In questa fase di emergenza sanitaria, tenuto conto delle difficoltà oggettive che le strutture private accreditate stanno vivendo, bisogna sforzarsi di trovare soluzioni adeguate, in quanto la definizione dei tetti di spesa 2021 ha importanti ricadute economiche e sociali per l’intera collettività, oltre che per le stesse strutture, tra le quali il diritto alla salute e la continuità assistenziale , la libera scelta del cittadino, i livelli occupazionali.
E’ questa la posizione di ASPAT Basilicata sintetizzata in una nota a firma della presidente Antonia Losacco nella quale si dà notizia di aver presentato in data odierna al Presidente Bardi e all’ Assessore Leone diffida a “procedere alla previa determinazione dei fabbisogni”.
Nella diffida si sottolinea che la predeterminazione dei fabbisogni “funge da indefettibile condizione di legittimità dei provvedimenti di assegnazione dei tetti di spesa”; che la Regione con la DGR n. 644/2019 ha previsto l’approvazione della Mappa di compatibilità; – che, tuttavia, le ultime delibere di giunta con cui la Regione ha assegnato i tetti di spesa relativi alle prestazioni di cui all’art. 25 della legge n. 833/1978 non sono state precedute da alcuna attività di (pre)determinazione dei fabbisogni”. Di qui la convinzione che ”anche in ragione dei plurimi contenziosi sorti negli ultimi anni in ordine alla legittimità dei criteri di assegnazione dei tetti di spesa relativi alle predette prestazioni, non si possa più prescindere dalla piena attuazione del disposto dell’art. 8-quater del d.lgs. n. 502/1992”.
Per ASPAT Basilicata l’assegnazione dei tetti di spesa delle strutture sanitarie private deve partire dal reale fabbisogno per non cristallizzare gli errori del passato e lo squilibrio di una programmazione ad impronta ragionieristica completamente avulsa da una valutazione del reale fabbisogno prestazionale.
Per impostare correttamente la contrattazione con le strutture private accreditate e definire i Tetti di spesa per l’anno 2021 nel rispetto dei LEA “art.8 quinquies, d.lgs n. 502/92”, l’Aspat Basilicata sostiene che bisogna prima di tutto partire dalla programmazione e dal calcolo del fabbisogno regionale, fattori imprescindibili, per poi passare alla pianificazione delle risorse e alla modalità di redistribuzione delle stesse.
Nella nota si sottolinea che l’approccio sin qui tenuto dalla Regione Basilicata in ordine alla determinazione dei tetti di spesa è risultato fallimentare, posto che tutti i criteri individuati dall’Amministrazione regionale si sono rivelati, una volta sottoposti al vaglio del G.A., illegittimi o, comunque, inadeguati, che i criteri di determinazione dei tetti per l’ultimo biennio 2019 e 2020 risultano fissati con una procedura di calcolo anomala e irragionevole, prestando il fianco a più di una critica, considerato che la logica distributiva deve essere necessariamente cambiata per non impaludarsi in una situazione iniqua e per alcuni versi scorretta, l’ASPAT Basilicata sollecita con una diffida, la Regione Basilicata ad adottare quale criterio principale o, comunque, prevalente, quello che valorizza gli effettivi fabbisogni di salute.
Soltanto così, infatti, potrà essere superato lo stallo creatosi negli ultimi anni e, nondimeno, potrà essere valorizzata la capacità imprenditoriale anche in punto di competitività delle singole Strutture.
Naturalmente, l’assegnazione delle risorse deve soddisfare due esigenze:
-eguaglianza, garantendo a tutti i cittadini gli stessi diritti e la stessa possibilità di accedere ai servizi di cura;
-efficienza, assegnando risorse necessarie a produrre servizi di buona qualità.
L’adozione di tale criterio impone, quale logico e consequenziale corollario, azioni collaterali che consentano al SSR di operare virtuosamente, ci si riferisce, in particolare alla emanazione di una normativa che disciplini correttamente l’istituto della appropriatezza, che è il vero fulcro intorno al quale ruota tutto il problema delle risorse, unica strada percorribile affinché si realizzino economie necessarie a riqualificare i Tetti di spesa e il monitoraggio accurato della domanda e dell’offerta delle prestazioni sanitarie sull’intero territorio regionale. “Ci si attende, quindi – evidenzia la presidente Losacco – l’istituzione di un Tavolo Tecnico per ciascuna Branca Specialistica, ai fini della programmazione della spesa e dell’assegnazione dei budget 2021, per porre fine all’elevato contenzioso di questi anni e dare forma e sostanza all’istituto della partecipazione, strumento formidabile di raccolta delle esperienze e competenze più qualificate del Settore”.