Ultimissima di lunedì 26 marzo 2012, ore 18 . Sui tagli della vigilanza imposti dal direttore generale dell’ASM interviene il consigliere regionale del PD, Luca Braia. Riportiamo di seguito la sua nota integrale. Braia (PD): Stabilità e condivisione delle scelte i presupposti per riorganizzare al meglio la sanità lucana. L’assetto organizzativo appena ridefinito ai vertici della Sanità lucana, deve oggi assumere il criterio della stabilità, se vuole raggiungere gli obiettivi auspicati, coniugando la sostenibilità economica e garantire l’efficienza dei servizi al cittadino nel rispetto di quanto previsto dall’art. 32 della Costituzione Italiana, che definisce la salute come ”diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività”.
Riformare un “sistema” soprattutto se complesso come quello della Sanità lucana, è un esercizio tutt’altro che semplice, soprattutto se dev’essere fatto in un periodo di ristrettezze economiche come quello attuale.
Con senso di responsabilità si deve aprire una nuova stagione che, sono certo, cambierà il volto della Basilicata; le due province di Potenza e di Matera anche nella Sanità devono costruire un modello a rete forte ed equilibrato evitando sovrapposizioni ed esaltando le vocazioni e le peculiarità esistenti in presidi ospedalieri che in molti casi hanno raggiunto punte di eccellenza riconosciute a livello nazionale.
Al Consiglio Regionale il compito di approvare al più presto il nuovo Piano Sanitario regionale, in grado di tracciare la direzione e dare gli indirizzi politici a coloro che sono preposti all’attuazione.
All’Assessore Martorano, al dottor Maglietta per l’ASM ed al Dottor Maruggi oggi per l’ASP, il difficile ma importante ruolo di elaborare al più presto un “piano di rientro” dei deficit (seppur limitati se rapportati a quelle delle vicine regioni di Puglia, Calabria e Campania) comunque anche da noi esistenti, che abbia un orizzonte temporale magari pluriennale, che non generi tensioni, come quelle sollevatesi nei giorni scorsi dagli istituti di Vigilanza che operano nel Materano, ma che inverta chiaramente quella tendenza negativa che caratterizza i bilanci della Sanità regionale oramai da qualche anno.
Fondamentale sarà anche la redazione di un “progetto complessivo di rilancio” che investa adeguatamente, esaltando sia le funzioni del San Carlo a Potenza sia il ruolo centrale che negli ultimi anni l’Ospedale Madonna delle Grazie a Matera ha dimostrato di poter svolgere, nell’azione di inversione del fenomeno emigratorio sanitario regionale attraverso la valorizzazione delle competenze e delle professionalità che compongono l’importante “capitale umano“ esistente in questo settore.
Tanto al fine di creare le migliori condizioni utili anche a scongiurare i legittimi timori che si sono registrati nei giorni scorsi rivenienti dai colleghi del Consiglio e dal sindaco di Matera Salvatore Adduce intervenuti sul tema.
Il confronto e la condivisione delle scelte, a partire da quelle ancora da compiere, sono oggi non solo auspicabili ma assolutamente irrinunciabili, per il bene della Basilicata e di chi, a vario titolo, la Governa.
Luca Braia, Consigliere regionale PD
Ultimissima di lunedì 26 marzo 2012, ore 15 . Sui tagli della vigilanza imposti dal direttore generale dell’ASM interviene il consigliere regionale del PD, Vincenzo Santochico. Riportiamo di seguito la sua nota integrale. Santochirico preoccupato per i tagli: reparti chiusi e vigilanza ridotta. Su questa strada ASM e Madonna delle Grazie rischiano la paralisi.
Reparti chiusi o sospesi (come quelli di emodinamica, gastroenterologia e chirurgia vascolare) e tagli indiscriminati all’attività di vigilanza: è quello che sta accadendo all’Azienda sanitaria del materano e all’ospedale Madonna delle Grazie in particolare.
