La luce della musica e la freschezza dei pensieri che solo gli adolescenti possono formulare, aiuta a produrre risultati positivi, come il disco dei 122music, il collettivo musicale composto da Rasli, Dfraanh e KK122. Appassionati di musica rap/urban, tre ragazzi di età e cultura diversa, Saverio Sarli, Francesco Amoroso e Moad si sono incontrati nell’amicizia e nella musica, trasformando un periodo buio, l’emergenza Covid, in un momento di creatività, riflessione e risultato. Il gruppo prende il nome dal numero civico di casa di uno di loro, 122, perché le loro case sono state i luoghi in cui hanno trascorso il periodo di lockdown scattato nel febbraio scorso e che anche per loro ha rappresentato un’occasione di crescita, personale e musicale. Pensieri, sentimenti, note hanno preso forma nel loro studio di registrazione, allestito in uno spazio dell’abitazione di uno dei ragazzi. Stare a casa, dunque, ha prodotto non solo un senso di responsabilità verso se stessi e verso i propri cari, ma anche un valore aggiunto nella composizione di pezzi che sono entrati a far parte di un album, in cui i tre amici musicisti raccontano esperienze, stati d’animo, timori, rinascite. Saverio, Francesco e Moad sono nati con la musica nel sangue e nelle orecchie sin da bambini e hanno coltivato la passione per il genere rap e pop, ma anche elettronico, cimentandosi nella composizione di testi e spartiti, anche per evadere da momenti di difficoltà che la stagione adolescenziale può procurare. Qualcuno di loro vanta già la produzione di album da solista.
Ecco tre brevi schede utili a consocerli meglio, a raccontare la loro storia e la loro vita musicale.
Mi chiamo Saverio Sarli alias Rasli, ho 17 anni, vivo in un paese di nome Pignola in provincia di Potenza e frequento l’I.I.S. Da Vinci – Nitti di Potenza. Sin da piccolo (4-5 anni) mi sono avvicinato alla musica rap grazie soprattutto ai miei cugini scoprendo artisti come Fabri Fibra o gli articolo 31, ma è solo all’età di 14 anni che ho deciso di intraprendere una carriera musicale in questo genere. Scrissi il mio primo brano in un momento di difficoltà e lo feci sentire a poche persone che ne furono entusiaste. Da quel momento, nonostante alti e bassi, decisi di continuare a coltivare questa passione e poco dopo nacque effettivamente “Rasli”. Al giorno d’oggi sono parte assieme a Dfraanh e KK122 di un gruppo musicale che prende il nome di 122music, con il quale abbiamo diversi progetti in cantiere.
Che significato ha la musica nella mia vita.
La musica è senza alcun dubbio la parte più importate della mia vita ed è grazie alla musica se ho trovato sfogo in delle situazioni difficili
Come la musica in questo momento difficile mi sta aiutando?
Mi sta dando una valvola di sfogo per uscire metaforicamente dalle mura di casa e per mantenermi connesso con i miei amici e compagni di viaggio. (Tra le mura di casa non mi sento libero la musica mi permette di “uscire”)
I miei desideri
Il mio sogno più grande è ovviamente riuscire a vivere della mia passione, quindi diventare un rapper affermato e magari riuscire ad ispirare le future generazioni di artisti come le precedenti hanno ispirato me.
Cosa provo in questo momento difficile
Frustrazione per non poter continuare dei progetti lasciati in sospeso come ad esempio l’album a cui sto lavorando e lo studio che sto progettando assieme a Dfraanh e KK122
Cosa porterò con me di questa esperienza.
Sicuramente dopo quest’esperienza cambierà il valore dato alla quotidianità. Le piccole cose a cui prima davamo poco peso sono le stesse che ora ci mancano di più. Sicuramente saprò apprezzarle al meglio una volta finito questo terribile periodo
Questa esperienza ci cambierà davvero
Sono certo che quest’esperienza ci cambierà. Lo sta già facendo con me e con altre persone che mi stanno accanto. È evidente come in questo periodo tutti abbiano messo da parte le differenze per fare fronte comune contro un nemico apparentemente insormontabile e spero che questo atteggiamento continui anche in futuro
Un aggettivo che mi descriva prima del Covid
Prima impulsivo
E un aggettivo dopo il covid
Dopo risoluto
Quale pensiero non mi ha mai abbandonato durante la quarantena?
Il pensiero fisso durante la quarantena è senza dubbio la voglia di migliorare e di dimostrare al mondo le mie qualità
Se in questo momento ti autorizzassero ad uscire, dove andresti e con chi?
Se potessi uscire andrei senza dubbio a casa di Dfraanh, possibilmente in compagnia di KK122. È sempre stato il nostro punto di incontro e il posto dove abbiamo dato vita a molti dei nostri brani e certamente sarebbe bello tornarci.
Ho conosciuto meglio la mia famiglia?
