In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, giovedi 25 novembre, le quaranta finaliste di Miss Universe Italy 2020, selezionate nelle varie regioni italiane, in vista delle finali nazionali che dovrebbero tenersi alla fine di dicembre a Roma (se l’andamento della pandemia lo permetterà) per scegliere l’erede della salernitana Sofia Marilù Trimarco (Miss Universe Italy 2019) che poi a marzo volerà a Las Vegas (USA) per rappresentare l’Italia sulla passerella del Concorso di Bellezza più prestigioso al Mondo, hanno voluto con una semplice foto fatta con il loro cellulare lanciare un messaggio ed un invito a non trascurare, anche durante questa pandemia, i segnali di una situazione di sopraffazione e di pericolosità di certi uomini, alla luce dei numerosi fatti di cronaca che vedono sempre più donne vittime di stalking e di violenza fisica e psicologica. Il lockdown ha peggiorato la situazione delle donne che si sono ritrovate isolate e con la difficolta’ di chiedere aiuto. La violenza contro le donne è un fenomeno strutturale, che richiede uno sforzo di cambiamento comune, perché rappresenta un costo di vite umane, di dolore e di sofferenza, così come un costo sociale che non possiamo più permetterci . Nella squadra delle bellezze lucane guidata dal Responsabile Lino Miraldi, dopo lo screaming delle prefinali che ha portato da 140 a 40 le finaliste nazionali, spicca la diciottenne modella potentina Claudia Torchia, studentessa al liceo classico “Quinto Orazio Flacco” che, dopo aver ad ottobre conquistato il titolo di Miss Universe Basilicata 2020 adesso è la prima lucana nella storia in lizza per il titolo di bellezza più prestigioso.
Sul tema la bella Claudia dichiara : “Gli uomini violenti esercitano la violenza, da quella verbale a quella fisica e sessuale, per paura di perdere il potere: il loro atteggiamento è percepito come «normale»; fa parte del copione della virilità cui in genere aderiscono profondamente. Talvolta sono insicuri e hanno poca fiducia in se stessi, ma, invece di cercare di capire che cosa esattamente non vada bene nella propria vita, accusano le donne e le considerano responsabili dei loro fallimenti. Progressivamente, trasformano la vita della donna in un incubo: la incitano a smettere di lavorare; dicono di volere un figlio e poi, quando la donna è incinta, la esortano ad abortire; hanno delle amanti, ma non tollerano che le donne, a loro volta, abbiano altre relazioni. E, quando la donna cerca di rifarsi la vita con un altro, la cercano, la minacciano, la picchiano, talvolta l’uccidono. Dire no alla violenza può sembrare scontato, ma finché ci sarà bisogno di una giornata internazionale contro la violenza sulle donne significa che i nostri NO non saranno stati ancora abbastanza. Esiste un solo modo per cambiare un fidanzato violento: cambiare fidanzato”.