Pietro Simonetti (Tavolo di Contrasto al Caporalato del Ministero del Lavoro): “Conclusa la conferenza internazionale, 260 mila lavoratori in grave stato di sfruttamento”. Di seguito la nota integrale.
Si è svolta stamani nell’ ambito della misura UE4FairWork la Conferenza internazionale per la promozione del lavoro dignitoso in agricoltura con la partecipazione della Commissione Europea, del Ministero del lavoro, dell’OIL e delle Parti Sociali.
Nel corso della iniziativa sono state indicate le misure adottate e finanziate dalla UE, l’attuale quadro normativo e il prossimo Piano 2021/27 che risulta potenziato negli interventi per l’inclusione ed il lavoro buono.
Sono stati valutati gli avanzamenti relativi al Piano Nazionale contro il caporalato ed in particolare i progetti SU.PRI.ME che riguardano la Basilicata e le altre quattro Regioni del Sud.E’ emerso che in Italia oltre 260 mila lavoratori ,in maggioranza migranti, sono attualmente sfruttati anche dal caporalato mentre 180mila migranti, per effetto dei decreti Salvini, si trovano in gravi condizioni per l’esclusione dai centri di accoglienza e per la perdita dei permessi di soggiorno provvisori e quindi preda anche della criminalità organizzata.
L’Ispettorato Nazionale del lavoro ha riferito dei 682 interventi effettuati luglio-ottobre nei territori del Mezzogiorno, interessati dai progetti SU.PRI.ME e non solo, sono stati controllati 4018 posizioni lavorative ,di cui 2700 migranti , con tasso di irregolarità pari al 51,75. Trenta le aziende coinvolte, 41 persone denunciate e 398 lavoratori vittime di caporalato. In Basilicata sono stati effettuate tre importanti operazioni di contrasto ai caporali e alla criminalità organizzata.
Dal 1 gennaio a novembre 2020, nonostante il Covid, sono stati assunti in Basilicata 22.072 lavoratori braccianti, il 60% migranti dei quali 8000 nel Metapontino e 2000 nell’area Melfese-Bradano.
Nel corso della conferenza la Commissione UE ha raccomandato la piena applicazione delle norme e degli interventi emergenziali finanziati anche con il Pon Legalità che in Basilicata riguardano anche Scanzano, Venosa, Lavello e Palazzo San Gervasio”.