Non posso dire di aver conosciuto meglio la mia famiglia. Abbiamo sempre avuto un bel rapporto e questo periodo è servito soprattutto a migliorare il rapporto che c’era tra noi
La scuola, oggi, ha un valore e un significato diverso?
La scuola oggi è sicuramente più difficile specialmente per me, abituato ad un tipo di educazione più interattiva, la freddezza degli schermi rende il tutto meno affascinante e meno interessante, facendo scemare la voglia di studiare già scarseggia in questo periodo
Come vi tiene uniti la musica?
In questo momento ci chiamiamo per abbozzare la parte musicale e testuale di alcuni progetti che vedono la nostra partecipazione che dovranno essere registrati a fine quarantena.
Francesco
Mi chiamo Francesco Amoroso in arte Dfraanh, vivo a Potenza emi è sempre piaciuta la musica. Ero proprio piccolo quando sentivo Michael Jackson e Skrillex, subito dopo mi sono appassionato al mondo del DJ e a 12 anni ho iniziato a seguire un corso per DJ. Ho capito presto che la mia passione è quella di produrre musica elettronica così nel 2016 ho iniziato a fare beat trap a e produrre dubstep. Nel 2018 ho iniziato anche a cantare e l’anno scorso è uscito il mio primo album Emptyinteramente che ho autoprodotto. Frequento il terzo liceo scientifico e da quest’anno sono iscritto al primo anno di Conservatorio – Musica elettronica. Faccio parte di un collettivo di artisti chiamato 122music formato da Rasli e KK122.
Che significato ha la musica nella mia vita.Come la musica in questo momento difficile mi sta aiutando?
La musica per me è sempre stato un mezzo per sfogarmi , in questo momento ancora di più per via del covid, riesce a farmi evadere da questa reltà scomoda che voi o non voi ti limita i pensieri e altro…
Quali sono i miei desideri
Il mio desiderio più grande è quello di avere uno studio di registrazione professionale dove registrare in primis i miei progetti e poi far registrare e produrre altri artisti emergenti e non.
Cosa provo in questo momento difficile
In questo momento provo solitudine ma più di tutto mi sento come “frenato” perché ho 3000 idee in testa che non posso realizzareper via delle limitazioni imposte che, come me, hanno bloccato tutta l’Italia e il mondo intero.
Cosa porterò con me di questa esperienza/Questa esperienza ci cambierà davvero
Sicuramente dopo questa esperienza darò più importanza ad un semplice caffè al bar o ad un uscita con gli amici, darò più importanza alla libertà.
Un aggettivo che mi descriva prima del Covid/E un aggettivo dopo il covid
Prima del covid forse ero più superficiale e meno sicuro di me, adesso con tutto questo tempo a disposizione ho avuto modo di scrivere e comporre molto di più questo mi ha aiutato a riflettere sul mio potenziale artistico quindi posso dire che sono più sicuro e determinato di prima
Quale pensiero non mi ha mai abbandonato durante la quarantena?
Un pensiero che non mi ha mai abbandonato in questo periodo è stato quello volermi migliorare sia nella scrittura che nella composizione musicale. Immagino spesso insieme ai miei amici come poter realizzare uno studio di registrazione tutto nostro dove poter registrare i miei progetti e quelli del mio gruppo 122music formato da Rasli e KK122.
La scuola, oggi, ha un valore e un significato diverso?
Se la scuola prima era una cosa che mi annoiava e mi disturbava oggi è un po’ il contrario, infatti ora quasi mi manca e più di tutto desidero stare con i miei compagni che purtroppo sono costretto a vederli solo da uno schermo.
Ho conosciuto meglio la mia famiglia?
Diciamo di no perché con la mia famiglia ho sempre avuto un buon rapporto quasi mai di conflitto e quindi ho sempre avuto l’opportunità di conoscerli e apprezzarli.
Se in questo momento ti autorizzassero ad uscire, dove andresti e con chi?
In questo momento mi autorizzassero a uscire andrei subito a fare un sopraluogo al locale dove vorremmo fare lo studio con i miei amici e mi metterei a lavoro perché ora come ora è il mio principale interesse.
Come vi tiene uniti la musica?
Io e i miei amici passiamo tantissime ore collegati per abbozzare la parte musicale e testuale di alcuni progetti che vedranno la nostra partecipazione e che dovranno essere registrati a fine quarantena.
Di cosa parla la tua musica?
La mia musica parla di emozioni e momenti della vita che mi hanno segnato di più, infatti il mio prossimo album seguirà proprio, in ordine cronologico,l’escursus di fatti e emozioni che hanno caratterizzato questi ultimi tempi.
State scrivendo brani che riflettono sentimenti che provate in questo momento di quarantena e isolamento?
