Proseguono le attività di controllo dei tecnici dell’Arpab sull’evento di spill verificatosi lo scorso 31 ottobre all’interno dell’area C.O.V.A.
L’approfondimento delle indagini, attraverso sopralluoghi continui, riguarda i campionamenti di terreno alle diverse profondità in prossimità del punto interno della condotta di reiniezione pozzo “Costa Molina 2” interessato dalla perdita delle acque di processo.
Le attività dei tecnici sono in costante evoluzione e prevedono non solo il prelievo di suolo a quote inferiori ma anche delle acque di falda in corrispondenza dei piezometri presenti sia all’interno che all’esterno dell’ area interessata dallo spill.
Gli approfondimenti sulle acque si rendono tanto più urgenti anche alla luce della comunicazione pervenuta dai tecnici Eni, in ottemperanza agli articoli 242-249 del D.Lgs 152/2006, di un superamento di un solvente clorurato cancerogeno
(il triclorometano) risultato presente in quantità 100 volte superiore al limite normativo.
“Dopo gli accertamenti in pronta reperibilità del 31 ottobre con i primi risultati parziali divulgati ieri, ARPAB ha intenzione di proseguire in ulteriori e sempre più approfondite verifiche per non lasciare alcun dubbio circa la presenza di inquinanti oltre le soglie consentite dalla legge” ha ribadito il Direttore Generale Antonio Tisci.
“Continueremo a eseguire controlli fino a quando non avremo l’assoluta certezza che l’evento non ha procurato danni. Sarà oggetto di particolare attenzione, ha concluso il vertice dell’ARPAB Tisci, il superamento dell’analita triclorometano; pertanto dobbiamo immediatamente verificarne l’origine e che non ci siano ulteriori propagazioni dello stesso.”