“Nelle prossime ore” verrà “formalizzata da parte del Ministero dell’Istruzione una richiesta di ritiro o revisione dell’ordinanza regionale che tenga conto di quanto previsto dal Dpcm dello scorso 3 novembre per le zone cosiddette ‘arancioni’, Puglia compresa, a tutela del diritto all’istruzione, dell’autonomia scolastica, nonché dei principi che sono alla base del Sistema Nazionale di Istruzione”. E’ quanto afferma in una nota il ministero dell’Istruzione in merito all’ordinanza con cui la Regione Puglia stabilisce che gli studenti possano scegliere se fare lezioni in presenza (dopo la pronuncia del Tar di Bari che ha di fatto ‘riaperto’ elementari e medie) oppure proseguire con la Didattica a distanza che dovrà essere garantita dagli istituti scolastici. “Stanno pervenendo al Ministero – si legge nella nota – numerose segnalazioni da parte della comunità scolastica pugliese e delle famiglie che manifestano confusione e disorientamento”, per questo occorre “scongiurare un insostenibile conflitto tra scuole e famiglie, alimentato da indicazioni che incentivano scelte unilaterali da parte di queste ultime sull’attivazione della didattica a distanza”. Il Ministro aggiunge che “quest’anno sono stati già oltre 510 i milioni di euro stanziati per le scuole pugliesi, tra fondi per l’edilizia e risorse per l’emergenza”, e sottolinea che si è “lavorato incessantemente per un rientro in sicurezza e per preparare il sistema scuola all’eventuale ritorno alla didattica digitale a distanza”.
Ma “in Puglia, ad oggi – conclude Viale Trastevere – è stato speso il 61,94% delle risorse assegnate rispetto al totale. Quanto alle risorse per affitti, noleggi e adeguamento spazi, solo il 42% degli enti locali beneficiari della Regione Puglia che sono stati autorizzati ha attivato contratti di affitto e noleggio per garantire il distanziamento imposto dall’emergenza Covid”.
“Nonostante non condivida toni e contenuto della nota del Ministro, proverò in ogni modo a non polemizzare, ma a collaborare al fine di garantire la tutela di studenti, docenti, personale scolastico e famiglie pugliesi”. Lo sottolinea il governatore pugliese dopo la nota con cui il ministero dell’Istruzione ha annunciato che chiederà il ritiro o la correzione dell’ordinanza con cui la Regione dà la possibilità di scegliere la Dad alle elementari e medie. In un lungo post su Facebook, Emiliano spiega che “il Ministro Azzolina mi preannunzia una generica richiesta di ritiro o correzione della mia ordinanza n. 413 che ha reso immediatamente e temporaneamente obbligatoria l’organizzazione della Didattica a Distanza sincrona anche nelle scuole del ciclo primario”. “Il mio provvedimento – rileva – è stato reso necessario ed urgente dall’elevato numero di studenti, insegnanti, personale scolastico e loro familiari contagiati e posti in quarantena, che ha determinato una situazione di rischio epidemiologico elevato. Parliamo di migliaia di persone”. “Come si può da parte di un ministro – chiede Emiliano – preannunciare con un comunicato stampa, senza anticipare alcuna motivazione, una richiesta di modifica o ritiro di un provvedimento urgente emesso da un presidente di Regione con grande sofferenza e rispetto verso il mondo della scuola al solo fine di prevenire ulteriori contagi? Nella pubblica amministrazione si agisce per atti. La Regione Puglia è sicura di avere adempiuto in ogni modo possibile al dovere di collaborazione con la scuola pugliese e continuerà a farlo sempre”.
Scuola, Emiliano (Regione Puglia): “Evitate di mandare i bambini a scuola”
“Faccio mio l’appello dei pediatri: evitate di mandare i bambini a scuola in presenza, questo è più sicuro sia per i bambini che per la salute pubblica. Scegliete, se possibile, la Dad, e da casa – sia pure con tutti i limiti – cercate di fare il possibile, fino a quando i dati epidemiologici non scenderanno”.
E’ l’appello rivolto alle famiglie dal presidente della Regione Puglia, nel giorno in cui gli istituti pugliesi – elementari e medie – devono riaprire per effetto della decisione di venerdì scorso del Tar della Puglia ha sospeso l’ordinanza della Regione che aveva disposto la dad in tutte le scuole a partire dalle elementari. Dopo la decisione del Tar, il presidente della Regione ha emesso una nuova ordinanza che dispone la possibilità per le famiglie di scegliere se avvalersi della didattica in presenza o di quella digitale. E oggi, in una intervista al Tg Norba, il governatore pugliese ha ribadito l’invito a preferire la didattica a distanza. .
“Noi – ha continuato Emiliano – dobbiamo tenere bassi i contagi. E’ quello che dicono i medici, ed è quello che dice lo stesso governo nel momento in cui manda a casa tutti gli studenti delle superiori”, perchè lo stesso governo “ritiene la didattica in presenza pericolosa, quindi ha deciso di tenere a casa quegli studenti più grandi che possono fare un po’ meglio la didattica a distanza”. “La dad non è perfetta – ha aggiunto – però è uno di quegli strumenti previsti dal governo e dal ministro Azzolina per il piano anti-covid. Quindi la mia ordinanza che sono stato costretto ad adottare perché il Tar ha sospeso la mia decisione di tenere completamente bloccata la didattica in presenza, non fa altro che applicare le stesse regole che la ministra Azzolina ha dato alla scuola”. “La mia ordinanza dice solo questo: realizzate ovunque, anche dove non ci siete ancora riusciti, la didattica a distanza. Cercate di farla bene, potrebbe essere utile non solo in questo momento di terribile picco. Ma consideriamo anche che, oltre al fatto che ci sono in questo momento moltissimi bambini positivi al Covid, ci sono migliaia di altri bambini in quarantena che non possono andare a scuola. “Se la Dad non funziona bene, è il diritto allo studio di quelli che sono in quarantena a non essere garantito. Quindi la Dad va realizzata, fare questa polemica significa polemizzare contro una scelta legittima che la stessa scuola ha fatto.