A seguito dell’ordinanza del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi che dichiara Irsina “zona rossa’ e che impedisce anche gli spostamenti per motivi di lavoro il comitato Irsina esiste ha inviato una lettera aperta al governatore lucano per chiedere una revisione dell’ordinanza nella parte in cui vieta gli spostamenti per esigenze lavorative, nonché di rivalutare la possibilità di riaprire quelle attività consentite nelle regioni definite “rosse” dal DPCM del Presidente Conte. Di seguito il testo integrale.
On.le Signor Presidente,
siamo un comitato spontaneo di cittadini irsinesi – composto per lo più da lavoratori autonomi, liberi professionisti, piccoli artigiani e lavoratori pendolari – che sono stati fortemente penalizzati dalla Sua ordinanza n. 41 del 2 novembre 2020.
Riteniamo che occorra modificare l’ordinanza n. 41 nella parte in cui vieta di spostarsi da Irsina per motivi di lavoro, per contrasto con l’art. 3 del D.L. nr. 19/2020, oltre che nella parte in cui dispone la chiusura generalizzata di attività che invece possono rimanere aperte anche nelle regioni definite rosse dall’ultimo DPCM, con ciò penalizzando ancora una volta attività produttive della città già al collasso.
In particolare, non possiamo non rimarcare che l’art. 3 del D.L. n. 19/2020 consente alle Regioni, in relazione a specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio o in una parte di esso, di introdurre misure restrittive tra quelle indicate nell’art. 1, comma 2, dello stesso Decreto Legge (conv. con L. n. 35/2020).Tra le limitazioni disposte da tale ultima norma, vi è quella concernente la circolazione delle persone, ma la stessa norma esclude inequivocabilmente e categoricamente da tali limitazioni <<gli spostamenti motivati da esigenze lavorative>>.
Tanto è vero che nessuna delle precedenti Ordinanze del Presidente della Regione, istitutive di Zone Rosse locali, in doverosa applicazione di siffatta norma, aveva mai impedito la circolazione per motivi di lavoro.
Va altresì evidenziato che sempre l’art. 3 del D.L. n. 19/2020 espressamente esclude che le ordinanze regionali possano “incidere sulle attività produttive”, essendo ciò demandato ai soli DDPPCCMM.
A tanto deve aggiungersi la sopravvenuta inconciliabilità ed incompatibilità della medesima Ordinanza con il DPCM Conte del 3 novembre 2020, il quale, addirittura per le Regioni Rosse, in cui sono vietati spostamenti in entrata ed in uscita, fa comunque salvi gli spostamenti motivati da esigenze lavorative. Molte attività chiuse ad Irsina con la Sua ordinanza sono invece consentite dallo stesso DPCM nelle Regioni “rosse”.
Le chiediamo, pertanto, e quanto meno alla luce del sopraggiunto DPCM Conte del 3 novembre, una revisione della Sua ordinanza nella parte in cui vieta gli spostamenti per esigenze lavorative, nonché di rivalutare la possibilità di riaprire quelle attività consentite nelle Regioni definite “rosse” dal DPCM del Presidente Conte.
Confidiamo nella Sua sensibilità e nella coerenza che ha sempre manifestato, da Lucano, nella soluzione delle esigenze della Regione.