Grande successo di pubblico per le giornate formative del Cluster Lucano di Bioeconomia. Nate per diffondere la mission e la vision del Cluster e, al contempo, per creare reti tra aziende e mondo accademico e della ricerca, le giornate formative intendono professionalizzare gli imprenditori associati e potenziali tali, nelle varie declinazioni della bioeconomia, trasferendo strategie, approcci, metodologie per un management innovativo dell’agribusiness.
Le sessioni di lavoro seguono un “format anti-Covid19”. Sono, infatti, rigorosamente online e i contributi degli esperti e dei testimoni privilegiati vanno in onda in streaming su vimeo e in diretta sul canale FB del Cluster Lucano di Bioeconomia. È possibile formulare quesiti in diretta agli esperti attraverso WhatsApp.
I contenuti didattici sono stati definiti in piena coerenza col documento di vision del CLB.
Così, dopo aver approfondito l’energy indipendent farm, inquadrandola nel contesto della smart agricolture, dell’impronta ambientale, della responsabilità sociale e della sicurezza, la giornata formativa del 3.11.2020 è stata dedicata a “Bioeconomia e Dieta Mediterranea. Alimentazione, nutraceutica e medicina dello stile di vita”. Quest’ultimo appuntamento è stato visualizzato da oltre 700 utenti, a testimonianza dell’interesse per il tema e della qualificata platea dei relatori coinvolti, che hanno dato lustro all’evento. Dopo i saluti istituzionali del Presidente del Cluster Lucano di Bioeconomia, Domenico Lazzazera, che ha aperto i lavori, la Dieta Mediterranea “Made in Basilicata” è stata analizzata nei suoi elementi fondamentali: come patrimonio culturale, come modello nutrizionale e come stile di vita.
Il tutto sotto lo sguardo attento di un ospite d’eccezione, Rocco Paternò, Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Potenza, che, nel ribadire quanto alimentazione e stile di vita siano essenziali, ha sottolineato il ruolo della responsabilità individuale nel garantire uno stato di benessere completo dell’individuo, aprendo anche una finestra sul futuro della medicina, che è “medicina dello stile di vita”, nutrigenomica ed epigenetica.
La Dieta Mediterranea, proclamata dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità, è stata raccontata nei suoi elementi demo-etno-antropologici da video-testimonianze del Prof. Marino Niola e della Prof.ssa Elisabetta Moro, rispettivamente Direttore e Co-Direttore del MedEat Research dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. L’importanza dell’identità enogastronomica di un territorio, da valorizzare nei suoi elementi culturali e colturali, è stata analizzata dal Presidente del Club UNESCO del Vulture, Franco Perillo, che, con il suo gruppo di lavoro su benessere e stili di vita, ha animato di contenuti tecnici e scientifici le sessioni della giornata formativa. In particolare la Dieta Mediterranea come modello nutrizionale e paradigma alimentare è stato approfondito da Laura Mongiello, Presidente dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari di Basilicata e Calabria, che ha raccontato la Piramide alimentare, la Piramide Alimentare della Dieta Mediterranea e i prodotti agroalimentari lucani. Carla Brienza, Tecnologo alimentare, già Presidente dell’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari, ha illustrato l’importanza del controllo di qualità degli alimenti. Mentre Alfredo Lopardo, biologo nutrizionista, ha analizzato gli aspetti essenziali della Dieta Mediterranea funzionali al benessere.
Protagonista indiscussa della sessione formativa riguardante la medicina dello stile di vita è stata la dr.ssa Graziella Marino, chirurgo oncologo, specialista life-style medicine e portavoce del gruppo di lavoro salute e benessere del club UNESCO del Vulture. Grazie al contributo di Graziella Marino la Dieta Mediterranea è stata analizzata quale stile di vita sano ed equilibrato, nuova frontiera della medicina, accanto alla nutrigenomica e all’epigenetica. E, proprio in riferimento all’epigenetica, la dottoressa in Biotecnologie Benedetta Paternò ha approfondito il ruolo della Vitamina C nella riprogrammazione cellulare, aprendo altresì un’importante parentesi sull’importanza delle biotecnologie per l’agrofood; un’importanza legata anche alla self-life dell’agroalimentare “Made in Basilicata”, come ha dimostrato un video-contributo di Giovanni Carlo Di Renzo dell’Unibas, realizzato nell’ambito del progetto e-Nutrition della FEEM, dell’Unibas, del MedEat Research e del SAFE. Ulteriori contributi video di tale progetto hanno riguardato, nel corso delle sessioni formative, interventi di Francesco Genovese, di Giuseppe Martelli, del ricercatore Francesco Matera.
La sessione pomeridiana è stata dedicata, invece, ad un open lab sulla micro-filiera del latte d’asina tra nutraceutica e cosmeceutica col contributo essenziale dell’imprenditore lucano Pietro D’Imperio di Sagittario srl.
Input, riflessioni e idee emerse dai relatori nel corso della giornata formativa confluiranno all’interno di un progetto-pilota volto alla creazione di un parco della salute che il Cluster sta mettendo a punto col socio Forcopim, affidandolo all’ingegno e all’estro creativo di Giuseppe Paternò, Presidente e Legale Rappresentante del Forcopim e della Fondazione di partecipazione Istituto Tecnico Superiore per l’Efficienza Energetica.
Il prossimo appuntamento con l’innovazione è fissato per venerdì 13 novembre 2020, per assistere e partecipare alla quarta giornata formativa del Cluster Lucano di Bioeconomia.
Nov 09