“L’intervista rilasciata oggi dal ministro Di Maio al Quotidiano del Sud ha contenuti irriguardosi verso il popolo italiano. Tra i diversi passaggi grotteschi, sostiene che ‘il Sud non può essere abbandonato’. Verrebbe da chiedergli, da chi? Dal Governo, evidentemente. Lo stesso Governo tra i cui banchi lui stesso siede. O forse pensa che il ministro degli Esteri non abbia responsabilità sugli affari interni del suo Paese?”. Lo dice, in una nota, il senatore e capo del Dipartimento per il Mezzogiorno della Lega, Pasquale Pepe.
“Ma le sconsiderate esternazioni del titolare della Farnesina non finiscono qui. In un altro passaggio – continua Pepe – sostiene che ‘la sanità è stata il bancomat della politica italiana e oggi a farne le spese sono i cittadini’. Bene, Di Maio è al Governo da oltre due anni. Ci dica, quantomeno, da quando le macroscopiche storture del Paese inizieranno a essere anche colpa sua e del Movimento 5 Stelle. Ci dica perché la Calabria sia in balia della più totale sciatteria amministrativa del comparto salute, dopo aver avuto un commissario inerte, nominato dai grillini, appena sostituito da un altro commissario, in quota Liberi e Uguali di Bersani e Speranza, che è arrivato a sostenere posizioni di sommaria negazione dell’aggressività del virus. Di Maio, davanti alle domande incalzanti del cronista, si è messo sulla difensiva sostenendo che questa nomina è stata ‘presa dal Ministero della Salute’ che, a quanto risulta, è diretto da un suo alleato e ha come viceministro Sileri, appartenente ai 5 Stelle”.
“Invece di trascorrere il tempo a smontare il decreto sicurezza voluto sa Salvini – dice Pepe – e a lasciare che i clandestini sbarchino sulle nostre coste, mentre con la Lega questo non accadeva, Di Maio e la presunta squadra di Governo di cui è parte integrante si adoperino per risollevare concretamente il Sud, garantendo il reale ampliamento delle terapie intensive, assumendo medici, infermieri, biologi, operatori socio-sanitari e personale sanitario utile a fronteggiare la pandemia. Non credano di poter eludere ancora una volta il popolo italiano, trascorrendo mesi a discernere sul nulla, come hanno fatto in estate raccontandoci di quanto fossero belli e funzionali i nuovi banchi con le rotelle, senza prevedere l’incremento del trasporto pubblico sui cui il virus è circolato e si è diffuso”.
“Ministro Di Maio – conclude il senatore Pepe –, smetta di recitare la parte del politico di lotta e di governo. O l’uno o l’altro. In questi giorni è impegnato negli stati generali del suo partito, mentre le corsie degli ospedali esplodono, il personale sanitario è in ginocchio e la popolazione è atterrita dai numeri dei contagi e dei decessi. Ci auguriamo che lei e i suoi accoliti non aspettiate il terzo mandato per darvi una svegliata. L’ora è grave e il Paese ha bisogno di risposte serie e puntuali”.