Il consigliere regionale Vincenzo Santochirico torna a manifestare il proprio disappunto e la propria preoccupazione (già espressi all’indomani della conferenza stampa del direttore generale Gianpiero Maruggi, che da pochi giorni ha lasciato l’incarico dopo il nuovo giro di nomine). La riduzione dei finanziamenti alla sanità materana, gli ultimi atti prodotti dall’ex direttore generale e le nomine alla direzione dell’Asm (“forse per un disegno egemonico e marginalizzante che favorisce altri poli regionali”), stanno suscitando “notevoli preoccupazioni sia fra gli addetti del comparto che fra i rappresentanti istituzionali materani, a differenza degli ultimi tre anni in cui era aumentata la fiducia, si erano conseguiti netti miglioramenti nelle prestazioni e nei servizi, riducendo nel frattempo il deficit innanzi accumulato”.
Sulla vicenda, Santochirico ha anche rivolto una interrogazione al presidente del consiglio regionale, evidenziando che “alcuni consiglieri regionali avevano espresso riserve subito dopo le nomine di fine anno e, successivamente”, alcuni giorni fa, egli stesso aveva “chiosato problematicamente la prima conferenza stampa dell’ex direttore”.
“Queste segnalazioni e preoccupazioni- scrive Santochirico -, sono già state oggetto di una mozione bipartisan nel consiglio comunale di Matera dell’8 marzo scorso (primo firmatario Bianchi), e vengono ora rilanciate anche dal sindaco della città, il quale, contestando il provvedimento di tagli indiscriminato dell’attività di vigilanza, si dichiara addirittura ‘sconcertato’ per gli avvicendamenti che sembrano fare di Matera ‘una sorta di zona franca, dove sperimentare alchimie politico-manageriali’. In aggiunta a quanto riepilogato dal sindaco, c’è da registrare anche una sorprendente stasi nei contratti di manutenzione e fornitura all’ospedale Madonna delle Grazie, che potrebbe portare alla paralisi di alcuni importanti servizi”.
Pertanto, nella sua interrogazione Santochirico chiede di sapere “se il provvedimento di riduzione generalizzata del servizio di vigilanza sia stato adottato su direttive della Regione; se la Regione intenda assicurare – e se si, in quali tempi e quali modi – il funzionamento dei servizi di emodinamica, chirurgia vascolare e gastroenterologia; quale missione sia stata affidata al nuovo management dell’Asm e, in particolare, se siano stati imposti tempi e misure e ambiti di riduzione della spesa; se, infine, la Regione Basilicata intenda confermare la centralità del polo ospedaliero Madonna delle Grazie anche nell’ottica e con l’obiettivo di diminuire ulteriormente l’emigrazione sanitaria e aumentare l’immigrazione sanitaria, come è accaduto negli ultimi anni, assicurando, a tal fine, le necessarie risorse finanziarie”.
Consigliere regionale del PD, Vincenzo Santochirico.
Ultimissima di domenica 25 marzo 2012, ore 17. Sui tagli della vigilanza imposti dal direttore generale dell’ASM interviene il sindaco di Matera Salvatore Adduce. Riportiamo integralmente la nota diffusa dall’ufficio stampa del Comune di Matera.
“L’allarme per gli annunciati tagli della vigilanza presso le strutture dell’Azienda Sanitaria Materana crea molta preoccupazione non solo per il destino dei 30 lavoratori che perderebbero il posto di lavoro ma anche per le conseguenze negative che il dimezzamento del servizio determinerebbe sulla tutela della sicurezza presso l’Ospedale “Madonna delle Grazie” e presso le altre sedi territoriali”. Lo afferma il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, anche nel suo ruolo di presidente della Conferenza dei sindaci dell’Azienda sanitaria di Matera.
