Riportiamo la nota del Sindaco Leonardo Sabato e dell’Amministrazione del Comune di Bella circa le criticità legate al trasporto operai FCA e indotti.
L’Amministrazione Comunale di Bella, con nota del Sindaco Leonardo Sabato, ha in mattinata sottoposto all’attenzione di tutti i Consiglieri Regionali la situazione dei lavoratori di Bella FCA e indotti circa il trasporto verso gli stabilimenti di Melfi, in occasione del consiglio Regionale riunitosi nel pomeriggio e ad integrazione del punto all’ordine del giorno che già prevedeva la discussione delle condizioni di trasporto dei lavoratori FCA lucani.
L’Amministrazione comunale tiene a sottolineare che il problema del trasporto e sicurezza dei mezzi è stato ampiamente affrontato in passato senza significative risoluzioni. Un problema non più tollerabile che limita, se non priva, la dignità e il diritto alla mobilità degli operai.
L’8 novembre già una pec a firma dell’assessore Ferrone del comune di Bella era stata indirizzata al Prefetto, al Presidente della Regione, al Presidente della Provincia, all’assessore alle Infrastrutture e Mobilità e alla ditta Moretti.
Le condizioni cui sono sottoposti i lavoratori bellesi vanno certamente aldilà delle problematiche legate al Covid (capienza e distanziamento); porte che non si chiudono, guarnizioni mancanti, pioggia all’interno dei mezzi, sedili non agganciati, mancata pulizia. A queste problematiche si aggiungo le numerose avarie di mezzi che esasperano ulteriormente la situazione mettendo in serio pericolo gli operai e ritardando ulteriormente il loro rientro a casa. Nella sola scorsa settimana due gli episodi che hanno costretto all’utilizzo di un sostitutivo già al limite della sua capienza massima.
Dopo intensi turni di 8 ore, ai quali vanno aggiunte 2 ore di viaggio, gli operai FCA e indotti non possono più vivere nel disagio, nella precarietà e nella sofferenza quotidiana. È inaccettabile che si possa procedere con disinteresse alle richieste di sicurezza e di dignità.
L’Amministrazione Comunale è e sarà dalla loro parte e questo è solo un primo grido che si solleva e che preannuncia una battaglia che non si fermerà alle pagine dei giornali ma andrà ben oltre. Nei prossimi giorni pronti a coordinare la mobilitazione della popolazione bellese.