“Scopriamo con rammarico che dei 26 prodotti italiani con indicazioni geografiche che faranno parte dell’accordo bilaterale tra Ue e Cina soltanto uno, la mozzarella di bufala campana, proviene dal Sud. Un fatto inspiegabile dal momento che il Centro-Sud conta ben 150 denominazioni (tra DOP, IGP e STG) sulle 311 complessive dell’Italia. Dobbiamo purtroppo constatare che anche in questo caso l’equità territoriale, nell’attività promozionale dell’Italia, va a farsi benedire. Il mercato cinese può sicuramente rappresentare, seguendo le opportune disposizioni, uno sbocco importante per l’agroalimentare nostrano; dunque non si capisce perché a esserne avvantaggiato debba essere solamente il Nord Italia. Per questo motivo ho presentato un’interrogazione alla Ministra Bellanova, per esortarla ad assumere iniziative affinché nei prossimi negoziati sia presa in considerazione in maniera più equa la provenienza dei prodotti e vi sia una maggiore tutela di DOP, IGP e STG del Meridione nel mercato globale”.
Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, segretario della IX Commissione Agricoltura del Senato, nel commentare la risoluzione approvata l’11 novembre scorso dal Parlamento europeo a supporto di un trattato bilaterale tra UE e Cina sulla protezione di 100 prodotti con indicazione geografica, dei quali 26 dovrebbero provenire dall’Italia. Il senatore ha presentato al riguardo una interrogazione alla Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova:
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/Sindisp/0/1187184/index.html
“Anche in questo importante settore – continua De Bonis – siamo quindi costretti a rilevare una non più sopportabile discriminazione tra territori. Si tratta della stessa asimmetria che rischia di portare a una iniqua ripartizione dei fondi del Recovery Plan, i quali dovrebbero invece trovare nel nostro Mezzogiorno uno sbocco prioritario per colmare gli squilibri che si sono consolidati nei decenni e che fanno male all’Italia intera”.