“Non sappiamo – aggiunge Adduce – a quale logica si ispiri questa iniziativa, considerato che il sistema attualmente in essere consente di tenere sotto controllo le strutture sanitarie, il mantenimento dell’ordine all’interno dei reparti di degenza e di fornire una attività di vigilanza che ha dato buoni risultati, a cominciare dal contrasto a furti, danneggiamenti ed azioni vandaliche di ogni genere che in altri momenti hanno provocato ingenti danni economici e funzionali.
Alla scelta seria e lungimirante assunta oltre 15 anni fa di dotare Matera di un ospedale per acuti di elevati livelli di qualità non sono seguite adeguate dotazioni finanziarie. Infatti, queste ultime sono rapportate al numero di abitanti e non tengono conto della complessità della struttura materana. La situazione di bilancio e il sostanziale blocco del turnover del personale hanno determinato l’interruzione di alcuni importanti servizi in passato disponibili presso questo ospedale: il centro di emodinamica che è indispensabile per il trattamento ottimale dei pazienti colpiti da infarto; la chirurgia vascolare in urgenza che può salvare vite umane come in caso di rottura di un aneurisma dell’aorta; la degenza di gastroenterologia, unico reparto in regione che trattava in modo ottimale le patologie dell’apparato digerente, come ad esempio la retto-colite ulcerosa. Altre attività sono a rischio. Anche il secondo ospedale per acuti della provincia di Matera, il Giovanni Paolo II di Policoro, rischia un certo depotenziamento, anziché crescere come avrebbe dovuto. Sintomatico a questo proposito è la possibile chiusura del punto nascita a causa del basso numero di parti (inferiore ai 500, come richiesto dal Ministero)”.
Per Adduce “l’organizzazione sanitaria, come altri settori, deve necessariamente rispondere a criteri generali e ad una visione unitaria a livello regionale, tenendo al centro delle strategie il cittadino con le sue esigenze e i suoi bisogni. La provincia di Matera deve continuare a partecipare responsabilmente a tale progetto non sottraendosi allo sforzo necessario per tenere in equilibrio i conti senza rinunciare però alle prestazioni. Ma tutte le strutture regionali devono fare la loro parte utilizzando i limitati mezzi a disposizione per una maggiore razionalizzazione. Occorre riflettere su alcuni fenomeni apparentemente contradditori. L’Azienda Sanitaria di Matera si è distinta negli ultimi anni per aver contemporaneamente inciso maggiormente nella riduzione del fenomeno migratorio e sull’incremento dell’indice di attrazione da altre regioni. Di contro ha accumulato il maggior deficit. Questa contraddizione è in parte spiegata dal meccanismo di riparto delle dotazioni finanziarie assegnate alle Aziende Sanitarie a vantaggio dell’Azienda Ospedaliera S. Carlo. Ora se è chiaro che il S. Carlo è anche il “nostro” riferimento di eccellenza, il Madonna delle Grazie è il secondo polo ospedaliero delle regione e merita la stessa attenzione. In questo senso se gli avvicendamenti delle ultime ore ci lasciano molto sconcertati e danno l’impressione che questa parte del territorio della Basilicata sia una sorta di zona franca, dove sperimentare alchimie politico-manageriali di difficile comprensione ai più è, tuttavia, auspicabile – conclude Adduce – che almeno si possa davvero mettere mano ad un piano che affronti con rigore questi problemi senza trascurare la sanità del materano. In questo senso l’Assessore Regionale alla Salute non potrà non affidare al neo Direttore del S. Carlo questo compito particolarmente delicato in stretta sintonia con il neo Direttore dell’ASM al quale diamo il benvenuto come solo due mesi fa abbiamo fatto con Maruggi”.
I Consiglieri comunali Adriano Pedicini del Popolo della libertà e il Consigliere comunale Michele Lamacchia del Partito Socialisto Italiano, contestano la scelta adottata dall’ormai ex direttore generale della ASM Giampiero Maruggi con la quale si è proceduto alla riorganizzazione e razionalizzazione del servizio di vigilanza presso i presidi sanitari e amministrativi aziendali attivi nella città di Matera. Una scelta che costerà il posto di lavoro per 30 lavoratori degli istituti di vigilanza. I lavoratori interessati dai licenziamenti contesteranno questo provvedimento con una forma di protesta prevista a partire da sabato 24 marzo davanti alla guardia medica di Matera.
