Il tema del Recovery Fund al centro dei lavori odierni del Consiglio regionale della Basilicata. Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Polese, Quarto, Cifarelli, Sileo, Acito, Pittella, Braia, Perrino, Aliandro, Leggieri e Coviello.
“Siamo qui, finalmente, ad affrontare il ‘tema dei temi’ su cui si decide il tipo di futuro che spetterà all’Italia e alla Basilicata e ci troviamo a discutere a pochi giorni dalla caduta dei veti europei di Ungheria e Polonia. Sul tavolo c’è una enorme quantità di miliardi di euro. La Giunta regionale ha calcolato per la Basilicata una cifra pari a 13 miliardi e 103 milioni di euro circa. Praticamente, una potenza di investimenti una tantum che supererebbe l’intero Pil annuale della Basilicata. Chiedo che venga istituita una commissione speciale bipartisan sul tema. Possiamo fare la storia e indirizzare la nostra regione in maniera importante verso una strada di sviluppo ed eccellenza. Ma nella stessa maniera attenzione a non sbagliare perché altrimenti sprecheremmo una opportunità che sarà irripetibile per i prossimi decenni”. Lo ha detto il consigliere di Italia Viva, Mario Polese il quale evidenziando che il “Nex generation Eu” è un piano per le prossime generazioni, rivolgendosi al presidente Bardi ha chiesto: Come si intende creare realmente un futuro ai giovani lucani se come al solito temi come l’istruzione, la parità sociale e territoriale e addirittura la salute vengono ridotti a degli orpelli?”
Il consigliere di Basilicata positiva, Piergiorgio Quarto, ha parlato di “Consapevolezza e conoscenza per non lasciare nessuno indietro. Una commissione ad hoc per la gestione e, soprattutto, per la informazione sulle decisioni in merito al Recovery Fund è auspicabile. Una commissione per parlare di opportunità di sviluppo e coinvolgimento dei commissari per far conoscere il progetto della Giunta regionale e le decisioni dei vari dipartimenti. Rendere noto, quindi, il programma, ma soprattutto l’applicativo. Far conoscere la realtà fattibile per un futuro degno di una regione che vuole crescere e può dare il meglio di sé”.
Per il capogruppo del Pd, Roberto Cifarelli “Ci ritroviamo, finalmente, a discutere delle misure di intervento sul Recovery Fund e il dibattito è scaturito grazie alle insistenze dei gruppi di minoranza. Siamo dinanzi ad un salvadanaio corposo che può cambiare il destino della nostra regione. Non bisogna cedere alla retorica celebrativa, ma trovare coesione territoriale tra transizione e post pandemia in un contesto intergenerazionale. E’ necessario un cambio di politica con miglioramento dell’export e ammodernamento infrastrutturale, un piano di ripresa e resilienza e un nuovo ciclo di programmazione per rilanciarsi. Digitalizzazione, rivoluzione verde, cultura e ambiente sono le linee guida per accrescere gli indicatori di benessere, limitando la differenza territoriale e ricostruendo un sistema sanitario per dare risposta ai cittadini. Bisogna rivolgersi ai giovani e alle donne, aumentando le pochissime risorse per gli svantaggiati. Ridare linfa alle pubbliche amministrazioni con ricambio generazionale e collaborazione con la società, capovolgendo i paradigmi che, finora, hanno delineato le scelte strategiche. Puntare su industria culturale e innovativa, ricerca e innovazione alla base del merito che diviene metodo”.
“Credo che oggi è stato detto di tutto di più ma non si è capito di cosa stiamo parlando se non che ci sarà una forte iniezione di economia che dovrà richiedere una forte attenzione”. Lo ha detto il consigliere della Lega Dina Sileo che ha parlato di un “Difficile processo del Recovery a partire dalla Commissione europea. I fondi che vengono stabiliti devono essere reperiti sul mercato libero, almeno il 10 per cento. Quello che noi oggi conosciamo sono i canoni fondamentali individuati dal regolamento e le due materie principali su cui impegnarsi: la transizione verde e la trasformazione digitale. Si parla di aprire alle parti sociali ma si dimentica che ci sarà un controllo step by step, qualora venissero affidati i fondi, molto stringente. I piani regionali dovranno passare attraverso un comitato che dovrà inserirli nel piano nazionale e verificare, poi, se si può avere il 10 per cento che arriverà alla fine del primo semestre del 2021. Se questi sono i limiti stringenti in che modo possiamo pensare di fare confronti su come spendere le risorse che non sono state ancora reperite nel mercato libero? Bene che si sia parlato oggi ma bisogna farlo in modo serio e tecnico e non enunciando un libro dei sogni”.
