La quarta Commissione consiliare permanente (Politica sociale), presieduta da Massimo Zullino (Lega) ha ascoltato la Presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus – Asp, Maria Buoncristiano, in merito alle problematiche dei ciechi e degli ipovedenti. In particolare l’audita ha sollevato il problema del diniego all’iscrizione nel registro regionale Aps, (associazioni promozione sociale) nel 2019, dell’associazione da lei rappresentata, “con una determina – ha detto – notificata in ritardo, non consentendo all’Uici di poter presentare ricorso, nonostante la legge regionale n.40/2009, disciplina delle Associazioni di promozione sociale, all’articolo 2, recita che ‘sono considerate associazioni di promozione sociale le associazioni riconosciute e non riconosciute, i movimenti che svolgono attività di utilità sociale a favore di associati o di terzi, senza finalità di lucro e nel pieno rispetto della libertà e dignità degli associati’. Abbiamo riproposto – ha continuato – la richiesta nel 2020 e anche questa è stata rigettata per asserita insussistenza dei requisiti di cui alla dGr. n. 521/16, ovvero in quanto iscritta all’anagrafe delle Onlus presso l’Agenzia delle Entrate. A tal proposito è opportuno evidenziare che non vi è alcuna disposizione nelle rispettive normative di riferimento che implichi l’astratta incompatibilità tra le due figure e, dunque l’illegittimità della contestuale qualifica di Aps e di Onlus.
L’Uici è iscritta al Registro nazionale delle associazioni di promozione sociale e tutte le strutture territoriali dell’Uici sono iscritte nei registri regionali di tutte le regioni d’Italia, tranne la Basilicata. Anche l’ultimo ricorso è stato dichiarato irricevibile dal dipartimento politiche della persona e pertanto abbiamo formalizzato un ricorso al Tar”.
Maria Buoncristiano ha chiesto alla commissione “di proporre una interrogazione scritta sulla correttezza del diniego di iscrizione e della legittimità della delibera di Giunta n. 521/16
confliggente sia con le normative precedenti che con il codice del terzo settore e una interpellanza all’assessore di riferimento circa il modus operandi dell’ufficio del terzo settore in ordine alla puntuale applicazione della normativa del terzo settore.
Per quanto riguarda l’erogazione di provvidenze in favore degli enti di tutela ed assistenza agli invalidi in base alla legge 7/89, per gli anni 2014 e 2015 – ha precisato – con delibera di sono stati approvati i piani di riparto con parere favorevole della II e della IV commissione ma i fondi non sono stati mai erogati a causa di una indagine da parte dei carabinieri per la quale è stato sospeso il contributo. Fino a questo momento, nonostante le reiterate richieste di Uici e Fand in merito allo stato dell’indagine e alle decisioni assunte in merito, non ci è stata fatta alcuna comunicazione. Per il 2016 e 2017 la legge di bilancio regionale non ha destinato risorse per il finanziamento della legge 7/89.
Per il 2018 – ha continuato Buoncristiano – è stato messo in bilancio un fondo ed è stata liquidata alle 3 associazioni che ne avevano fatto domanda la quota fissa del 20 per cento. La quota variabile erogata all’Uici è stata di euro 138,00 nonostante l’Unione ciechi avesse rendicontato un importo di spesa per le tre strutture territoriali pari ad euro 112.707,85. Alla nostra richiesta di chiarimenti l’ufficio ha risposto comunicandoci che la quota liquidata è stata determinata sulla base delle spese trasmesse e rendicontate, nel rispetto dei criteri previsti dalle Linee Guida approvate con delibera di Giunta n. 962 del 21 luglio 2015.
