“Dopo una lenta agonia è tristemente mancato il mondo del wedding. Ne danno il triste annuncio gli atelier di abiti per gli sposi e per le cerimonie, i fotografi, i negozi di bomboniere, i fiorai, i wedding planner, i ristoranti, i catering, i musicisti e tutti coloro che ruotano in esso. Un plauso a chi si è serenamente dimenticato di questo settore”.
Questo è il messaggio pubblicato sul necrologio presente su tutte le vetrine delle attività commerciali legate al mondo del wedding, in ginocchio a seguito delle decisioni del Governo Conte per fermare l’emergenza Coronavirus.
Mariastella Losito, titolare di un negozio di abiti da sposa a Matera, racconta come è nata questa iniziativa: “Ho deciso di mettere in atto questa protesta pacifica per ricordare che il nostro settore non è affatto tutelato. Con il primo lockdown la situazione è andata malissimo, con l’arrivo dell’estate la nostra speranza è rinata ma ora siamo nel buio più totale. Purtroppo gli aiuti dello Stato non saranno sufficienti ma visto che hanno deciso di lasciare i nostri negozi aperti nonostante sia vietato organizzare feste di matrimonio almeno ci aspettiamo qualche agevolazione per il pagamento dei fitti dei locali o una riduzione delle tasse. Sicuramente non avremo incassi nei prossimi mesi ma queste misure potrebbero rappresentare una boccata di ossigeno per evitare la chiusura delle attività”.
Michele Capolupo
La fotogallery dedicata ad una delle attività commerciali che ha deciso di promuovere questa protesta pacifica (foto www.SassiLive.it)