Il consigliere Vincenzo Acito (Fi) nel condividere la critica sollevata dal Presidente Bardi rispetto alla quota residuale del 34 per cento del Recovery Fund assegnata al Sud,ha dichiarato che “E’ il momento di definire la visione che abbiamo dello sviluppo della Basilicata, così da poter cogliere le opportunità e destinare le giuste risorse all’economia digitale che è un tema di grande importanza per la crescita di un territorio. Occorre rilanciare un progetto che riunisca le regioni del meridione, ha sottolineato poi Acito, citando il progetto ‘Heritage Smart Lab’che ha superato la prima selezione del MISE e che va proprio in questa direzione. Un progetto che mira a creare uno dei ‘Poli Europei per l’Innovazione Digitale’ nel Sud Italia e che rappresenta 9 Università con sedi in Campania, Basilicata e Puglia e oltre 200 PMI. Un esempio virtuoso con tre regioni che parlano un unico linguaggio, che si mettono in rete, una strategia vincente per proiettarsi nel futuro. Al di là delle risorse che arriveranno non dobbiamo perdere di vista la vera sfida: trasformare le risorse in opportunità”.
“In questo piano confezionato forse con troppa fretta si leggono solo interventi ordinari e collaterali. Occorreva, invece, puntare sui grandi driver: Matera 2019, Piano Anas, Masterplan dell’Arpab, rafforzamento PA, sistema Incubatori di Impresa e potenziamento dei servizi di Emergenza”. Così il consigliere regionale del Pd, Marcello Pittella. Rivolgendosi al presidente della Regione Vito Bardi, ha detto: “Vogliamo fare come in altre occasioni e mettere a disposizione le nostre esperienze, le nostre conoscenze. Vogliamo richiamare l’attenzione, ad esempio, su quello che ha significato ‘Matera 2019’ per la Basilicata e per tutta l’Italia. Un’esperienza costruita tutti insieme e su cui, nel piano, non trovo riferimenti. Forse è il caso di meglio dettagliarla. C’è una voglia di partecipare che non è legato ad un colore politico ma al senso di appartenenza ad una regione. Presidente Bardi è chiamato a lavorare coinvolgendo tutti, su un grande sogno, ma possibile perché le risorse ci saranno non nella proposta annunciata ma ci saranno. Quando arriveranno le risorse dovremo già aver consegnato al paese Italia una visione compiuta della nostra regione”.
“Il corrispettivo del Piano è di 4 bilanci regionali, 13 miliardi di euro nei prossimi 5 anni e siamo chiamati a fare lo sforzo non solo dell’analisi ma della costruzione da realizzare. Il confronto con le istituzioni e i sindaci doveva partire prima, il risultato è la mancanza di respiro, di visione, non vi è un piano strategico da presentare al territorio”. Lo ha detto il consigliere di Italia Viva, Luca Braia che ha aggiunto: “Bisogna fare un’operazione all’inverso, partire dalle schede per cercare di costruire una visione complessiva di Basilicata. Ricostruire a valle della pandemia tutto quello che si può fare e in questa visione la Basilicata può rafforzare la sua centralità con modalità nuove ed una più efficace scommessa relativa alle vocazioni territoriali: agriturismo,ambiente, energie, sostenibilità della spesa, welfare di prossimità. Eccellenze presenti da valorizzare, curando il territorio e veicolando tutte le risorse economiche messe a disposizione. Progettualità esecutive nell’ambito dell’agricoltura, delle infrastrutture, rivalutando priorità funzionali, come‘Matera capitale della cultura’ che ci ha riscattato agli occhi del mondo”.
“Benché sia utile discutere dell’argomento non credo che possa esaurirsi così il dibattito. Il gruppo di esperti che si è costituito ad inizio novembre dopo qualche giorno ha inviato le schede, tutta una serie di progettualità che, in qualche modo, forse erano già in animo di essere realizzate”. Lo ha detto il consigliere del M5s Gianni Perrino per il quale “Forse il lavoro fatto è frutto della fretta se consideriamo il breve tempo in cui il gruppo di lavoro ha operato. Sono d’accordo con il presidente Bardi di richiedere maggiori fondi per il meridione e, in particolare, per la nostra regione.
