Dopo i 16 arresti per immigrazione illecita nel Vulture-Melfese riportiamo di seguito l’intervento di Pietro Simonetti (Tavolo Anticaporalato del Ministero del Lavoro). Di seguito la nota integrale.
“Da otto anni, l’area di Boreano, Venosa, è stato il luogo preferito per istallare un ghetto, poi sgomberato non senza proteste di pseudo organizzazioni sindacali o di volontariato, per gestire permessi a pagamento da parte di scafisti senza barconi che hanno utilizzando i decreti flussi per nutrire, con tariffe da 5000 euro, la rete della illegalità e del caporalato.
E’del tutto evidente che l’operazione odierna, attuata con professionalità dalla Magistratura e dalla Polizia di Stato disvela il reticolo degli interessi di soggetti e gruppi che da tempo, frequentando il clima di sostegno e di impunità, hanno fatto di tutto nell’area del Bradano e non solo.
L’ennesima attività di repressione, che si aggiunge a quella della “casa gialla” e l’ultima delle case diroccata di Gaudiano, dimostra che la capacità criminale può essere combattuta ma deve essere accompagnata dalla attuazione del Piano nazionale anticaporalato nell’area e in tutto il Mezzogiorno ed il Paese tutto.
Sono ancora bloccati in Giunta Regionale gli atti amministrativi, proposti dal Presidente Bardi, conclusivi per la realizzazione dei Centri di accoglienza di Gaudiano/lavello e Scanzano che godono di un finanziamento di 4 milioni della UE.
Sbloccare i progetti anche per non aiutare gli scafisti in giacca e cravatta è un dovere e un diritto di Bardi”
Dic 09