Carlo Trerotola, consigliere regionale “Prospettive Lucane”, in una nota chiede al governo Bardi di prorogare il reddito minimo d’inserimento e garantire 102 giornate lavorative agli ex reddito minimo di inserimento ed ex mobilità del Consorzio di bonifica. Di seguito la nota integrale.
Nell’attuale drammatica fase emergenziale determinata dalla pandemia, chi ha la responsabilità del governo della Cosa Pubblica non può restare sordo rispetto al grido di dolore emanato dai soggetti sociali più fragili e vulnerabili, che vivono condizioni di precarietà a livello economico ed occupazionale.
Se realmente non si vuole lasciare indietro nessuno- in particolare coloro che sono stati espulsi dalle politiche attive del lavoro in un’età avanzata, che risulta insufficiente per andare in pensione e tardiva per intraprendere una nuova attività occupazionale- occorre prestare la massima attenzione alle condizioni di vita e di lavoro delle categorie più svantaggiate, che non possono subire ulteriori forme di penalizzazione.
Al fine di evitare che nel cuore della crisi pandemica migliaia di famiglie lucane siano private di una minima fonte di sussistenza, è indispensabile prorogare anche per il 2021 le attività legate al Reddito Minimo d’Inserimento. Contemporaneamente, occorre garantire ai lavoratori ex Rmi ed ex mobilità alle dipendenze del Consorzio di Bonifica della Basilicata almeno lo stesso numero di giornate lavorative prestate negli ultimi anni, ossia 102 a fronte delle 85 inopinatamente previste dalla Regione Basilicata per il 2020.
Condividendo le ragioni del presidio organizzato dai sindacati di categoria, mi appello alla sensibilità della Giunta Regionale affinché vengano mantenuti i livelli occupazionali effettuati nelle ultime annualità e non si attui quest’incomprensibile riduzione, che danneggerebbe una platea di circa 800 lavoratori, appartenenti a nuclei familiari che tirano a campare proprio grazie a quest’unica fonte di reddito.