Nino Sangerardi: “La spesa per il personale in capo alla Regione Puglia”. Di seguito la nota integrale.
Sfogliando le pagine del giudizio parificazione sul rendiconto generale della Regione Puglia,anno 2019,elaborato dalla Corte dei Conti(Sezione controllo per la Puglia) si apprende che la consistenza del personale,al 31.12.2019, in forza all’Ente è pari a 3021 unità : meno 86 rispetto al 2018.
Trattasi di 13 dirigenti generali di cui 6 direttori di Dipartimento,un capo gabinetto,3 segretari generali,un “responsabile coordinamento health marketplace”,un responsabile comunicazione istituzionale e un avvocato coordinatore, 100 dirigenti a tempo indeterminato, 3 dirigenti a tempo determinato,2943 dipendenti a tempo indeterminato categoria A-B-C-D,dieci con contratto giornalistico a tempo indeterminato,un collaboratore a tempo determinato.
La spesa impegnata nel 2019 raggiunge la cifra di 159.226798,07 euro,in aumento a fronte dell’anno precedente : 143.666.757,65 anche se la somma di 14.681.499,08 euro si riferisce al personale proveniente dai Centri per l’impiego coperta da finanziamento del Ministero del Lavoro.
“In materia di spesa per il personale inoltre—scrivono i Giudici contabili—a decorrere dal 2014 gli Enti territoriali sono tenuti ad assicurare,nell’ambito del programma dei fabbisogni del personale, il contenimento delle relative spese con riferimento al valore medio del triennio passato alla data di entrata in vigore della Legge n.296/2006”.
La Regione sulla scorta di quanto dichiarato nella relazione di Bilancio ha osservato la disciplina di Legge poiché la spesa per il personale riservata nel 2019, pari a 144.545.298,99 euro, è inferiore al valore medio registrato nel triennio 2011/2013 : 153.533.181,00 euro.
Considerazioni specifiche,rileva la Corte, merita la questione dei giornalisti professionisti assunti a tempo indeterminato ai quali viene applicato,sia dal punto di vista giuridico sia economico,il contratto giornalistico di categoria.
Sul punto nel corso del contraddittorio i vertici politici regionali hanno affermato che “ sono in corso approfondimenti in sede di Conferenza delle Regioni,anche ai fini di una comune applicazione del principio sostenuto dalla Corte da parte di tutte le Regioni”.
“Tuttavia—spiegano i magistrati della Corte—il Collegio non può non rilevare come l’applicazione del contratto giornalistico nazionale di categoria in luogo di quello del comparto Regioni possa determinare un incremento della spesa per il personale giornalistico idoneo a alterare gli equilibri economico-finanziari dell’Ente. Il Collegio richiede la necessaria predisposizione di tutte le iniziative utili a superare le dette criticità e si riserva di verificarne l’adempimento nell’istruttoria relativa al giudizio di parificazione per l’anno 2020”.
La dotazione di personale in capo alle Agenzie regionali,al 31 dicembre 2019, è la seguente :
Arif(agenzia regionale per le attività irrigue e forestali) 915
Arpa(agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambiente) 394
Arti(agenzia regionale per la tecnologia e innovazione) 11
Asset(agenzia regionale strategica per lo sviluppo ecosostenibile e del territorio) 12
Adisu(agenzia regionale per il diritto allo studio) 68
Pugliapromozione(agenzia regionale del turismo) 78
Aress(agenzia regionale strategica per la salute e il sociale) 35.
A fine anno 2019 il fondo risorse per il sovvenzionamento della retribuzione di posizione e di risultato delle maestranze dirigenziali è stato utilizzato per il pagamento della retribuzione per euro 4.163.547,82.
In merito alla compatibilità dei costi della contrattazione collettiva con i vincoli di Bilancio e il rispetto del Patto di stabilità,la Regione ha comunicato di aver ottenuto l’attestazione della positiva verifica effettuata dal Collegio dei revisori.
Per quanto attiene alle economie da valere sul Fondo per il salario accessorio del personale di comparto,il Dipartimento regionale risorse finanziarie con nota del 30 settembre 2020 mette in luce che “i risparmi complessivi certificati a tutto l’anno 2019 ammontano a 4.182.430,87 euro”.
La Corte dei Conti “non può che prendere atto di quanto annunciato, richiamando tuttavia la Regione al compimento delle iniziative volte al concreto conseguimento degli obiettivi del Piano di rientro de quo”.