L’assessore regionale alle Infrastrutture ha partecipato oggi in videoconferenza ad un tavolo sul grande invaso dell’area Nord lucana, per sollecitare ancora una volta la progettazione di interventi strutturali per la rimessa in funzione dopo la fase degli studi geotecnici concordati con l’Assessorato. “Il tempo degli annunci è finito”.
“La consapevolezza di aver mosso gli animi e le coscienze a tutti i livelli delle istituzioni rappresenta l’orgoglio più grande di una classe dirigente”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Donatella Merra, a margine di una videoconferenza sulla situazione della diga del Rendina, alla quale sono intervenuti rappresentanti del governo, del Consorzio di Bonifica della Basilicata, dell’Ufficio Dighe, oltre a consulenti ed esponenti del mondo universitario. Ripercorrendo le ultime fasi della vicenda l’assessore ha ricordato che “nel 2018, nell’ambito di una riunione tecnica in Ministero, da cui è ripartita la volontà di intervenire sull’invaso in maniera concreta e decisa, si chiese e si ottenne di stralciare 1 milione di euro da un fondo di oltre 12 milioni nella disponibilità del Consorzio di bonifica di Basilicata, per effettuare gli studi geotecnici propedeutici alla rimessa in funzione. La convenzione per gli studi, di concerto con il Dipartimento Infrastrutture della Regione è partita a maggio del 2019, mentre il 26 ottobre dello stesso anno – ha spiegato l’assessore – sono arrivati i risultati dell’indagine. Cosa è emerso? La dismissione dell’invaso è esclusa, ma solo previa progettazione di interventi strutturali importanti. Al Consorzio di bonifica, quindi, la Regione ha chiesto interventi certi con risorse certe. L’esperienza che il territorio ha subito a partire dal 2003, anno dell’ultimo invaso, non si può cancellare. Ma allo stesso tempo non possiamo permettere che gli sforzi degli ultimi mesi siano resi vani. Ecco perché – ha proseguito Merra – chiediamo con forza l’immediato affidamento della progettazione esecutiva con risorse ancora nella disponibilità del Consorzio. L’ufficio Dighe del Ministero dei Trasporti e l’università di Perugia hanno fornito il loro importante contributo in sede tecnica: ora occorrono la fermezza, la lungimiranza e il coraggio di un indirizzo politico che sulla vicenda continueremo a non far mancare, anche perché il Ministero – ha concluso – ha finalmente palesato una vera sensibilità verso un tema delicato e ancora troppo sottovalutato nella nostra terra di Basilicata, che è quello dell’emergenza idrica”.