Riportiamo di seguito le note integrali di Pedicini e Lamacchia
Sono pesanti i tagli alla sicurezza che l’Azienda Sanitaria materana ha fatto. Con appena 10 giorni di preavviso, sono stati soppressi servizi di sorveglianza importanti che hanno messo in ginocchio la quasi totalità delle aziende che operano nel settore. Dal 1° aprile, il SERT (servizio per le tossicodipendenze), guardie mediche e pronto soccorso, non avranno più la presenza della guardia giurata, mentre per l’ospedale vi è una grave riduzione della guardiania. Tali sconsiderati tagli che colpiscono avamposti di bisogni ed urgenze, pongono in pericolo in primo luogo l’incolumità degli operatori sanitari, forse perché la direzione dell’azienda sanitaria dimentica che nel recente passato si sono ascritte alle cronache, gravi episodi di violenza avvenuti soprattutto in provincia che hanno interessato la guardia medica di piccoli centri, dove maggiormente si fa sentire la costante carenza delle Polizie dello Stato nelle ore notturne. In questi luoghi, la Guardia Giurata rappresenta l’elemento di sicurezza, il baluardo a fondamento per la tutela della sicurezza per il cittadino e per i lavoratori del presidio sanitario. Porre l’accendo su risparmi di si fatta portata raffigura un non voler considerare la sicurezza un elemento fondamentale per la vita sociale e lavorativa. Sorge il concetto che la necessità di far quadrare i conti dipenda dai pochi spiccioli che la sanità materana spende in tale settore. Quanto sta accadendo rappresenta l’ennesima sciocchezza che non può passare nell’indifferenza, perché non solo pone le basi per il licenziamento di 30 lavoratori, ma situa sul territorio una percezione di insicurezza diffusa. Il PDL sin da ora, attraverso le sue rappresentanze politiche, comunali e regionali si colloca affianco alla silenziosa protesta degli operatori della sicurezza, chiede che il provvedimento, talaltro illegittimo perché non rispetta nei tempi, (preavviso di tre mesi), il capitolato d’appalto, venga immediatamente ritirato; che si prospetti un programma per una più sapiente e coordinata visione della sorveglianza di concerto con gli organismi competenti e titolari dell’ordine e sicurezza pubblica. I risparmi economici vanno operati in altri settori, non si può in tali contingenze tagliare sulla sicurezza rivolta al cittadino e lavoratore, specie in una azienda che, come ben sappiamo, oggi appare parsimoniosa dopo aver sperperato fiumi di denaro. Non è ammissibile che tagli totali sfiorino la sicurezza, senza comprende che il tutto sia inserito in un circuito più allargato, dove toccherà alle Polizie dello Stato dover supplire alle richieste che, senza dubbio giungeranno dai presidi lasciati indifesi, sottraendo al territorio la Polizia di Prevenzione. Difatti, l’insana nota dell’Azienda Sanitaria giustifica l’abolizione del turno presso il pronto soccorso in conseguenza che in detto sito insiste un Posto di Polizia. A parere dei dirigenti sanitari, l’Agente della Polizia rimpiazzerà alla Guardia Giurata. Concetto errato e privo di buon senso, pensato e realizzato da chi certamente non ha alcuna professionalità in tale settore, né si è minimamente informato sui compiti e ruolo del personale della Polizia presso il pronto soccorso. Analogo discorso viene fatto per i parcheggi, secondo la A.S. sarà la Polizia Municipale a prendersene cura. E’ inverosimile che si pongano le basi per licenziare 30 operatori della sicurezza, altre famiglie senza reddito che andranno ad aumentare la grave indigenza di questo territorio, la società maggiormente interessata è la Coop Lazzazzera con 15 dipendenti licenziati, i restanti riguardano le altre società. Lavoratori professionisti che svolgono un importante servizio presso un affollato ente pubblico, luogo di rilevante importanza, ed è inevitabile il forte e tenace intervento di chi, in conseguenza di tali vuoti, si vedrà costretto a fronteggiare emergenze di ordine e sicurezza pubblica, perché si è convinti che lasciare privi di vigilanza SERT, guardia medica e pronto soccorso si produrrà un grave pregiudizio all’intero impianto della sicurezza. Intanto domani alle 9, la protesta partirà direttamente dagli operatori della Guardia Medica della città.
