Severino Montemurro, Presidente dell’Ordine dei Medici di Matera in una nota contesta le dichiarazioni rilasciate ad una tv locale dal direttore generale facente funzioni dell’Asm Gaetano Annese sulla modalità di contagio di alcuni operatori sanitari. Di seguito la nota integrale
Severino Montemurro (Ordine dei Medici di Matera): “Medici vittime del Coronavirus, non responsabili del contagio. I dirigenti della sanità facciano quanto loro compete, a partire dalla sorveglianza sanitaria”.
Succede ancora una volta che a medici impegnati sul fronte dell’emergenza, correndo rischi per la vita propria e di quella dei propri cari, si lancino accuse e si addossino responsabilità di cui altri dovrebbero farsi carico. La diffusione del contagio tra gli operatori sanitari dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera non può essere liquidata come frutto di (ir)responsabilità individuale extra lavorativa ma deve essere riconosciuta, come lo stesso Direttore generale facente funzioni ha ammesso, quale infortunio professionale da causa lavorativa che obbliga all’apertura di pratiche assicurative INAIL.
La Direzione aziendale e quanti hanno responsabilità nella gestione della sanità locale dovrebbero preoccuparsi maggiormente di quanto loro compete: creare percorsi ospedalieri diversificati in rapporto alle patologie, assicurare la più ampia disponibilità di dispositivi di protezione individuale in particolare per quanti operano a contatto con pazienti COVID19 garantendo loro, al posto della “quarantena obbligatoria”loro preclusa da norme di legge una “sorveglianza sanitaria” preventiva (con tamponi regolari e ripetuti nel tempo) e non a contagio avvenuto. Senza queste misure i presidi ospedalieri tornerebbero ad essere i principali focolai di diffusione della pandemia. Il provvedimento più urgente da assumere per limitare i contagi, da me più volte sollecitato, è quello di creare presidi ospedalieri dedicati esclusivamente a pazienti COVID, destinandone altri al trattamento delle restanti patologie. In questi giorni abbiamo assistito ad attacchi su TV e social media contro medici di Medicina Generale, Pediatri di libera Scelta e medici di continuità assistenziale accusati, in modo preconcetto e senza prove, di non adempiere ai loro doveri professionali. Desidero esprimere la mia vicinanza a tutti i colleghi che si sono contagiati nell’espletamento della loro professione. Confido che i cittadini riconoscano l’impegno profuso da tutti i medici ed il personale della sanità contribuendo con il loro comportamento responsabile al contenimento del contagio.