Sorpreso e ammaliato dai Sassi di Matera e poi pronto a far sognare nella Cava del Sole. La giornata materana di Burt Bacharach, anni 81 ma che continua a girare il mondo con la sua inconfondibile produzione musicale, cominciata nel lontano 1965 e che si è chiusa dopo quarantanni esatti nel 2005 con At this time. Una serata magica, di quelle che fanno sognare. I successi di Burth Bacharach sono così popolari che anche chi ignorava l’autore di questi brani ha canticchiato almeno una volta le sue canzoni evergreen. Prima del concerto alla Cava del Sole, Burt Bacharach è stato ospite assieme alla sua band e ai coristi a Palazzo Gattini, luxury hotel recentemente riconosciuto come uno dei migliori alberghi del mondo. Bacharach ha potuto osservare dalla terrazza il panorama mozzafiato dei Sassi e poi a pranzo si è fidato dello chef scegliendo naturalmente la cucina italiana ed in particolare i freschi sapori dei prodotti lucani di stagione. Bacharach ha bevuto Brunello e gradito in particolar modo l’abbinamento del purè di fave con i crostacei.
Tutti i menù scelti dal musicista sono stati orientati a conoscere il gusto le peculiarità della cucina lucana. Anche per le colazioni ha preferito il gusto italiano. Ha cenato con la sua famiglia nel roof garden a lume di candela per non oscurare la visione privilegiata dello scenario dei Sassi.
E dopo un pranzo particolarmente gradito, Bacharach ha trascorso il pomeriggio nella SPA concedendosi un percorso di benessere purificante e rigenerante: sauna, doccia emozionale e vasca dromassaggio.
Quindi il trasferimento alla Cava del Sole per la grande esibizione dal vivo al pianoforte. Un concerto anticipato dall’esibizione della cantante Karima Ammar, giunta seconda a Sanremo nella sezione Giovani con il brano “Come in ogni ora”, prodotto proprio da Burt Bacharach, special guest sul palco dell’Ariston anche nella serata dei duetti. Per circa trenta minuti Karima ha dato prova delle sue qualità canora rispolverando grandi successi e tra questi non poteva mancare l’omaggio a Michael Jackson con “You are not alone”. Alle 22 la Cava del Sole ha accolto il pianista e compositore statunitense, che ha sempre utilizzato la sua lingua madre per presentare i suoi grandi successi al pubblico materano. “Grazie mille” sono state le uniche parole in italiano pronunciate da Bacharach. Il maestro ha scelto naturalmente il pianoforte per accompagnare le sue memorabili composizioni che hanno fatto la storia della musica internazionale.
Burt Bucharach sceglie “My sweet love” come pezzo d’apertura, poi dopo un breve saluto al pubblico per circa due ore nella Cava del Sole vibrano nell’aria le sue dolci note e la sua musica senza tempo come questi grandi successi: I say a little prayer for you, Close to you, What the world needs now is love, I’ll never fall in love again, This guy’s in love with you, Bond street e Magic moments, che a distanza di 41 anni non smette mai di emozionare. Burt Bacharach è famoso anche per le sue composizioni realizzate per il cinema e sono diverse le colonne sonore amate ancora oggi dai suoi fans: ricordiamo su tutte Arthur’s theme, What’s New Pussyca, Casino royal e la più recente prodotta per Elvis Costello. A metà spettacolo torna sul palco Karima per cantare il suo successo sanremese, poi spazio nuovamente al maestro e al suo strepitoso gruppo di musicisti che lo accompagna in tour.
Con Burt Bacharach al piano nella Cava del Sole ci sono anche David Coy al basso elettrico, David Crigger alla batteria e percussioni, Tom Ehlen ai fiati, David Joyce e Rob Shrock alle tastiere, Dennis Wilson ai “woodwinds” e tre coristi: Josie James, John Pagano e Donna Taylor citati nell’ordine in cui si presentano sul palco. Per oltre un’ora al piano, Bacharach decide di regalare al pubblico anche la sua inconfondibile voce in tre canzoni.
Bacharach è felice e anche se non tutti possono comprendere quello che racconta in inglese, non sfugge la dedica di una canzone ad Antonio D’Ettore, direttore commerciale di Palazzo Gattini, per ringraziarlo dell’impeccabile e calorosa accoglienza. Matera è già nel cuore del maestro americano.
Un bis lungo venti minuti e l’inevitabile standing ovation quando sta per scoccare la mezzanotte chiudono l’evento Burth Bacharach inserito nel festival Duni estate 2009.
Michele Capolupo
Grande consenso del pubblico per i concerti del “Festival Duni” ambientati nel sito settecentesco.