Adriano Pedicini Consigliere PDL
Con delibera 266 del 19/03/2012 dell’ormai gia’ ex Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria di Matera si è proceduto alla riorganizzazione e razionalizzazione del servizio di vigilanza presso i presidi sanitari e amministrativi aziendali. Pur condividendo la necessità di effettuare e mettere in atto tutti gli accorgimenti necessari ad ottenere risparmi gestionali, è indispensabile calibrare attentamente gli interventi di razionalizzazione per evitare gravi ripercussioni occupazionali come quelli che si stanno provocando con l’adozione della succitata delibera. Un atto deliberato con troppa superficialità senza tener conto che si mandano a casa, senza alcuna concertazione oltre cinquanta lavoratori, buttando nello sconforto altrettante famiglie. Tutti coloro che sono investiti da responsabilità gestionali sono consapevoli che è indispensabile razionalizzare i costi di gestione delle Amministrazioni, ma la scelta di effettuare un drastico taglio del servizio di vigilanza presso strutture sensibili come il Sert, le guardie mediche, il Pronto soccorso ed altre postazioni, provocherà notevoli disagi che si ripercuoteranno sulla ordinaria utenza che giornalmente usufruisce dei servizi sanitari.
E’ appena il caso di ricordare che il Sert, le postazioni di guardia medica e altre postazioni che oggi vengono private della sorveglianza sono caratterizzate da una utenza molto particolare che necessita del presidio continuo al fine di permettere agli operatori sanitari di lavorare in sicurezza. Probabilmente, l’operazione di razionalizzazione gestionale è iniziata partendo da servizi essenziali che porteranno una ridotta economia visto che sono da tutt’altra parte i veri sprechi della sanità pubblica. Si spera in un ravvedimento del managment aziendale al fine di individuare le vere voragini all’interno delle quali si verificano le emorragie di soldi pubblici .
Michele Lamacchia, Consigliere comunale PSI
Ma è il piano Marruggi? O e già il piano Maglietta? abbattimento di 24 milioni di euro del debito ASM , come fare? Aumentando il salario del Direttore generale , piano Gaudiano?
Ma perchè non tagliare il pollo direttamente dalla testa?
Perchè non parlare anche dei tagli al personale infermieristico? Perchè non parlare dei pensionamenti di infermieri che non verranno sostituiti da altro personale? Come intenderanno mantenere gli stessi standard con un terzo in meno del personale? I sindacati “conferderati” cosa fanno in tutto questo? E i dirigenti? Si vuol fermare l’ “emigrazione sanitaria”, quali gli strumenti? E i bandi di concorso “fantasma” prima indetti e poi revocati senza alcuna spiegazione data a noi comuni mortali? E gli aumenti di stipendio per i dirigenti a fronte di un buco di oltre 20 milioni? Ma soprattutto: CHI SONO I COLPEVOLI DI QUESTO ENORME DEBITO E CHE FINE HANNO FATTO???
Speriamo che il prima possibile arrivi un commissariamento dell’ Azienda e che tutte queste nomine politiche cessino di esistere.
questa è la sanità che propina il governatore potentino al materano suddito che non fa nulla per sovvertire lo stato delle cose….il dott. Bucci se ne è andato perchè ha capito quale livello clientelare impera nella sanità…. NON CE LA FAREMO MAI…..
