Pietro Simonetti (Tavolo Anticaporalato Ministero del Lavoro): Il capo degli “scafisti di terra” di Boreano non vuole la realizzazione del nuovo Centro di accoglienza. Ricorso al Tar per bloccare il progetto finanziato dalla UE con 2,5 milioni di euro nel sito dell’ex ghetto”. Di seguito la nota integrale.
“Uno dei protagonisti della inchiesta Carp Diem, gli” scafisti di terra”di Boreano, che operava indisturbato nella area del Bradano con l’industria dei permessi falsi a pagamento, tariffa 5000 euro a testa, da almeno otto anni, ha fatto ricorso al Tar per bloccare la realizzazione del nuovo centro nel territorio dell’ex ghetto previsto dal Piano anticaporalato, finanziato dalla UE con 2,5 milioni e progettato dalla Regione Basilicata.
Nel ricorso il rappresentate dell’agri turismo” Carp diem”, che si trova non distante dai terreni e dagli immobili utilizzati da caporali e soggetti di Venosa e Palazzo come ghetto ha rivendicato una sua prelazione all’acquisto.
La gestione del ghetto ha prodotto a suo tempo un ricavo di oltre 1,6 milioni ogni anno fino allo sgombero del 2016 con l’indotto dei permessi falsi e tanto altro usufruito dagli indigeni fornitori e dai fruitori di servizi.
L’ultima inchiesta della Procura di Potenza, dopo quella della “Casa gialla, e dei ruderi di Montemilone-Gaudiano, ha certificato penalmente una situazione conosciuta da Tempo. Occore forse ricordare il contrasto di alcune Amministrazioni comunali ai progetti pubblici di accoglienza e regolamentazione, qualche volta anche con interessi particolari di amministratori, come nel caso di Palazzo S. Gervasio o di funzionari comunali come a Venosa?
A Palazzo si continua ad ostacolare la ristrutturazione completa dell’ex tabacchificio con apposita delibera che dice il no alla accoglienza degli stagionali che ogni anno viene assicurata da Regione e dalle parti sociali.
Credo che sia giunto il momento anche per la magistratura di verificare il comportamento di quanti si oppongono, non attuando atti amministrativi o ritardandoli alla piena attuazione del Piano Anticaporalato, al funzionamento dell’Osservatorio del lavoro e al rafforzamento dei Centri per L’impiego, con le relative assunzioni di 70 operatori.
Le disfunzioni segnalate dal Procuratore Russo vanno affrontare e risolte. Anche con gli interventi sostitutivi dei Prefetti di Potenza e Matera previsti nel Piano nazionale nei casi di evidenti “criticita’” nella gestione.
Aprire rapidamente il Centro provvisorio di Metaponto, gli atti amministrativi sono completi, completare il Centro di Scanzano con provvedimento di Giunta così anche Gaudiano risultano decisivi.
Gli scafisti di terra e di mare, i caporali di ogni colore si possono sconfiggere con la buona amministrazione e l’attuazione degli interventi della UE. Ogni ritardo, omissione, complicita’ aiutano gli scafisti, i caporali ed i collusi”.