“La sfida della Fondazione Matera 2019 deve essere quelle di portare a bordo tutta la città, chiamare a raccolta le esperienze, i cantieri, le start up presenti sul territorio, per stimolare ed esprimere progettualità”. E’ quanto afferma il sindaco, Domenico Bennardi, che questa mattina ha preso parte, per la prima volta, alla riunione del consiglio di amministrazione della Fondazione.
Le questioni poste da Bennardi riguardano innanzitutto il rapporto con il territorio, quindi un nuovo ruolo nella governance per il Comune di Matera, e la necessità di ripensare la cultura dell’innovazione perchè la città smart sia un processo che possa radicarsi in chi la abita.
“Affinchè la Fondazione possa produrre benefìci, bisogna ripartire dalla dimensione comunitaria – ha affermato il sindaco – basandosi su un’idea di cultura quale poderoso strumento di inclusione sociale, che moltiplica le capacità di valorizzazione dei beni, stimolando il potenziale generativo delle comunità. Oggi, nell’eclisse generale di credibilità dell’azione pubblica, è tempo di verifiche che non diano per scontato il rapporto con il territorio. Sono convinto della necessità di un nuovo ruolo da parte della cittadinanza e dell’Amministrazione comunale per l’apporto che essi potrebbero fornire. E’ necessario adoperarsi affinché la Fondazione possa ottenere un nuovo e maggiore riconoscimento da parte delle comunità, innanzitutto assumendo la consapevolezza delle proprie potenzialità, del valore sociale e del contributo che è in grado di offrire a Matera, superando la tentazione della autoreferenzialità. La responsabilità che l’Amministrazione comunale avverte, in questa fase è quella di stare al tavolo delle istituzioni facendosi riconoscere come interlocutore essenziale per esprimere una visione rinnovata, unica e condivisa. E’ il tempo di ricucire le relazioni, per connettere e mettere a sistema idee, strutture e risorse da utilizzare come leva di sviluppo sociale ed economico”.
“Matera vanta un patrimonio culturale, storico e ambientale inestimabile – ha aggiunto- : dobbiamo avere la capacità di coniugare il passato con il presente, tenere insieme la memoria, la storia e l’innovazione, alimentando percorsi per costruire pezzi di attualità. In questo senso, l’innovazione deve essere intesa come la capacità di avere uno sguardo e un punto di vista nuovi per la crescita dell’intero sistema. Ad esempio, pensando a nuove sfide, come potrebbe essere quella di ambire a diventare Capitale europea dello smart tourism, come lo sono quest’anno Goteborg e Malaga. Si tratta di puntare a un turismo innovativo, sostenibile e inclusivo, fondato su accessibilità, sostenibilità, digitalizzazione, patrimonio culturale e creatività”.
Secondo il sindaco, “una collaborazione tra cultura tradizionale e smart city supera l’effetto di una semplice iniezione di tecnologie per l’efficienza della città, e può generare un processo culturale che si adatta alla forma della comunità e del territorio urbano, poiché i nuovi servizi sono adottati come propri da chi li usa. Dobbiamo lavorare, dunque, per unire nei progetti dei nuovi servizi la cultura tradizionale con quella innovativa, coinvolgendo le istituzioni e la società civile, senza dimenticare le nove generazioni. È tempo di mostrare come i temi culturali di cui ci occupiamo siano agenti di qualità della vita e di sostenibile e diffuso benessere”.