TAGLIASSERO GLI STIPENDI AI DIRIGENTI DELLA SANITA’ CHE APPLICANO ALLE LORO RETRIBUZIONI UN AUMENTO DEL 17% ALL’ANNO…..SI MANDANO A CASA LAVORATORI DA 1.000 € AL MESE…LA MAGGIOR PARTE DEL LAVORO NOTTURNO CON TURNI DI 8 ORE…..
E i nostri politicanti in tutto ciò cosa fanno? Ah già, è vero, le nomine dirigenziali sono tutte politiche! Basta che si riempiono la bocca tutti durante le varie campagne elettorali, poi come noi fessi li eleggiamo, tutto resta come prima (nel migliore dei casi) o peggiora (come spesso accade).
C’è un buco di 24 milioni di euro, giusto? Ma scusate, tutti i soldi che le compagnie petrolifere hanno versato (anche se in percentuali vergognose) da quando sono iniziate le trivellazioni in Basilicata, che fine hanno fatto?
Io non vedo crescita occupazionale, sviluppo di infrastrutture, ,miglioramenti nei servizi all’interno della nostra Regione, di conseguenza suppongo che i soldi siano da qualche parte ben conservati, in alternativa se non ci sono vuol dire che son finiti da qualche parte dove non sarebbero dovuti finire. Mi auguro che la magistratura indaghi un po’ su queste stranezze.
Ah, e se il personale ospedaliero dovesse continuare ad essere ridotto, non so come si potrà far andare avanti l’ospedale di Matera. Da che mondo è mondo gli accorpamenti di reparti e i tagli al personale non hanno mai fatto aumentare la qualità di un presidio ospedaliero, non credo che Matera farà eccezione. Prepariamoci ad un’ altra situazione tipo quella che vivono a Tinchi, con la piccola differenza che qui parliamo di un ospedale un bel po’ più grande.
Politici, se ci siete battete un colpo!!!
Io sono una G.P.G, dipendente della società di vigilanza Lazazzera, che purtroppo dovrebbe tagliare posti di lavoro per questi tagli della asm, vorrei fare un appello ai signori politci che ci governano, non vi abbiamo, credo mai cercato niente siamo andati avanti sempre con le nostre forze,preciso che stiamo sul mercato dal 1970, o visto crescere anno dopo anno questa società con il sacrificio di tutti noi. ad oggi contiamo all’incirca 70 dipendenti enon vedo giusto che il dott. Maruggi, e il dott.Quinto, che guadagnono in un anno quello che guadagno io in 13 anni di dover tagliare tra Matera e provincia qualcosa come 55 posti di lavoro, tra cui sert. guardie mediche, pronto soccorso etc. etc.per cui vi chiedo come lavoratore che a sempre pagato le tasse dateci una mano, i tagli li possono fare nella sanità sugli sprechi e non posti di lavoro.
caro dott.Marittima auguratevi che con i vostri tagli qualcuno domani non sorgano pagare sulla propria pelle la vostra ingiusta decisione non tagliate la sicurezza ma i vostri salari. Ricordatevi qualche anno fa a Miglionico!!!!!! si. può giocare su tutto ma non sulla salute delle persone
Cari miei, mi spiace ma credo che le nostre voci rimarranno inascoltate. Chi ha la panza piena, difficilmente riesce a capire chi muore di fame.
La vergogna ormai non fa piu neanche parte di questa gente scellerata che comanda e l’unica cosa che sa fare , prendersela con i deboli e aumentare gli stipendi a chi già non è pieno ma strapieno, vergogna
Mi fanno ridere le chiacchiere dei consiglieri regionali su citati: fanno parte della maggioranza alla Regione, quindi anche loro sono complici delle scelte del Presidente De Filippo.
Prima o poi si arriverà alla paralisi dei servizi. I veri responsabili sia dal punto di vista morale sia da quello materiale sono i nostri politici, una casta che ha più potere rispetto alle altre regioni.
Siamo solo pupazzi nelle mani di burattinai che ci usano come credono e che ora più che mai giocano anche con la nostra salute dopo essersi divertiti a giocare col nostro lavoro.
