Si è svolto ieri un interessante incontro webinar in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, istituita nel 1991 dall’IDF (Intern Diabetes Federation) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per ricordare gli scopritori dell’insulina (farmaco salva vita per le persone con diabete). L’iniziativa è stata promossa dalle associazioni: Alad (Associazione Lucana Assistenza Diabetici), Amici del Cuore di Potenza, AiC (Associazione italiana Celiachia) di Basilicata e A.C.I.I.L. (Associazione Ciechi Ipovedenti e Invalidi Lucani), in collaborazione e con il supporto del CSV Basilicata.
Ottimi gli spunti forniti dagli interventi, avviati dopo i saluti del direttore del Csv Basilicata, Gianleo Iosca, che ha ringraziato gli organizzatori dell’iniziativa, complimentandosi per il lavoro in “rete” che svolgono da tempo nel contesto territoriale ed evidenziando l’importanza della prevenzione e di una corretta informazione nella lotta a malattie particolarmente insidiose come il diabete.
Per il Presidente Alad Antonio Papaleo “bisognerebbe, nel rispetto della Legge 115/87 (unica patologia gestita da una apposita legge, non completamente attuata), rafforzare l’educazione terapeutica e della telemedicina, utili per evitare l’insorgenza di complicanze terrificanti come infarto, ictus, cecità, dialisi e malattie reumatiche”. Papaleo ha anche ricordato che quest’anno la Giornata Mondiale del Diabete è stata dedicata alla figura dell’infermiere, particolarmente impegnata oggi nella lotta al Covid e figura essenziale nel team del Centro Diabetologico, quasi sempre carente poiché, mancando sia lo Psicologo che il Nutrizionista, è proprio l’infermiere a sostituirli nel dare gli indirizzi educativi necessari per la gestione della malattia e per consentire una vita migliore, oltre che un risparmio per la spesa sanitaria.
Durante il webinar è stata lanciata anche l’idea di istituire sul territorio l’infermiere di comunità. Si avverte infatti sempre di più, nei piccoli comuni lucani, l’assenza della figura del Medico di Medicina Generale e molti pazienti, specie se anziani e con maggiore morbilità, rinunciano a curarsi per non sottoporsi a viaggi lunghi e, ancora di più in periodo di Coronavirus, pericolosi per l’affollamento sui mezzi di trasporto pubblico, oltre ad essere impauriti dal pericolo di contrarre il virus proprio nei Centri Diabetologi.
Intensificare la collaborazione di rete tra le associazioni è il messaggio lanciato dal Presidente AIC Francesco Cioffredi, mentre per il Dott. Rocco Fatigante, Presidente dell’associazione Amici del Cuore, è importante, oggi più che mai, recuperare un corretto stile di vita e di alimentazione, al fine di evitare l’insorgenza di complicanze nei malati, specie in un momento in cui il sistema sanitario lucano è sotto pressione per il Covid.
In rappresentanza dell’associazione Ciechi Ipovedenti Lucani è intervenuta Argenzia Tomacci, che ha evidenziato come, nonostante il Covid, l’associazione abbia continuato a sostenere i propri associati e a garantire le proprie prestazioni ai malati, fornendo ogni supporto, proprio perché è in questi momenti di difficoltà che non bisogna cedere.
Infine, Rocco Laguardia, dell’Associazione Lucana Celiachia, ha evidenziato i risultati ottenuti nel passato dal Sistema Sanitario lucano rispetto alla tipologia di malattia cronica dei celiaci con buone pratiche adoperate dalla Regione Basilicata. Forte, comune e determinato l’appello lanciato da tutti i presenti in conclusione del webinar: non si può morire solo di Covid! È necessario, per questo, ristabilire tutte le prestazioni sanitarie ed è compito delle Istituzioni invertire la rotta seguita fin ora.