I tagli orizzontali nel tufo si confondono tra le rughe del duro lavoro e le righe di straordinari spartiti musicali.
Vizziello: “Il segreto sta nell’insieme dei luoghi, delle idee e delle persone”
Lunedì scorso, 20 luglio, la Cava del Sole di Matera ha ospitato – nell’ambito del Festival Duni 2009 – lo strepitoso concerto musicale di Burt Bacharach, celeberrimo autore di tanti successi internazionali degli ultimi cinquant’anni. L’esibizione seguiva quella di Claudio Baglioni di martedì 7 luglio; entrambi gli eventi hanno registrato il grande consenso del pubblico, accorso numeroso anche dalle altre regioni del Sud d’Italia.
La Cava del Sole è uno straordinario sito settecentesco, che a lungo ha alimentato le costruzioni della città dei Sassi, ed il desiderio dei suoi cittadini di migrare dall’abitazione scavata nella roccia ad una più dignitosa dimora costruita; l’estrazione di calcarenite dalla Cava ha contribuito altresì alla nascita delle sublimi chiese del piano, dei numerosi palazzi gentilizi, dei maestosi conventi; in definitiva, del senso di civiltà così caro ai materani. Ancora oggi i vistosi tagli prevalentemente orizzontali che segnano le pareti della Cava, sembrano testimoniare la fatica di una popolazione, le rughe di quegli operai che combattevano le asperità di un territorio ruvido ed irregolare attraverso la nascita di strutture architettoniche di grande pregio, alla stessa stregua dei bastaixos di Barcellona celebrati da Ildefonso Falcones, che edificarono la chiesa di Santa Maria del Mar trasportando mastodontici macigni proprio da una cava fuori città.
Le stesse linee della Cava, durante i concerti, sono diventate un lungo pentagramma, capace di accogliere con amore le note rinomate di artisti così illustri: la cava ha assorbito naturalmente le armonie delle indimenticabili serate estive, facendole risplendere nel cielo stellato, e custodendole in uno scrigno senza tempo, con un delicatissimo equilibrio acustico e visuale di difficile riproduzione, ovunque altrove. Burt Bacharach, prima di iniziare il concerto, ha affermato: “Non avevo mai visto nulla del genere, prima; è un’esperienza che non dimenticherò mai”, ed è difficile non dargli ragione.
Ma qual è il segreto di un momento così magico ed affascinante?
“Il segreto sta nell’insieme dei luoghi, delle idee e delle persone” – suggerisce Saverio Vizziello, direttore artistico dell’Associazione Musicale Ensemble Gabrieli, organizzatrice del Festival Duni. “Una location di grande pregio non basta, se non viene associato il lavoro di tutti gli uomini che partecipano all’evento. In questi giorni abbiamo assistito ad una grande condivisione del progetto: da parte delle Amministrazioni Comunale, Provinciale e Regionale, della Camera di Commercio di Matera, che lo hanno fortemente voluto; da parte della Casam, che ha organizzato un servizio navetta, dal centro e dai parcheggi alla Cava, davvero efficiente, riducendo al minimo i tempi di attesa; da parte delle maestranze impegnate, che hanno sentito il forte senso di ospitalità e la necessità di erogare un servizio di grande qualità.”
“L’incoming musicale e culturale rappresenta oggi una sorprendente opportunità” – aggiunge Francesca Lisbona di Incongress, che ha coadiuvato l’Ensemble Gabrieli nell’organizzazione della rassegna musicale. “Per i due principali concerti, i dati di vendita parlano del 70 per cento di pubblico non residente; è facile pensare che tutte queste persone, provenienti dalla Puglia e dalla Campania, dalla Calabria e dal Lazio, abbiano rilevato – con lo stesso stupore riconosciuto da Bacharach – la grande unicità del nostro territorio, diventandone consapevoli promotori.”
“Siamo grati a tutti per la collaborazione ricevuta.” – conclude Vizziello – “Oggi Matera sa di poter contare su un grande giacimento intellettuale, basato sulla capacità di organizzazione e di ospitalità, a cui potranno associarsi in futuro nuovi eventi, sempre più interessanti ed alimentati dalle molteplici associazioni che valorizzano il prezioso reticolo relazionale e culturale così caro alla nostra comunità”.
Saverio Vizziello, direttore artistico Festival Duni
Per fortuna si riparte a Matera con queste iniziative però un consiglio:
Abbassiamo il prezzo del biglietto, 50 euro per Baglioni, 45 ( mi sembra) per Bacharach mi sembrano un pò altini.