AHAHAHAHAHAHAHA CHE RIDERE!!!! UNA CANZONE DI BENNATO PARLAVA DI DOTTI MEDICI E SAPIENTI….I LOR SIGNORI MENSIONATI NELL’ARTICOLO PARLANO E CHIACCHIERANO FACENDO PURA DEMAGOGIA..
PROPRIO I CONSIGLIERI REGIONALI BRAIA E SANTOCHIRICO DOVREBBERO TACERE IN MERITO PERCHE’ NULLA HANNO FATTO…IL “RE SOLE PRESIDENTE” HA SEMPRE STANZIATO ENORMI RISORSE PER LE STRUTTURE POTENTINE LASCIANDO LE BRICIOLE ALL’OSPEDALE MATERANO….I BRAVI CONSIGLIERI REGIONALI MENSIONATI SONO ANDATI A SCALDARE I BANCHI SU NELLE PENDICI DELLA CITTA’ DI POTENZA RIMANENDO IMPOTENTI DI FRONTE AL PROBLEMA INVECE DI USCIRE SERIAMENTE GLI ARTIGLI PER MIGLIORARE L’ORGANICO DEL NS OSPEDALE….IL PIANO GAUDIANO PREVEDEVA L’AUMENTO DEL SUO STIPENDIO E QUELLI DEI DIRIGENTI, IL PIANO MARUGGI PREVEDEVA IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DEI SERVIZI TAGLIANDO SUL PERSONALE…A ME VIENE DA RIDERE A STO PUNTO….LO SA UN BAMBINO DELLE SCUOLE ELEMENTARI CHE LA QUALITA’ DI UN SERVIZIO LA SI MIGLIORA INVESTENDO SULLA QUANTITA’ DELLE RISORSE UMANE….CE’ TANTO PRECARIATO ORAMAI NELL’OSPEDALE E MOLTE O.S.S. VENGONO SFRUTTATE DA 3 ANNI A CONTRATTI A TERMINE…VERGOGNOSO!!!!! LA PIANTA ORGANICA LO PREVEDE…UNA GRADUATORIA DI CONCORSO ESISTE E MONTI LE HA PROROGATE FINO AL 2015 (NONOSTANTE L’INTENZIONE MESCHINA DI FARE UN ALTRO ASSURDO E INUTILE CONCORSO)….A STO PUNTO CARO BRAIA O SANTOCHIRICO E’ DALLA REGIONE E QUINDI DA VOI CHE DEVE PARTIRE L’IMPUT PER FARE ARRIVARE RISORSE ALLA A.S.M. ALTRIMENTI SOLO CHIACCHIERE AL VENTO SI FARANNO…CORAGGIO ORA ARRIVERANNO ANCHE LE POLITICHE E QUALCHE POSTO DI LAVORO POTETE PURE DARLO PER BECCARVI I VS BUONI VOTI…..MEDITATE CARI COMPAGNI….POCHE CHIACCHIERE E DEMAGOGIA MA FATTI…ANDANDO AVANTI COSI’ LA MIGRAZIONE PASSIVA DAL 27% SALIRA’ ALLE STELLE E QUESTA E’ UNA GRANDE PERDITA E IL FALLIMENTO PER LA MADONNA DELLE GRAZIE AMEN….
E sai che se ne fregano i plitici: i loro bei voti li hanno lo stesso caro il mio Marius! Credi tu che se Braia (molto probabilmente) o Santochirico si candidano al Parlamento nessuno li voti? Io li dfarei per vincenti già da ora!
Ah, con tutto il rispetto per gli O.S.S. cui alludi nel tuo post, posso solo dirti che di infermieri precari sfruttai ce ne sono moltissimi e che l’ultimo concorso per l’ assunzione degli infermieri è “appena” del 2007.