Quando si scrive un brano generalmente si parla di emozioni e situazioni o accadute o che stanno accadendo, in questo periodo vuoi o non vuoi escono testi e sonorità più tristi, non abbiamo parlato del covid esplicitamente ma ovviamente le sensazioni di malinconia e solitudine influenzano i testi e le melodi
Moad
Mi chiamo Moad alias KK122, sono un ragazzo di 19 anni di origine marocchina, cresciuto in Italia, vivo qui da circa 18 anni, frequento l’istituto alberghiero di Potenza per via della mia passione per la cucina, ma oltre alla cucina ho un’altra passione, la musica.
Mi sono approcciato alla musica di tutti i generi fin da piccolino, ho sempre visto la musica come un mondo, da esplorare, da scoprire, da conoscere e nel quale rifugiarsi nei momenti difficili e nei momenti più felici.
Ho sempre visto la musica come una via d’uscita, ma da quando ho iniziato a comporre musica, la vedo come un punto di connessione con tutte le persone che mi ascoltano e con tutte le persone al mio fianco.
Nonostante io scrivessi canzoni da quando avevo 13 anni, ho avuto il coraggio di espormi al pubblico solo dopo i 17 anni. Ho inizato da solo per poi trovarmi in un collettivo, la 122music, con Dfraanh e Rasli, due miei cari amici ma soprattutto due artisti strepitosi, abbiamo approcci e modi di fare musica ben distinti, io faccio rap, influenzato dalla cultura musicale francese.
Che significato ha per me la musica nella mia vita?
La musica è la mia forza.
Una persona che ha il coraggio di parlare di ciò che prova, è una persona fantastica, una persona forte, la musica non è fare rime sopra una base, ma è dare una forma alla nostra anima e disegnarla su un foglio.
Come la musica in questo momento difficile mi sta aiutando?
Ascoltare musica in questo momento di crisi, mi da la possibilità di provare sensazioni che davo per scontate prima di questa quarantena, mi riporta a momenti passati molto piacevoli, come se fosse un faro in mezzo alla tempesta.Fare musica invece mi aiuta a sfogarmi, come se risolvessi i problemi con me stesso.
Quali sono i miei desideri?
Il mio sogno è quello di arrivare a più persone possibili per comunicare un messaggio, avere il potere di influenzare positivamente più persone possibili.
Cosa porterò con me di questa esperienza ?
Porterò con me la consapevolezza che ognuno non vive solo e sempre per se stesso, e che l’errore di un singolo può riversarsi su molte altre persone, siamo una società e dobbiamo ragionare come tale, penso che la consapevolezza di agire nell’interesse del bene comune sarà la cosa più importante d’ora in poi per me.
Questa esperienza ci cambierà davvero
Questa esperienza ci ha già cambiati, forse in meglio, almeno per quanto riguarda me, ho un senso civico più forte e forse stare un po’ lontani ci aiuterà ad apprezzare di più i futuri momenti insieme.
Un aggettittivo che mi descriva prima del Covid
Penso che sia intraprendente.
E un aggettivo dopo il covid
Determinato
Quale pensiero non mi ha mai abbandonato durante la quarantena?
Durante la quarantena ho avuto il pensiero fisso della musica, dei miei amici e di come è stata stravolta la mia vita quotidiana, soprattutto perché ho avevo in progetto di fare molte cose, ma questa pausa non può far altro che farmi pensare meglio ai miei progetti e migliorarli.
Ho conosciuto meglio la mia famiglia?
Ho sempre conosciuto bene la mia famiglia, siamo sempre stati legati, ma credo di aver visto un lato che non ho mai visto di ognuno di loro, qualcuno si è improvvisato meccanico per la noia, qualcuno cuoco e chi come me passa il tempo con la musica.
Se in questo momento ti autorizzassero ad uscire, dove andresti e con chi?
Andrei in studio a comporre nuova musica con i miei amici, mi sentirei stimolato più che mai dopo tutto questo tempo. Andrei al nostro solito bar, a bere la mia solita pepsi e a parlare dei soliti argomenti.
Come vi tiene uniti la musica?
La musica è il punto d’incontro di noi 3, anche se abbiamo molte differenze caratteriale che influenzano anche il nostro approccio alla musica, troviamo sempre il compromesso, ci vogliamo bene, amiamo la musica e amiamo fare musica, spero di tagliare il traguardo insieme ai miei amici un giorno.
Raccontate come tecnicamente riuscite a vedervi e fare musica
Il confronto è la cosa più importante per noi, grazie a Skype o whatsapp riusciamo a sentire le cose che ognuno di noi scrive, a scambiarci pareri.
Senza il confronto non sapremmo cosa cambiare, cosa va bene e cosa non lo è, per questo ognuno di noi è essenziale per l’altro.
State scrivendo brani che riflettono sentimenti che provate in questo momento di quarantena e isolamento?
Abbiamo sempre scritto brani che riflettono il nostro stato d’animo, come se stessimo delineando vari lati del nostro umore con le parole, non sarà di certo la quarantena a fermare l’arte, anzi, siamo spronati a fare musica con tutto il dolore che c’è attorno a noi.