Invito, però, il Presidente a riflettere sul fatto che se pure noi riuscissimo ad ottenere il 70 per cento delle risorse complessive, arriveremmo a mala pena intorno ai quattro miliardi con una grande sproporzione rispetto all’ammontare dei progetti presentati che supera i 13 miliardi di euro. Dobbiamo ben conoscere quali sono le nostre priorità. Per la sanità leggo di investimenti in immobili, infrastrutture: ma rispetto a questi investimenti abbiamo anche previsto un investimento sulle risorse umane per poter dare un servizio adeguato ai lucani? Cerchiamo di capire se possiamo integrare quei progetti con la collaborazione di tutti”.
“La possibilità di rilanciare l’economia della nostra regione appare oggi più concreta, attraverso l’investimento mirato delle risorse del Recovery Fund”. Così ha esordito il consigliere Gianuario Aliandro (Lega) il quale ha espresso parole di apprezzamento per l’intervento del Presidente Bardi sul Governo affinché “la Basilicata e le altre Regioni meridionali ricevano una somma più cospicua di quella attualmente prevista”. Per l’esponente della Lega “Occorre che si vada al di là degli interventi emergenziali, che si punti su azioni strutturali, che abbiano efficacia sul lungo periodo e che possano arginare il fenomeno dello spopolamento che ormai ci attanaglia da tempo. Si apre una fase di importanza epocale per la nostra regione, nella quale le scelte che faremo inaugureranno un nuovo corso che si ripercuoterà anche sulla vita e le scelte delle generazioni future. Consapevoli della responsabilità ma anche della grande opportunità che incombe su di noi in questo preciso momento storico – ha concluso – dobbiamo essere abili nell’anteporre l’interesse dell’intera comunità regionale a quello delle singole parti: per fare ciò però è necessario che tutte le forze politiche e sociali remino nella stessa direzione”.
“Il punto di maggiore rilievo, per tutti noi cittadini del Mezzogiorno d’Italia e di tutti noi lucani è sicuramente la promozione della coesione territoriale, che significa eliminazione di tutti i gap esistenti tra i territori del Nord e quelli del Sud della nostra penisola”. Lo ha dichiarato il consigliere del M5s, Gianni Leggieri, precisando che “Le risorse che affluiranno attraverso il programma NGEU dovranno essere rivolte a coniugare l’obiettivo delle crescita con quello della riduzione dei divari territoriali.L’occasione del Recovery Fund per il Sud Italia e per la Basilicata diventa una chance straordinaria soprattutto per iniziare a costruire seriamente le politiche di riequilibrio territoriali, mai pienamente attuate e per dare il giusto peso alle infrastrutture viarie provinciali che devono essere tra gli interventi rientranti nell’ estrema urgenza. Le nostre strade provinciali non possono essere più paragonabili a reti viarie simili per capacità a quelle del terzo Mondo.“Le decisioni sui finanziamenti spettanti alla Basilicata del Recovery Fund – ha concluso – siano da oggi condivise con l’intero Consiglio regionale e non solo ad appannaggio della Giunta”.
“E’ bene chiarire – ha detto il capogruppo della Lega, Tommaso Coviello – che il quadro in cui ci troviamo è ancora in itinere. La Giunta regionale ha prodotto un documento di sintesi al momento per poi valutare cosa fare quando il Governo deciderà quali e quante risorse attribuire alle Regioni. Mi sarei aspettato un discorso diverso dalle opposizioni, per dare un contributo diverso con noi pronti a recepire gli impulsi. Il Recovery Fund e i fondi che verranno assegnati si innestano in un quadro più complesso e in un periodo delicatissimo. Le linee guida sono pervenute a fine ottobre e si è dovuto fare un lavoro inteso facendo una sintesi. Vi è stato un lavoro di concertazione e i progetti e le schede sono stati inoltrati anche in base all’indirizzo politico della Giunta regionale.
Il Presidente ha in modo energico richiamato il Governo a non creare divario tra nord e sud. Coloro i quali siedono nella opposizione sono in maggioranza al Governo. Ognuno, quindi, deve fare la propria parte e la minoranza deve insistere con il Governo. Quando sapremo quali fondi arriveranno si aprirà un tavolo di confronto e il Presidente della terza commissione si è detto disponibile e a fare riunioni in modo monotematico sull’argomento e avremo tempo per decidere cosa fare”.