Io ormai non spero più in nulla: fino a quando le decisioni e gli incarichi saranno gestiti da politici per giunta abituati a ragionare secondo schemi di favori agli amici, la sanità Lucana e soprattutto quella della provincia di Matera, non ha futuro.
L’altra mattina un dirigente medico del “Madonna delle Grazie” si è lamentato con me del fatto che gli infermieri di Matera, vengono bistrattati ed esclusi da questa azienda ma sono molto apprezzati al Nord dove sovente si recano per ambire al posto di ruolo. Mi ha consolato sentire uno dei medici più conosciuti della città parlare così, ma come già detto prima, a decidere sono i politici, non le persone competentio in sanità.
Il fallimento è dietro l’angolo, ma a Braia, Santochirico e De Filippo importa ben poco: loro hanno di cosa vivere e, maisia dovessero aver bisogno di una cura (non glielo auguro poichè il male non si augura a nessuno) coi loro bei soldini potrebbero andarsi a curare tranquillamente altrove come già è accaduto ad un loro collega sindaco della provincia di Potenza.
sono una guardia giurata che molto probabilmente verra licenziato……………………….e molto probamilmente dopo il licenziamento sara sotto casa di questi signori.
vergognati maruggi………….
E’ ora di dire una volta per tutte BASTA a questa escalation di soprusi da parte dei nostri governanti che a tutto pensano tranne che ai bisogni di chi li ha mandati ad occupare le poltrone che si scambiano di continuo tra loro, accordandosi ora con quel politco ora con quell’altro; costi quel che costi asteniamoci per una volta tutti dal voto elettorale facendo raccogliere a questi buffoni un pugno di mosche, basta che li mandiamo a casa. Sono anni che assistiamo ai balletti delle poltrone, dove si manda non chi ha più competenze in un determinato campo ma chi ha più peso politico, oggi più che mai peggio degli anni della DC.
I nostri politici regionali non potevano escludersi da questo balletto anzi vanno a gonfie vele, e lo dimostrano in quasi tutti gli atti amministrativi della regione, abbiamo risorse naturali che potrebbero essere il nostro passpartu allo sviluppo e che ne riceviamo: elemosina, scempi ambientali e anche la beffa di pagarle più delle altre regioni con gli immancabili disservizi nell’erogazione (vedi il petrolio e l’acqua).
Atto più grave di questa gestione politica-amministrativa della regione è l’affossamento della sanità pubblica, dove si cerca di potenziare un polo sanitario (ma è solo improvvisazione e confusione in quanto anche lì ci sono gravi problemi) a discapito di un’altro, vedi situazione Madonna delle Grazie. Un’ospedale costruito a tempo di record, strutturalmente bello e grande dove in pompa magna c’è stato in visita anche il Presidente della Repubblica e destinato grazie all’ingordigia dei nostri politici a diventare un contenitore vuoto, per prestazioni, personale sanitario e ammalati costretti a rivolgersi in altre strutture sanitarie per le lungaggini delle liste di attesa e per la mancanza delle stesse prestazioni. Se questo non basta c’è anche la carenza di personale sanitario, perchè nonostante la sanità materana abbia oltre duemila dipendenti la maggior parte sono amministrativi (il clientelismo politico ha colpito ancora).
Vogliamo essere una volta per tutte UNITI nel dire BASTA a questo disfacimento della democrazia e del diritto, almeno questo, alla salute dove chi può paga e si fa curare (c’è chi anche si indebita), si va fuori regione e questa a sua volta credo che rimborsi le altre regioni, non vi sembra assurdo tutto questo!
MANDIAMOLI A CASA!
Intanto al momento sono loro che mandano a casa noi. Che bello riempirsi la bocca di frasi in stile politichese ed abbuffarsi con 8/9 mila euro al mese alla faccia di chi davvero non sa come fare per vivere.
Io sto ormai da un po’ di tempo meditando di andare a vivere all’estero dove almeno l’influenza di questa gentaglia non dovrebbe esserci, visto che ormai qui in Basilicata hanno monopolizzato tutto.