Il concorso straordinario della secondaria è nato male e finito peggio; il problema dei posti vacanti si supera con gli organici triennali; il contratto va rinnovato con fondi importanti; l’emergenza Covid va affrontata meglio. Sono le indicazioni della Uil Scuola.
Sul concorso riservato, che porterà all’individuazione di 32 mila docenti precari storici, la Uil di categoria attraverso il segretario generale Pino Turi evidenzia che siamo quasi a dicembre e la procedura è bloccata, con quasi il 30% di prove ancora da svolgere.
Secondo la Uil “è il sistema dei concorsi che è fallito. Siamo ancora in tempo a trovare comunque una soluzione alternativa, anche se settembre 2021 è dietro l’angolo”. Questo significa che oltre all’anno passato e a quello presente, compromessi dal Covid, ora c’è il rischio di compromettere anche il prossimo. A meno che non si intervenga sul personale da mettere in servizio il prossimo mese di settembre. “Abbiamo delle proposte nelle Finanziaria, ma – continua Turi – non c’è una visione: ecco perché bisogna mettersi attorno ad un tavolo e trovare le soluzioni”.
Gli stessi concorsi ordinari, con oltre mezzo milione di domande presentate, “non si possono esaurire in poco tempo, servono strumenti straordinari”. Il rischio concreto, quindi, è che i concorsi a cattedra possano produrre i vincitori ben oltre l’agosto 2021, data ultima per le immissioni in ruolo in corrispondenza del nuovo anno.
Cosa propone la Uil Scuola? “Confermare l’organico su base biennale o meglio ancora triennale. È inutile farlo ogni anno. E una volta stabilizzato l’organico, si può assumere il personale. Anche quello non di ruolo, per il quale non si faranno più contratti annuali ma triennali. In tal modo – continua il segretario nazionale – si garantisce la continuità didattica e si possono immettere in ruolo anche i precari su quegli stessi posti. In questo arco di tempo si possono scegliere, infine, i docenti che hanno una vocazione all’insegnamento”. Gli step per valutare i docenti sono: screening iniziale, verifiche in itinere, riconoscimento o meno della professionalità, con stabilizzazione finale per chi merita.
Quanto alla didattica a distanza la Uil – ricorda il segretario regionale di categoria Luigi Veltri – ha sottoscritto un protocollo ad agosto per tenere le scuole in presenza e in sicurezza. Purtroppo, però, non si è fatto tutto quello che si doveva fare. Avevamo chiesto i presidi sanitari ed è proprio quello che sta mancando. Lo stesso vale per i trasporti. Tutto quello che non si è fatto in otto mesi non si può certo fare in dieci giorni. Noi comunque – conclude la nota – siamo per la didattica in presenza, perché la DaD è un surrogato pallido della scuola.