I sindacati Fim e Uilm annunciano in una nota il presidio permanente dei lavoratori della Giuzio srl davanti alla Regione Basilicata. Di seguito la nota integrale e l’appello ad aderire all’iniziativa inviata ai consiglieri regionali della Basilicata.
CON I SE E CON I MA… IL BUON NATALE DELL’ASI
Purtroppo oggi non avremmo voluto continuare a scrivere della ventennale vertenza dei lavoratori della Giuzio, soprattutto dopo gli impegni assunti nell’ultimo tavolo sindacale presieduto dall’Assessore Cupparo e dal Commissario Asi dott. Pagano Francesco, ma purtroppo constatiamo, con amarezza, l’inadempienza agli stessi, e con “i se e con i ma” i lavoratori, nessun lavoratore nel mondo, né vivono né danno da mangiare alle proprie famiglie.
Avevamo sperato ed auspicato che si potesse voltare pagina, ci avevamo creduto e soprattutto sperato ma ad oggi purtroppo con grandissima umiliazione dobbiamo guardare in faccia la realtà, la solita triste, nuda, crudele ma vera realtà, quella che i lavoratori della Giuzio vivono a seguito del consolidato malcostume, delle mancate scelte o peggio delle scelte inopportune di una classe politica regionale e di chi ha gestito e gestisce l’Asi.
Elemosinare è una delle cose più spiacevoli nel mondo, perché è sinonimo di povertà, ma noi nutriamo un grandissimo rispetto per chi, purtroppo, non avendo un lavoro è costretto addirittura ad elemosinare; oggi i lavoratori della Giuzio sono i nuovi poveri, ovvero coloro ai quali nonostante lavorino tutti i giorni e garantiscano i servizi essenziali nella Provincia di Potenza, da vent’anni non viene riconosciuto un diritto sacrosanto, quello di avere uno stipendio senza elemosinare.
Migliaia di telefonate formali, informali, videoconferenze, tavoli in presenza ma nulla c’è sempre un qualcosa che emerge dalle profondità, che diventa semaforo rosso per questi soliti e disperati lavoratori.
Vorremmo aggiungere tante altre cose ma avendo, malgrado tutto, ancora rispetto delle istituzioni, ci limitiamo a ricordare alla classe politica regionale ed al commissario Asi che gli impegni si mantengono e non si possono liquidare i lavoratori ipotizzando che forse entro fine anno pagheremo gli stipendi o acconticini rivendicando per l’impresa appaltante il cosiddetto rischio di impresa.
Caro Commissario Straordinario Asi Francesco Pagano, nella missiva di oggi pomeriggio allegata alla presente lei riferisce “il senso di responsabilità e lo spirito di servizio che contraddistingue l’agire dello scrivente (…) e l’augurio per tutti i lavoratori di Giuzio SRL è di trascorrere un sereno Natale con le proprie famiglie”, noi riteniamo invece che alle volte sarebbe opportuno, soprattutto per chi ricopre ruoli istituzionali, ben pagati dai cittadini, fare un po’ di silenzio, cospargersi il capo di cenere e soprattutto dimettersi se necessario, perché non è plausibile prendere in giro le persone, i lavoratori perché gli impegni erano ben altri anche alla luce del ritiro dello sciopero del 4 dicembre dove era stato garantito il saldo delle due mensilità arretrate una entro l’11 dicembre e l’altra entro fine anno. Si vergogni! In una situazione del genere come può pensare che delle famiglie lucane la cui retribuzione è ferma alla prima quindicina di ottobre possano passare un buon Natale. E si vergognino tutti coloro che nulla hanno fatto anche questa mattina a partire dalla Regione Basilicata, che invece di trovare una soluzione si è tirata letteralmente fuori, lavandosene le mani, affermando che “la vertenza Giuzio non è un problema della Regione Basilicata”.
E intanto, per alcuni, per i soliti, il giocattolo non si rompe mai … gli stipendi escono sempre, le tredicesime escono sempre, cosi va in scena il teatrino, mentre si consuma la guerra tra poveri e dei poveri, senza che coloro che sono chiamati a dirigere le istituzioni si mettano in discussione, perché, lo ripetiamo, certi che lo stipendio e le tredicesime del famoso 27 arriveranno e continueranno ad arrivare, li il flusso di cassa non si arena, come è giusto che sia.
Lunedì 14 dicembre si terrà un presidio con assemblea permanente, a partire dalle ore 9:00, di tutti i lavoratori della Giuzio sotto la regione Basilicata, nonostante il freddo e la pioggia, e soprattutto ancora una volta i lavoratori dovranno manifestare per difendere e rivendicare questo “maledetto” salario, un salario minimo, 1200 euro circa al mese; lo avremmo voluto evitare, ma purtroppo essere invisibili o sentirsi invisibili sarebbe la cosa peggiore.
Manifesteremo secondo le regole e tenuto conto di tutti i protocolli normativi in essere, ma chiediamo al Presidente Bardi e a nessun altro di riceverci per avere notizie certe e soprattutto il saldo dei pagamenti delle due retribuzioni arretrate dei lavoratori e della tredicesima.
Ricordiamo a tutti infine, a partire da Eni, Ferrero ed FCA e a tutte le micro e medie aziende della Provincia di Potenza che verranno garantiti si i servizi essenziali, cosi come previsto dalla norma, ma che non verrà assolutamente consentito ciò che la norma non prevede, a partire dalla produzione e dallo smaltimento dei reflui.
Se lunedì non avremo notizie certe, da martedì verrà proclamato lo sciopero ad oltranza e non verrà garantito più nessun servizio, ne essenziale ne di altra natura. In questa Regione, rispettare le regole significa rimanere letteralmente col cerino in mano ed oggi caro Presidente Bardi quel cerino lo cediamo a lei, se è capace lo spenga!
In relazione alla vertenza ventennale dei lavoratori della Giuzio SRL e tenuto conto dell’ultima comunicazione del Commissario Asi Francesco Pagano e dell’assemblea permanente dei lavoratori proclamata da FIM e UILM unitamente alla RSU per lunedì 14 dicembre 2020, si chiede a ciascun consigliere regionale di mostrare, presidiando insieme a noi, la propria sensibilità e vicinanza nei confronti delle 60 famiglie lucane coinvolte in questa forse unica e paradossale vertenza.