Donato Pessolano, referente di Basilicata in Azione: «La classe dirigente lucana ha dimostrato la sua incompetenza nell’affrontare la crisi. Cosa fanno i parlamentari lucani e come verranno utilizzati gli aiuti del Recovery fund? Programmiamo tavoli tecnici, non c’è più spazio per l’improvvisazione» Di seguito la nota integrale.
Alla Basilicata il triste primato dell’indice Rt più alto d’Italia, l’epidemia si mantiene a livelli critici, in uno stallo politico che non aiuta la regione. «Sin dalla primavera – afferma Donato Pessolano, referente di Basilicata in Azione – abbiamo chiesto un incontro con le istituzioni lucane, abbiamo cercato di intessere un dialogo con il mondo scolastico. Abbiamo tentato, senza mai avere un riscontro. Le istituzioni non ci hanno permesso di esprimere le nostre idee, di sottoporle concretamente alla loro attenzione».
Il dibattito politico è fortemente incentrato sul Recovery fund, e sulla giusta gestione dei fondi, anche Basilicata in Azione si sta interrogando sulla loro corretta applicazione: «Non è più tempo per i tentativi, ora non si può più sbagliare. È fondamentale – continua Pessolano – lavorare concretamente sui temi, è opportuno coinvolgere tutte le forze politiche, tutti gli attori e i professionisti capaci di dare un apporto concreto all’evolversi della situazione. Il Recovery fund è una vera opportunità. La classe dirigente lucana ha dimostrato la sua incompetenza nell’affrontare la crisi. Cosa fanno i parlamentari lucani e come verranno utilizzati gli aiuti del Recovery fund? Programmiamo tavoli tecnici, non c’è più spazio per l’improvvisazione. La capacità di programmazione in tempo di crisi è pari a zero – afferma Pessolano – l’unica capacità dimostrata dalle istituzioni lucane è quella di inseguire, maldestramente, i numeri dei contagi, i numeri della capienza, ormai stracolma, dei reparti pieni nei nosocomi lucani messi in ginocchio dalle positività tra gli operatori sanitari e di portarci a sbattere contro la situazione attuale in cui la sua unica soluzione è chiudere».
Basilicata In Azione esprime il suo rammarico per l’incapacità dell’assessorato alla sanità nel gestire l’emergenza. «Non c’è certezza del dato rilevato – continua Paola Faggiano, referente di Potenza in Azione – che, tra l’altro, non viene nemmeno trasmesso al sistema sanitario nazionale con la giustificazione di inqualificabili “errori informatici”».
Sono molti gli interrogativi ancora irrisolti in questi mesi: «Ci chiediamo – afferma Giuseppe Gravela, referente di Matera in Azione – se Bardi si sia posto il problema di tutte quelle famiglie che dovranno, tra mille complicazioni, trovare la soluzione per gestire i bambini a casa per due settimane compatibilmente con il lavoro dei genitori? Della effettiva capacità di gestire la didattica a distanza da parte di tutti gli istituti scolastici? Di cosa fare il 3 dicembre se i “numeri” alla base delle loro decisioni non sono cambiati? Dell’incapacità del sistema sanitario regionale di gestire in tempi rapidi il processo di tracciamento dei contagi nell’ambito scolastico (e non solo)?».
Basilicata in Azione rinnova l’invito al dialogo mettendo sul piatto anche le proprie idee, con un accorato invito alla non rassegnazione nella speranza che Bardi agisca il prima possibile.