“È in atto un grave tentativo di utilizzare la disciplina militare e le denunce penali per limitare la libertà sindacale e mettere il bavaglio a chi ha il coraggio di segnalare inefficienze e problemi all’interno dell’Arma dei Carabinieri”. Lo denuncia il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, in merito alla vicenda che ha visto protagonista l’ex segretario della sigla sindacale Unarma Basilicata, Antonio Pagano. “A nome della Cisl voglio esprimere la ferma condanna di questo attacco che ha come obiettivo dichiarato quello di smontare la sentenza della Corte costituzionale n. 120/2018 rendendo sempre più tortuoso il cammino verso la sua piena attuazione. La Cisl, da sindacato libero e democratico, è dalla parte dei Carabinieri che hanno il coraggio di denunciare, rischiando anche gravi sanzioni disciplinari, le carenti condizioni di lavoro di una categoria di lavoratori che in questi mesi è stata e continua ad essere particolarmente esposta al rischio di contagio, come Vigili del fuoco, Polizia di Stato, Guardia di finanza e Polizia penitenziaria. Quella dei lavoratori della sicurezza dovrebbe essere la prima categoria ad essere sottoposta a screening collettivi e continuativi, come molti lungimiranti Comuni stanno facendo per le proprie polizie municipali. Parliamo non di servi ma di servitori dello Stato che con il loro infaticabile impegno hanno assicurato e assicurano quotidianamente il rispetto delle disposizioni e la tutela della sicurezza dei cittadini in un momento drammatico per l’intero paese”.
Nov 26