Riportiamo di seguito la nota congiunta del Presidente dell’Ordine dei Farmacisti, Pasquale Imperatore e del Presidente dell’Ordine dei Medici, Severino Montemurro sul problema della prescrizione medica che vede la Basilicata in ritardo rispetto alla definitiva “dematerializzazione” delle ricette.
La Basilicata rimane in rosso, almeno per le ricette mediche
I cittadini lucani hanno imparato a fare la coda fuori delle farmacie ed anche fuori degli studi medici dove ora si accede solo su appuntamento, con ingressi tracciati e con adeguato distanziamento temporale.
Grazie ad un provvedimento della Protezione Civile, da alcuni mesi non è più necessario recarsi dal medico curante per ritirare le ricette dei farmaci perché per la spedizione in farmacia è sufficiente presentare il proprio codice fiscale ed il numero di ricetta elettronica (NRE) generato dal sistema Tessera Sanitaria.
Questo numero, presente nella parte in alto a destra di ciascuna ricetta, può essere trasmesso dal medico curante al paziente via mail o più semplicemente dettato per telefono.
La ricetta elettronica si è così del tutto “dematerializzata” perché finalmente non viaggia più su carta.
In Basilicata questo è vero solo in parte: per alcune prescrizioni vige ancora l’obbligo del ricettario rosso con tanto di firma del medico e la necessità di recarsi di persona a ritirarla nello studio del proprio curante.
La ricetta rossa è ancora indispensabile per la dispensazione delle bombole di ossigeno, del materiale di medicazione e delle strisce reattive per diabetici.
La richiesta di una semplificazione prescrittiva, vista con favore da medici, farmacisti e cittadini per evidenti ragioni, è stata fin qui ignorata dalla nostra Regione.
Nella semplificazione del processo prescrittivo un ruolo fondamentale potrebbe essere svolto dalFascicolo Sanitario Elettronico,uno strumento utile a creare un collegamento virtuale tra medici di famiglia e farmacie che potrebbe poi estendersi anche alle strutture sanitarie e agli specialisti del Servizio Sanitario Regionale.
Auspichiamo che la Basilicata, tra le prime regioni in Italia ad avviarne la sperimentazione, possa rilanciare il FSE con una campagna informativa finalizzata ad estenderne l’uso: secondo i dati dell’ Agenzia per l’Italia Digitale relativi al terzo trimestre 2020 la percentuale di utilizzo tra i medici della regione si attesta al 10% con poco meno di 5000 fascicoli sanitari attivati, pari all’1% della popolazione.