Pasquale Tucciariello (Centro Studi Leone XIII) in una nota invita gli enti competenti ad assumere gli 800 operai ex mobilità ed ex reddito minimo di inserimento. Di seguito la nota integrale.
Licenziamenti in vista, o meglio, fine di un progetto di lavoro triennale giunto al termine per 800 operai meglio definiti ex mobilità ed ex reddito minimo di inserimento (rmi), consistente in 85 giornate lavorative e poi, come al solito, nuovi ammortizzatori sociali per persone mandate a casa a far nulla e prendere soldi, cioè quattro stracci, mentre invece c’è tanto lavoro da fare tra le strade della Basilicata che molto spesso si presentano con buche, segnaletica mal tenuta o divelta o inclinata e cunette e scarpate stradali da sistemare. C’è un gran lavoro da fare sulle strade della regione per renderla accogliente, attrattiva in ogni aspetto e meglio disposta a ricevere turismo e trattenere i nostri ragazzi che invece in questi 25 anni di dominio incontrastato della sinistra sono scappati al nord e all’estero. C’è del lavoro da sbrigare, qui, se solo si riescono ad individuare energie capaci di progettare il territorio e poi dirigere i lavori entro tempi certi e stabiliti. Non c’è da mandare a casa gente già sottopagata che invece va riconvertita come maestranze capaci di soluzioni di problemi attraverso corsi formativi e corsi motivazionali. E non c’è neanche gente a cui regalare un’altra manciata di giornate, portarle alla soglia 102 che consentirebbe poi qualche altro spicciolo in più aggiungendo miseria a già tanta miseria. Se il lavoro c’è in Basilicata, e sappiamo tutti che c’è, allora quelle 800 persone vanno non licenziate ma assunte. Proviamo a ragionare su un’assunzione tutto l’anno con 4 ore di lavoro al giorno. Daremmo la possibilità agli operai, divenuti più esperti con eventi formativi, di rientrare nel sistema produttivo della regione con tanto di iniezione di fiducia e di ottimismo, essi avrebbero altra parte della giornata per occuparla in formazione o per sbrigare altre lavori (chi di loro non ha un fazzoletto di terra da coltivare!), solleveremmo l’Inps già gravata di lavoro arretrato oltre che alleggerire gravosi impegni finanziari. Cosa occorre? Cambiamento, volontà di cambiamento, capacità di gestire il cambiamento. Altrimenti, gentili signori che governate la Regione Basilicata, perché vi avremmo votato. Occorrono energie positive capaci di tradurre le volontà politiche espresse in maniera chiara in azioni efficaci per garantire lavoro produttivo entro spesa produttiva attraverso tanti microprogetti di aree territoriali. Basta regalare soldi, miniredditi, cioè miseria in cambio di nulla. Papa Leone XIII, nella sua Rerum Novarum del 1891, parlava di “giusta mercede” per tutti. Assumeteli tutti, e metteteli nelle migliori condizioni di lavoro, di dignità, di produttività.