“Sono onorato della riconferma nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla”, insieme a padre Basilio Gavazzeni, con don Francesco Gallipoli e alle nuove consigliere Pasqua Monaco e Maria Gisella Marti. Ringrazio Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo di Matera-Irsina, per la fiducia che ha riposto in me. Come componente del Consiglio di Amministrazione continuerò ad apportare sempre con maggiore slancio ogni utile contributo a favore delle famiglie e delle piccole imprese sovraindebitate e a rischio di usura, mettendo a disposizione anche l’esperienza maturata in oltre 40 anni come dirigente dell’Adiconsum e della Cisl. Sodalizi, questi ultimi, che ispirano la loro azione sindacale nella Dottrina Sociale della Chiesa, ancoraggio di valori etici della giustizia, dell’uguaglianza, della solidarietà e della pace che sono alla base di una democrazia sostanziale per la centralità del bene comune e delle persone. Intendo proseguire in questo impegno, all’interno della Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla” consapevole che questo periodo impone di essere più presenti sul territorio poiché il Covid-19 ha fatto aumentare fino a 6 milioni le famiglie in difficoltà economica e non poche nella trappola dell’usura. Sarò al lavoro, insieme agli altri componenti del Consiglio di Amministrazione, per assistere, informare e aiutare quanti stanno in difficoltà economiche, per la perdita del posto di lavoro e per la riduzione delle entrate, sapendo che, se non si interviene la criminalità è pronta ad approfittare della debolezza.
Voglio ricordare che oltre al Fondo di Prevenzione antiusura gestito dalla Fondazione per garantire prestiti a persone escluse dal sistema bancario, è possibile intervenire anche con la Legge 3/2012 che pensata con le migliori intenzioni trova difficoltà di applicazione, considerato le poche pratiche omologate e monitorate dall’osservatorio dell’Associazione Antiracket e Antiusura “Famiglia e Sussidiarietà”. Ma sono difficoltà superabili perché la Legge è stata pensata per categorie di persone che erano già sovraindebitate a prescindere da eventi sopravvenuti, d’urto e imprevedibili. Tale Legge sul sovraindebitamento è inserita nella normativa riguardante l’usura e l’estorsione, è squisitamente antiusura. Chi la interpreta non ne dimentichi l’alta finalità, lo “spirito” che sottende la “lettera””.