La Uil Scuola non ha aderito al contratto proposto dal Ministero all’Istruzione per il personale docente che si occupa della didattica a distanza. Ne dà notizia il segretario regionale della Uil Scuola Luigi Veltri spiegando le motivazioni.
Siamo di fronte ad un contratto scritto male e – si legge nella nota – difficile da applicare al punto che è arrivata una nota per migliorarlo. Ma una circolare può spiegare un contratto?
La gestione dell’emergenza non ci impedisce di vedere e ritrovare il senso di fare scuola con un contratto frettoloso che incide pesantemente sui diritti ed obblighi del personale: non condividiamo, una gestione dell’emergenza gestiti con la testa orientata al passato. Non è tempo di tavoli, ma di decisioni e di coraggio che vanno contestualizzati al momento che stiamo vivendo. Le scelte contrattuali restano, i governi passano, come i tavoli che annunciano. In un momento così complesso i riferimenti contrattuali sono la bussola di scelte da fare con ponderazione.
L’atteggiamento dell’amministrazione – prosegue la Uil Scuola – ci è sembrato solo un tentativo finalizzato a dividere i sindacati, ricorrendo ad una procedura a dir poco singolare: una nota ministeriale va ad interpretare il contratto, magari anche estendendo elementi che nel testo contrattuale sono definiti come enunciazioni di principio, e poi dispone rinvii a leggi e regolamenti.
Per la UIL i contratti devono essere chiari e intellegibili, senza elementi di ambiguità interpretativa; una volta firmati si applicano, non hanno bisogno di dichiarazioni o circolari esplicative. A meno che non si voglia dire qualcosa di diverso da quello sottoscritto.
In questo caso si riapre il contratto e si adegua rispetto alle modifiche che politicamente si condividono al tavolo negoziale, unitariamente. Su questo, condizionandolo a precise garanzie di un cambio nelle relazioni sindacali, abbiamo dato anche ampia disponibilità nel recente incontro con il ministro
La UIL rispetta le scelte di tutti, sia di chi firma che di chi non firma.
Ma la nostra posizione è stata chiara fin dall’inizio e, in questo contesto, non cambia.
Abbiamo colto l’occasione per ribadire le ragioni che hanno portato la nostra organizzazione a non firmare quel testo. I sindacati già ad aprile avevano chiesto di regolamentare la materia della didattica a distanza. Dal ministro solo silenzio.
Nella fattispecie ci sarebbe stato tutto il tempo necessario per fare un buon contratto e condividerlo unitariamente con chi la scuola la scuola la fa funzionare tutti i giorni: D.S. Docenti e personale ATA. Perché è a loro che noi rispondiamo.
Resta poi tutto il nostro giudizio negativo sulle scelte di politica scolastica del governo. O meglio sulle mancate scelte di cui la D.A.D. è solo un esempio. Come si evince facilmente da questa vicenda i problemi non sono stati governati, vengono rincorsi.
Nov 12