I segretari generali Cgil Basilicata, Cgil Matera, Flai Cgil Basilicata e Flai Cgil Matera hanno inviato una nota ssugli avvisi di garanzia notificati oggi in una inchiesta dei Carabinieri sul caporalato in aziende di Montalbano Jonico e Scanzano Jonico. Di seguito la nota integrale.
Gli avvisi di garanzia di questa mattina a carico di dieci persone accusate di sfruttamento della manodopera in agricoltura in alcune aziende del materano è l’ennesima riprova della presenza dilagante della illegalità nella nostra regione. Atti del genere rischiano di connotare l’economia della Basilicata mettendo a repentaglio la tenuta sociale della regione, a partire proprio dallo sfruttamento della manodopera non solo straniera, ma anche italiana, in agricoltura.
È necessario che le istituzioni intervengano celermente per garantire il rispetto della legalità. Solo un’azione capillare e precoce sul territorio da parte delle istituzioni può davvero mettere un freno al fenomeno del caporalato.
È evidente che non si può più aspettare. La Regione Basilicata ha il dovere di mettere in campo tutte le azioni necessarie per mettere fine a questa piaga sociale che in questo particolare momento di crisi, oltre a danneggiare i diritti e la dignità dei lavoratori coinvolti, danneggia quelle aziende agricole che agiscono nel rispetto delle norme.
Facciamo in proposito appello ai prefetti affinché istituiscano presso l’Inps la rete del lavoro agricolo di qualità, come avvenuto già in diverse province italiane, al fine di selezionare imprese agricole e altri soggetti indicati dalla normativa vigente che, su presentazione di apposita istanza, si distinguono per il rispetto delle norme in materia di lavoro, legislazione sociale, imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Chiediamo infine che il collocamento dei lavoratori in agricoltura torni ad essere obbligatoriamente pubblico.