Il Consigliere Comunale del Movimento 5 Stelle di Potenza Marco Falconeri ha depositato una interrogazione per chiedere al Sindaco ed all’assessore competente chiarimenti sulla legittimità dei metodi e protocolli adottati per la cattura dell’esemplare di lupo in città, poi ricoverato in un canile.
Era infatti nota da qualche settimana la presenza di un esemplare di lupo (cosi classificabile almeno a prima vista e fenotipicamente, cioè in base alle caratteristiche esterne), che si aggirava nel centro urbano di Potenza frequentando cortili e strade dove, con una certa facilità, trovava cibo messo a disposizione per cani e gatti;
Che come dichiarato dal Sindaco il lupo è stato catturato, dopo essere stato sedato con la tecnica della teleanestesia, da un veterinario esperto, e tempestivamente trasportato presso il canile municipale;
come dichiarato dal Sindaco il lupo è stato catturato, dopo essere stato sedato con la tecnica della teleanestesia, da un veterinario esperto, e tempestivamente trasportato presso il canile municipale;
secondo l’associazione Legambiente la procedura messa in atto dal Comune, e da quello che si apprende dalla nota diffusa soprattutto da parte della Regione Basilicata, è sbagliata e non in linea con gli strumenti e le procedure utilizzate in questi casi.
il lupo è infatti tutelato dalla DirettivaHabitat (92/43/CEE), recepita dall’Italia con DPR dell’8 settembre 1997, n. 357, che inserisce il lupo negli allegati B e D, proibendone la cattura, l’uccisione, il disturbo, la detenzione, il trasporto, lo scambio e la commercializzazione. Per questa ragione, le catture effettuate in Italia legalmente, per motivi scientifici o gestionali, sono tutte autorizzate, in deroga alla suddetta normativa, con provvedimento del Ministero dell’Ambiente su parere ISPRA.
Sembra invece che nessuna autorizzazione sia stata chiesta al Ministero e nessun parere espresso dall’Ispra, sia per la cattura, sia per la captivazione quanto temporanea del lupo presso il canile municipale.
Va rilevato che neppure la Regione Basilicata che, sebbene informata e pur presente con i propri tecnici nella fase di cattura, pare abbia ignorato le più elementari norme in materia (L. 157/1992) e non abbia pensato di mettere in pratica i protocolli sul monitoraggio della specie predisposti da Ispra, a maggior ragione in questa fase in cui Ispra sta effettuando un Piano nazionale di monitoraggio del lupo, e senza informare il Ministero dell’Ambiente.
Pertanto si interroga il Sindaco e l’Assessore competente su quali siano i motivi della mancata adozione dei protocolli previsti nel caso di specie e quali siano le risultanze delle analisi sull’esemplare.