Morte operaio Fca di Melfi, Usb: “La morte sul posto di lavoro è una tragedia che si può e si deve sempre evitare”. Di seguito la nota integrale.
Non sono state ancora accertate le cause che hanno portato alla morte di Massimo, operaio della Fca di Melfi, scomparso ieri mentre si trovava in fabbrica, che già si cerca di scaricare ogni responsabilità sul “fato”.
Non è così, un cuore si ammala giorno dopo giorno, affaticato da anni di massacrante lavoro sulla catena di montaggio.
Lavorare a ritmi forsennati, farlo in orari che scombussolano la vita, che scambiando il giorno con la notte, fanno si che l’infarto sia una delle prime cause di morte tra i lavoratori turnisti.
I responsabili non pagheranno fino a quando la legge del profitto deciderà chi vive e chi muore.
Potenti imprenditori che si riempiono le tasche sulla pelle degli sfruttati, hanno costruito un mondo del lavoro che va avanti da secoli e che ha reso normale far lavorare la notte per produrre cose inutili.
Gli uomini non sono macchine da erigere ipocritamente e all’occorrenza ad eroi.
I vigili del fuoco, gli infermieri, gli operai e tutti i lavoratori non ci tengono a sacrificare la propria vita per costruire un immagine mitologica del proprio mestiere, vogliono lavorare in sicurezza e in salute, vogliono vivere e morire di vecchiaia.
Usb Basilicata L.P. e USB Fca Melfi partecipa al dolore che ha colpito in queste ore la famiglia di Massimo.