Uil e Centro studi sociali e del lavoro: le indicazioni per la Basilicata dal 54° rapporto Censis
C’è tanta Basilicata nel nuovo Rapporto Censis a cui la Uil lucana e il Centro Studi Sociali e del Lavoro sono legati da un’intesa e proficua collaborazione. A Giuseppe De Rita, fondatore del Censis, il merito di essere riuscito, anche questa volta, a fotografare la reale situazione sociale italiana. Nell’anno del Covid, aparte l’analisi sociologica, con l’impronta del direttore generale Giorgio De Rita, cogliamo due slogan particolarmente riconducibili all’emergenza che vivono le popolazioni della nostra regione: “Destini personali deviati: i garantiti e i non garantiti” –“Ricchi e poveri: l’impatto divaricante del virus”.
Il Censisdunque- afferma Giancarlo Vainieri, presidente Centro Studi Uil -rappresenta bene lo stato di sospensione del sistema-Italia, con la metafora di una “ruota quadrata che non gira: avanza a fatica, suddividendo ogni rotazione in quattro unità, con un disumano sforzo ogni quarto di giro compiuto, tra pesanti tonfi e tentennamenti”. Un problema che, certo, non nasce ora ma che “mai lo si era visto così bene come durante quest’anno eccezionale”.
A comporsi è il ritratto di un’Italia in difficoltà e spaventata, ma anche più rancorosa. “Il nostro modello individualista è stato il migliore alleato del virus, unitamente ai problemi sociali di antica data, alla rissosità della politica e ai conflitti interistituzionali”.
L’Italia si è riscoperta “spaventata, dolente, indecisa tra risentimento e speranza”. Così, se il 2019 era l’anno di un’Italia incerta, vittima della sfiducia, per il CENSIS il 2020 è l’ “anno della Paura nera”. Il 73,4% degli italiani indica “nella paura dell’ignoto e nell’ansia conseguente il sentimento prevalente”. A fronte di questo lo Stato diventa “il salvagente a cui aggrapparsi nel momento del massimo pericolo”. Una paura che ha convinto il 57,8% degli italiani a ritenere che sia meglio essere sudditi che morti. E non è detto che – continua Vainieri – questa paura non muti in rabbia, incontrollabile: ancora di più sono coloro che chiedono pene severe per chi non rispetta le regole anti-contagi; nel crollo verticale del “Pil della socialità”, un giovane su due (49,3%) ritiene giusto che i suoi coetanei siano curati prima degli anziani.
Quello del CENSIS -– dice Vincenzo Tortorelli, segretario regionale Uil Basilicata-è un messaggio di grande ispirazionecome nella consolidata chiave di lettura del Censis che abbiamo appreso ad apprezzare insieme al nostro centro studi, che rilancia come essenziale il modello di sviluppo sociale comunitario come via maestra per uscire dalla bolla pandemica con la energia dei territori e con una nuova visione di Paese legato alle speranze della gente ed ai diritti del nuovo lavoro.
E da questo messaggio prende ispirazione la nostra idea di “Regione Laboratorio” nella quale la tutela dei lavoratori che hanno perso il lavoro e delle famiglie che vivono sulla soglia di povertà è parte centrale.
Lo abbiamo detto in tutti questi mesi e lo ripetiamo: la pretesa di fare tutto da soli è pericolosa in un momento nel quale occorre grande responsabilità e il contributo di tutti per svoltare una congiuntura così drammatica. La Regione prenda in mano con più determinazione questa situazione ed ascolti di più le forze della rappresentanza sociale ed economica che dimostrano ogni giorno senso di responsabilità e cura dell’interesse generale e che però chiedono anche un cambio di passo nella gestione dell’emergenza.
Partita per noi fondamentale – aggiunge Tortorelli – è il Piano Strategico Regionale da cui dipenderanno le scelte di programmazione dei prossimi anni. L’Anci e i sindaci in proposito hanno già lamentato che il confronto è stato sinora rituale per l’assenza almeno di una bozza preliminare. Per il sindacato è fondamentale entrare nel merito delle opzioni che la Regione intende perseguire e per farlo è necessario conoscerle. Dalla Giunta Regionale ci aspettiamo dunque uno scatto di progettualità e una diversa qualità di concertazione sociale.
A costo di diventare ossessivi insistiamo: la Giunta – conclude il segretario Uil – si lasci aiutare perché se dovesse ancora prevalere l’autosufficienza e quindi l’atteggiamento di fare da soli si produrrebbe solo del male alle nostre comunità. Si raccolga l’invito delCensis a costruire adesso il dopo Covid.