Su proposta dell’assessore alle Attività produttive, Francesco Cupparo, la giunta regionale ha approvato l’avviso pubblico “Fuoriuscita Volontaria” finalizzato allo svuotamento del bacino dei Lavoratori socialmente utili appartenenti alla platea Lsu della Regione, con una spesa di 625 mila euro.
La legge regionale. n. 2/2005 disciplina le procedure per l’applicazione delle disposizioni regionali in materia di prosecuzione, stabilizzazione e fuoriuscita volontaria dei lavoratori Lsu con l’obiettivo della semplificazione delle procedure stesse e dell’adeguamento dei termini e delle modalità di applicazione della legge regionale. n. 33/2010, autorizzando la giunta a determinare le misure per la stabilizzazione e la fuoriuscita volontaria dei lavoratori socialmente utili.
Il provvedimento – spiega l’assessore Cupparo – per l’anno 2020 individua le misure che possano favorire la fuoriuscita volontaria e la ricerca attiva del lavoro dei lavoratori Lsu della nostra regione che è un obiettivo fondamentale che intendiamo perseguire.
In particolare, ai lavoratori, che volontariamente dichiarano di fuoriuscire dalla platea regionale degli Lsu entro il 31 dicembre 2020 per la ricerca attiva di lavoro, è previsto un contributo erogato una tantum, nella misura massima di 37 mila euro al lordo della ritenuta d’acconto per i lavoratori di età inferiore a 50 anni alla data di presentazione della domanda e di 27 mila euro al lordo della ritenuta d’acconto per i lavoratori di età compresa tra i 50 anni e inferiore a 62 anni alla data di presentazione della domanda.
Mentre per i lavoratori, che hanno compiuto i 62 anni di età e non hanno raggiunto il requisito per la pensione e dichiarano di fuoriuscire volontariamente dalla platea regionale degli Lsu entro il 31 dicembre 2020 è previsto, per ogni mese che manca all’età pensionabile accertata, un contributo una tantum pari a 595 euro al netto della ritenuta d’acconto più la somma relativa ai contributi volontari pensionistici, forfettariamente calcolata in 200 euro.
Per questi lavoratori la somma complessivamente riconosciuta non può superare l’importo 20.310 euro al netto della ritenuta d’acconto.
“Con l’avviso pubblico. – sottolinea Cupparo – intendiamo superare una situazione di precarietà lavorativa che si trascina da troppi anni e riguarda una platea di circa 250 “precari storici”. Si tratta di persone che hanno messo a disposizione di Comuni ed Enti Locali la propria professionalità per garantire servizi utili alle nostre comunità e ai quali in più occasioni era stata promessa la stabilizzazione”.