Per la puntuale applicazione delle linee guida in data 13 settembre 2019, l’ufficio Terzo settore ha
richiesto una integrazione della documentazione, cosa che avevamo già fatto in data 15 ottobre
2019 documentando, come detto, un importo di spesa per le tre strutture territoriali pari ad euro 112.707,85. A causa di tutti questi inciampi burocratici non abbiamo potuto partecipare a nessun bando e questo per noi è un danno morale ed economico. A distanza di 6 mesi – ha concluso la presidente dell’Uici – nonostante, i tentativi di interlocuzione nulla ci è dato sapere e tra l’altro riscontriamo ritardi anche per la liquidazione della quota variabile per il 2019 per la quale ci auguriamo che gli uffici non perdano la documentazione come pare si avvenuto per il 2018. Per quanto riguarda poi gli ausili protesici di tipo informatico che possono servire a persone riconosciute disabili, la Regione Basilicata nel 2017 ha adottato una delibera con tariffario rimandando l’approvazione di linee guida ed ha bandito un bando di gara europeo ma a distanza di due anni non sono state aperte neanche le buste. Le aziende sanitarie regionale infine non sempre rispettano quello che è disposto dal nomenclatore tariffario e non c’è omogeneità di comportamenti tra Asm e Asp nell’erogare ausili ai richiedenti”.
Sull’argomento sono intervenuti i consiglieri Polese e Quarto che hanno sollecitato un’audizione del responsabile del Dipartimento interessato.
La commissione in precedenza aveva preso atto a maggioranza, con l’astensione di Polese, del Piano regionale per il Diritto allo Studio anno scolastico 2019-2020.”
Il presidente Zullino in merito ha comunicato che chiederà al responsabile del settore istruzione chiarimenti, così come sollecitato da Polese, su alcuni stanziamenti predisposti visto anche il periodo di pandemia. Sull’argomento sono intervenuti anche i consiglieri Bellettieri e Trerotola.
Il piano riguarda il finanziamento di alcune azioni relative al trasporto scolastico, alla mensa, ai centri rurali di raccolta, ai collegi scuola, ai convitti e a situazioni eccezionali delle amministrazioni comunali o situazioni straordinarie degli istituti, per le quali si devono candidare i Comuni per un totale di un milione e 786.000 euro.
“In osservanza ai dettato dell’articolo 34 della Costituzione (l’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi) – si legge nella relazione – la legge regionale n. 21/1979 promuove interventi finalizzati a rendere effettivo il diritto allo studio, rimuovendo gli ostacoli di ordine economico e socio-culturale che limitano la frequenza e l’assolvimento dell’obbligo scolastico e concorrendo all’elevamento dei livelli di scolarità nella prospettiva dell’educazione permanente e continua. Il dlgs. 112/1998, relativo al conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, attribuisce alle Regioni ed agli Enti locali funzioni relative all’istruzione. Sono a carico dei Comuni gli interventi di assistenza scolastica ed in particolare: servizi di mensa, servizi di trasporto, servizi per la convittualità degli studenti, Centri rurali di raccolta. La Regione contribuisce al cofinanziamento delle spese sostenute dai comuni, nell’esercizio delle loro funzioni, con l’obiettivo di garantire a tutti i destinatari pari opportunità nell’accesso ai servizi per il diritto allo studio. I contributi regionali sono riservati al finanziamento degli oneri relativi alle funzioni richiamate dal dlgs 112/1998 con esclusione degli altri interventi comunali diretti al sostegno del reddito delle famiglie in difficoltà economiche. Il Piano del diritto allo studio fissa i criteri per l’assegnazione di tali contributi.
Per quanto riguarda il servizio di mensa e trasporto scolastico ai Comuni sedi di scuole paritarie dell’infanzia, viene assegnato un contributo di euro 0,80 ad allievo per 140 giorni di servizio.
Il fondo al netto del contributo per le paritarie, sarà ripartito nel modo seguente:
Il 30 per cento in proporzione diretta rispetto alla popolazione scolastica (3/19 anni) residente nel
Comune; il 15 per cento del fondo per i Comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti; 30 per cento del fondo assegnato ai Comuni che hanno attivato le fasce di reddito in proporzione diretta alle spese sostenute al netto della contribuzione delle famiglie per la gestione della mensa per l’anno scolastico 2019/2020; 25 per cento del fondo assegnato ai Comuni in proporzione diretta alle spese di trasporto per l’anno scolastico 2019/2020”.
Ai lavori della Commissione hanno partecipato, oltre al presidente Zullino, i consiglieri Bellettieri (Fi), Aliandro (Lega), Perrino (M5s), Trerotola (Prospettive lucane), Quarto (Basilicata positiva), Polese (Italia viva), Vizziello (FdI) e Baldassarre (Idea).