità scientifica i risultati raggiunti dalla Medicina del Lavoro di Matera;
— approfondire il progetto ARRDIA e valutarne il proprio coinvolgimento;
— un eventuale studio epidemiologico per valutare la correlazione causa effetto per i carcinomi del pancreas.
È opportuno che il Governo Regionale chieda alle Società che hanno operato e tuttora operano di bonificare il territorio inquinato, di contribuire finanziariamente alla sorveglianza sanitaria ed a tutti gli studi finalizzati ad ottimizzare il benessere della salute dei lavoratori e dell’ambiente.